Monte Cazzola, il magnetismo della montagna


Publiziert von lebowski , 5. Februar 2013 um 14:09. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 3 Februar 2013
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT1 - Leichte Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 700 m
Abstieg: 700 m
Strecke:Alpe Devero, Piedimonte, Alpe Misanco, Monte Cazzola
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Val Formazza, Baceno, Alpe devero


Monte Cazzola, 2330 metri.
Perchè la montagna mi ha attirato ancora una volta a sè?
La verità è ineffabile, assomiglia ad una sottile danza di spettri che si rincorrono senza prendersi mai.
Per coglierla non possiamo perderci negli indugi, pena il ritrovarsi come il principe di Danimarca nel suo castello di Elsinor, con un teschio in mano e molti dubbi nella testa.
La  componente essenziale è il piacere della salita fisica, metafora a sua volta di quella spirituale, irrequieto gioco tra il corpo e la mente.
Il primo tratto nel bosco dopo l'Alpe Devero ne contiene abbastanza, specialmente indossando le ciaspole, il migliore strumento di tortura inventato dopo il medioevo. L'acido lattico diventa un prezioso elisir, il distillato che ricorda ai muscoli la loro appartenenza alla classe delle macchine motrici.
La variabile estetica è una grandezza considerevole nella formula del magnetismo montano.
La bellezza soggettiva ed oggettiva dell'ambiente vallivo ricoperto da una spessa coltre di neve, ha il sapore di un rum invecchiato trecento anni...forte ed indescrivibile.
Dopo l'alpe Misanco, una manciata di baite a circa duemila metri,  il forte vento decima il nostro gruppo. Il freddo si fa pungente, improvvise sciabolate di aghi di ghiaccio colpiscono i pochi centimetri di pelle esposta.
Cosa ci fa andare avanti?
Non dimentichiamo l'agonismo, il gusto della sfida alle proprie forze ed a quelle degli altri. Esiste anche questa componente, in forma di perfida creatura che vive dentro ognuno di noi; c'è chi la nutre in continuazione, e chi la tiene al minimo della sopravvivenza. Dicono sia immortale comunque.
Andiamo avanti, il brutto tempo ed il freddo, come dicono gli abitanti delle regioni artiche non esistono davvero; esistono invece vestiti inadatti a contenerli. 

Ogni volta che mi trovo in situazioni di disagio, penso a chi è costretto a vivere tutta la vita in tali condizioni. Di solito questo scaccia le lamentele del brontolone in pantofole che vive dentro la mia mente.
Accendete le le candelette profumate, vi accorgerete che brilla anche la fiamma  di una viva componente erotica: la cima.
Chi di noi tutte le volte che arriva sulla sommità di una montagna non prova quella miscela di soddisfazione e orgoglio, inebriante e dolcissima. Meglio ancora se la vetta è guadagnata salendo dalla divertente anticamera di una cresta, aggrappandosi con le mani ai fianchi sinuosi della montagna, come si toccasse la pelle della propria amata.
Sono inoltre direttamente proporzionali, la fatica di guadagnare la meta e le ondate di soddisfazione che vengono generate dentro le nostre cellule del piacere.
Sulla sommità delle montagne è in vigore una versione dilatata del tempo, il folletto delle cime spinge granelli di sabbia dorata nella clessidra che regola ogni momento passato lassù. Oggi non c'è molto tempo per divagazioni sensoriali, anche se il panorama offerto nei pressi della piccola croce in ferro del Monte Cazzola è considerevole. Il vento polare ci costringe dopo qualche fotografia a ripiegare a quote più basse, dove mangiare ottimi panini gelati e bere acqua, che nelle borracce ha raggiunto temperature da azoto liquido.
L'uomo che cammina sulle montagne, manifestazione verticale della crosta terrestre, porta con sè i propri pensieri. Ho la netta sensazione che lassù, fuori dal nostro ambiente quotidiano possano viaggiare alla velocità massima, ed essere più concreti senza la cirnice della civiltà, edulcorante e annebbiante.
La natura vanta presso di noi un credito inestimabile, ci permette la vita!
E allora muoviamo leggeri i nostri passi umani sulla roccia, da sempre metafora di durezza e qualche volta di dolore, attratti inesorabilmente dal suo potere magnetico.

