Timogno o Vodala 2099 m
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Oggi rispolveriamo le ciaspole e rispolveriamo anche Marco 2 che spolvera le sue ciaspole nuove di zecca!
Manchiamo il bar dove volevo fermarmi ma, quello che troviamo ad Ardesio, dopo aver un girellato con la macchina per le viuzze che più salivamo più si stringevano, va bene lo stesso, anzi anche più tranquillo, pur essendo nella piazza del paese. Siamo anche sulla strada giusta per Piazzolo che fa rima con ghiacciolo vista la temperatura che troviamo al posteggio. La bottiglia nell’auto accanto alla nostra è ghiacciata, non so i gradi ma preferisco non saperli, fa freddo questo è certo e il sole non solo è molto più in alto di noi ma anche sul lato opposto per cui possiamo metterci l’anima in pace che per un po’ non ne vedremo traccia.
Ci prepariamo velocemente, per quanto possiamo essere veloci visto il grado di congelamento delle mani, e prendiamo subito una ripida sterrata in parte ghiacciata. La pigrizia e il freddo ci fanno desistere da indossare i ramponi e procediamo lentamente stando ai bordi della strada cercando di non scivolare. Salendo la situazione migliora, i punti dove in giornata arriva il sole sono puliti mentre gli altri sono ora innevati e il ghiaccio grazie al cielo diminuisce. Arriviamo al bivio sotto Ave e proseguiamo in discesa, sentiero Tasca, bollato in verde e bianco. Attraversiamo il torrente e al primo tornante abbandoniamo la sterrata ed entriamo nel bosco. Ripidamente raggiungiamo Colle Palazzo dove finalmente usciamo al sole e dove vediamo la nostra meta maledettamente lontana. Qui potremmo già indossare le ciaspole ma preferiamo aspettare ancora un poco. Seguiamo nuovamente una strada che rientra nel bosco. Appena ne usciamo indossiamo le ciaspole, attraversiamo un prato e prendiamo a salire il primo ripido dosso che porta alla dorsale per il Timogno. Al termine di questa prima rampa il paesaggio che ci appare lascia senza fiato, la Presolana ci appare maestosa e splendida, una vera Regina!
Ora il Timogno si è avvicinato e non sembra più irraggiungibile, ci sono una serie di sali scendi su bella neve fino alla rampa terminale.
Mentre arranchiamo lungo gli ultimi metri di salita sotto gli sguardi un gruppo di scialpinisti ne vediamo salire altri lungo la dorsale alla nostra sx, quella che permette loro una miglior sciata che termina lungo le piste da sci di Spiazzi.
In cima non siamo in molti, e diventiamo subito meno perché il freddo non permette soste prolungate. Prima di congelarci le mani togliamo le ciaspole e indossiamo i ramponi poiché la discesa verso il Rifugio Vodala è molto ripida e completamente lisciata dagli sci. Se solo non tirasse questo venticello infido si potrebbe stare qui un poco di più, peccato!
Scendiamo al rifugio e nonostante sia sulle piste da sci non c’è gran casino e troviamo posto ai tavoli all’esterno, al sole e al riparo dall’aria, belli comodi ci godiamo il pasto e il tepore del sole.
Dal rifugio attraversiamo la pista, passiamo sotto la seggiovia e scendiamo nel vallone dove passa il sentiero 312 per Ave. Qui siamo costretti a rimettere le ciaspole che però non terremo per molto. Poco dopo essere rientrati nel bosco la neve diminuisce man mano e le possiamo togliere definitivamente. Raggiunta Ave, facciamo un giro del paesino e ci fermiamo sulle panche nei pressi della Chiesa per goderci gli ultimi raggi di sole prima di riprendere la sterrata che riporta a Piazzolo.
Bel giro con vista spettacolare sulla Presolana e le innumerevoli cime della bergamasca.
DATI GPS
Dislivello 1532 m – km 17,20
Manchiamo il bar dove volevo fermarmi ma, quello che troviamo ad Ardesio, dopo aver un girellato con la macchina per le viuzze che più salivamo più si stringevano, va bene lo stesso, anzi anche più tranquillo, pur essendo nella piazza del paese. Siamo anche sulla strada giusta per Piazzolo che fa rima con ghiacciolo vista la temperatura che troviamo al posteggio. La bottiglia nell’auto accanto alla nostra è ghiacciata, non so i gradi ma preferisco non saperli, fa freddo questo è certo e il sole non solo è molto più in alto di noi ma anche sul lato opposto per cui possiamo metterci l’anima in pace che per un po’ non ne vedremo traccia.
Ci prepariamo velocemente, per quanto possiamo essere veloci visto il grado di congelamento delle mani, e prendiamo subito una ripida sterrata in parte ghiacciata. La pigrizia e il freddo ci fanno desistere da indossare i ramponi e procediamo lentamente stando ai bordi della strada cercando di non scivolare. Salendo la situazione migliora, i punti dove in giornata arriva il sole sono puliti mentre gli altri sono ora innevati e il ghiaccio grazie al cielo diminuisce. Arriviamo al bivio sotto Ave e proseguiamo in discesa, sentiero Tasca, bollato in verde e bianco. Attraversiamo il torrente e al primo tornante abbandoniamo la sterrata ed entriamo nel bosco. Ripidamente raggiungiamo Colle Palazzo dove finalmente usciamo al sole e dove vediamo la nostra meta maledettamente lontana. Qui potremmo già indossare le ciaspole ma preferiamo aspettare ancora un poco. Seguiamo nuovamente una strada che rientra nel bosco. Appena ne usciamo indossiamo le ciaspole, attraversiamo un prato e prendiamo a salire il primo ripido dosso che porta alla dorsale per il Timogno. Al termine di questa prima rampa il paesaggio che ci appare lascia senza fiato, la Presolana ci appare maestosa e splendida, una vera Regina!
Ora il Timogno si è avvicinato e non sembra più irraggiungibile, ci sono una serie di sali scendi su bella neve fino alla rampa terminale.
Mentre arranchiamo lungo gli ultimi metri di salita sotto gli sguardi un gruppo di scialpinisti ne vediamo salire altri lungo la dorsale alla nostra sx, quella che permette loro una miglior sciata che termina lungo le piste da sci di Spiazzi.
In cima non siamo in molti, e diventiamo subito meno perché il freddo non permette soste prolungate. Prima di congelarci le mani togliamo le ciaspole e indossiamo i ramponi poiché la discesa verso il Rifugio Vodala è molto ripida e completamente lisciata dagli sci. Se solo non tirasse questo venticello infido si potrebbe stare qui un poco di più, peccato!
Scendiamo al rifugio e nonostante sia sulle piste da sci non c’è gran casino e troviamo posto ai tavoli all’esterno, al sole e al riparo dall’aria, belli comodi ci godiamo il pasto e il tepore del sole.
Dal rifugio attraversiamo la pista, passiamo sotto la seggiovia e scendiamo nel vallone dove passa il sentiero 312 per Ave. Qui siamo costretti a rimettere le ciaspole che però non terremo per molto. Poco dopo essere rientrati nel bosco la neve diminuisce man mano e le possiamo togliere definitivamente. Raggiunta Ave, facciamo un giro del paesino e ci fermiamo sulle panche nei pressi della Chiesa per goderci gli ultimi raggi di sole prima di riprendere la sterrata che riporta a Piazzolo.
Bel giro con vista spettacolare sulla Presolana e le innumerevoli cime della bergamasca.
DATI GPS
Dislivello 1532 m – km 17,20
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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