Esiste un anello di congiunzione tra tutti i fattori suddetti, l'amicizia. Si può andare anche in solitaria con grande soddisfazione, però la condivisione di un'esperienza ne accresce sempre la portata.
Un bicchiere di " fil da fer " caldo, l'ottimo cocktail ossolano,  scaccia gli ultimi residui del freddo che il vento ci ha infiltrato fino alle ossa. In fondo, ferro e magnetismo sono strettamente correlati no?




By  patripoli


Una bella apertura di annata e di stagione quella del CAI di Paullo, in uno scenario che potrebbe essere simile a quello di "Into the wild" ovvero "Nelle terre estreme...." traduzione che rende maggiormente l'idea.

Lo sapevamo che le temperature sarebbero state basse e il vento avrebbe soffiato con forza e prepotenza, ma in fondo in fondo nessuno di noi voleva crederci, io men che meno.....
La verità ci viene sbattuta in faccia quando, giunti in Val d'Ossola, vediamo pennacchi di fumo bianco alzarsi dalle cime e dalle creste innevate delle montagne: pennacchi che si trasformano in candide ed evanescenti nuvole che si stagliano contro il cielo blu.
"Sarà una giornata gelida" è la constatazione di molti.

Arrivati al parcheggio della Val Devero sento una voce dietro di me chiedere:- E' questa la via per l'Alaska? -
Sì, perchè la sensazione è quella di trovarci in uno di quegli ambienti che solo nel Grande Nord si possono trovare.....

Calzate le ciaspole iniziamo la nostra immersione nel gelo, percorrendo il sentiero che da Pedimonte porta verso l'Alpe Misanco.
Il freddo è pungente, ma il vento ancora sopportabile.
Arrivati alle baite ci fermiamo un attimo a riflettere sulla situazione.
Un escursionista in discesa ci dice di aver dovuto rinunciare alla vetta a causa del forte vento.
A questo punto, una buona metà del gruppo decide di tornare indietro, altri invece decidono di farsi del male e proseguono accompagnati da Luminita, la nostra guida di oggi, che.... in testa al gruppo, ma con l'occhio sempre vigile e attento al resto della compagnia, sembra determinata a portarci fino in cima.
Mentre saliamo ci accompagna il suono cigolante delle nostre ciaspole che sbatacchiano sulla neve dura.
Ferite inferte alla montagna? O solletico?
Propendo per la seconda ipotesi!
In fondo non siamo altro che formichine sulla schiena di un gigante....

Usciti dal bosco il vento ci presenta il suo conto, divertendosi a colpirci con forti raffiche e intensi mulinelli di neve nebulizzata che ci investono con violenza.
Ognuno di noi ingaggia la propria battaglia personale, difendendosi come meglio può, con un esercito di folate gelide che, tra una breve tregua e l'altra ci incalzano costantemente.
Certo siamo irriconoscibili.....bardati di tutto punto, dalla testa ai piedi, e come tanti Armaduk ci sforziamo di tener testa alla dura lotta che abbiamo intrapreso.
Che fatica mantenere il nostro assetto da combattimento!
Nonostante gli altri....un senso di solitudine e di disorientamento mi pervade, e ogni tanto mi fermo, per riappropiarmi di me stessa e per mantenere la consapevolezza di dove sono e di cosa sto facendo.
A un certo punto è il mio stomaco che si ribella e un senso di nausea si impadronisce di me.
Non posso fermarmi proprio adesso, a pochi minuti dalla vetta.....
E' la testa ora a guidarmi e procedo, passo dopo passo, fino alla rampetta finale.
La sosta è breve, giusto il tempo di fermarci a riconoscere le cime circostanti: Cistella e Diei dono vicinissimi e in lontananza distinguiamo il Sangiatto, il Cobernas, il Crampiolo.....
Riusciamo persino a fare la foto di gruppo e poi giù di corsa verso valle!
Nella prima parte della discesa ci troviamo di nuovo in balia del vento che, via via che ci abbassiamo di quota, si placa, mentre noi procediamo sulla bianca e luccicante distesa di neve e, nonostante le innumerevoli tracce riusciamo a mantenere la giusta rotta.
La quiete dopo la tempesta......

Arrivati alla Piana del Devero cerchiamo un po' di tepore in un accogliente e caldo rifugio, dove trangugiamo qualcosa di "bollente", giusto per rimettere in equilibrio il nostro sistema di termoregolazione.

E' la seconda volta che il Monte Cazzola mi maltratta!
Questione di feeling?

Tourengänger: pizzo1954, Lella, lebowski, patripoli, lumi


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Geodaten
 14577.gpx Monte Cazzola dall'Alpe Devero

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Kommentare (12)


Kommentar hinzufügen

Barbacan hat gesagt:
Gesendet am 5. Februar 2013 um 16:54
Cribbio mi mancavi Lebowski, pensavo fossi finito a meditare su qualche cima himalayana. Complimenti alla combriccola, ottima gita e foto degne del poeta di Hikr. Un saluto a tutti!!!

lebowski hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. Februar 2013 um 07:52
Niente Himalaya, ero confinato nella pianura padana! Grazie anche da parte di Mario, l'autore della maggior parte delle foto. Ciao

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 5. Februar 2013 um 17:30
complimenti al nutrito gruppo: bella sfida con
il vento, oggi.
roby

patripoli hat gesagt: RE:
Gesendet am 5. Februar 2013 um 17:45
Tu ne sai qualcosa.....

Laura. hat gesagt: Ma che freddo fa???
Gesendet am 6. Februar 2013 um 10:35
brrrrr...mamma mia che freddo...
Peccato non essserce incontrati, sarebbe stato bello trangugiare "la bevanda calda" in compagnia!

lebowski hat gesagt: RE:Ma che freddo fa???
Gesendet am 6. Februar 2013 um 12:36
Che combinazione, ci siamo sfiorati sicuramente visti gli orari delle fotografie...anche voi tra i temerari che hanno sfidato il vento artico!!
Se qualche volta volete unirvi a noi...volentieri...

http://www.caipaullo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=79&Itemid=70

ciao



patripoli hat gesagt: RE:Ma che freddo fa???
Gesendet am 6. Februar 2013 um 13:56
Ci siamo proprio lasciati scappare l'occasione giusta!

gbal hat gesagt:
Gesendet am 6. Februar 2013 um 22:35
Pura poesia quella dei due relatori che fa vivere al lettore ciò che hanno vissuto loro (ma noi in pantofole e al calduccio!)
Bravi ( e sapete anche che molti di noi, alla chiamata, saremmo pronti a gettare le pantofole nel fuoco e a salire a provare le vostre medesime "delizie")

lebowski hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. Februar 2013 um 09:49
Grazie Giulio, la montagna ha sempre qualcosa da insegnarci, sia dal vivo, che come in questo caso nella veste di lettore...e anche da qui scatta il magnetismo; a partire dalle parole lette si passa alla voglia di andarci fisicamente!

bigblue hat gesagt: Caspita!!!
Gesendet am 7. März 2013 um 13:52
Caspita.....questa sì che è una SIGNORA relazione.......chapeau!!.......tu sai scrivere e trasmettere molto bene le sensazioni....io parlo....i complimenti alla mia sono immeritati!
Ciao Leb hai trovato una nuova lettrice-neonata di Hikr! Pg

lebowski hat gesagt: RE:Caspita!!!
Gesendet am 7. März 2013 um 15:47
Ti ringrazio, troppo gentile nel giudizio....comunque, l'immediatezza, ed il tuo stile "parlato" , come lo definisci, sono piacevolissimi alla lettura. Il 95 per cento delle relazioni sono molto tecniche, utilissime, ma qualche deviazione alla regola rende a mio parere più vivo il sito.
Ciao!
Luca

bigblue hat gesagt: accordo totale!
Gesendet am 7. März 2013 um 17:09
la penso esattamente come te, ed è per questo che Hikr mi è piaciuto, di siti dedicati e abbastanza tecnici ce ne sono, C2C in primis per lo skialp.....qui il bello è che si può dare spazio alle proprie sensazioni, emozioni, disguidi e chi ne ha più ne metta....certo che leggere una tua relazione è come leggere un buon libro....la mia, bah! una chiaccherata tra amici:-) Ciao Luca e alla prossima! Pia


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