Monte Cazzola (2330 m) - prima racchettata della stagione
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Gita decisa all'ultimo, per via del repentino peggioramento delle previsioni per la fascia prealpina. Non volevamo pestar neve e invece, per essere certi di trovare il sole, decidiamo che è arrivata l'ora di togliere le ragnatele dalle ciaspole.
La scelta non poteva che ricadere sul Devero, luogo dove si va sul sicuro quando la neve latita.
Nella parte bassa del percorso, tra Pedemonte e l'Alpe Misanco in realtà la neve scarseggia, in alcuni tratti manca proprio, tuttavia riusciamo a non toglierci mai le ciaspole, laddove invece i numerosi skialper devono per forza spallare.
Dall'Alpe Misanco la musica cambia: il manto nevoso aumenta considerevolmente il proprio spessore e troviamo addirittura qualche inaspettato centimetro di bella polvere. Nell'ultimissimo tratto prima della vetta fa invece la sua comparsa un forte e gelido vento, che fa desistere i miei amici Gloria e Ale dal raggiungere la cima. Io in pochi minuti salgo, mi fermo giusto qualche istante a scattare foto e torno da loro.
Decidiamo, per variare il percorso ed evitare l'ultimo tratto nel bosco con poca neve, di scendere dalle piste da sci, per fortuna ancora chiuse.
Il primo tratto è piacevole, su neve già tritata dai numerosi passaggi ma tutto sommato decente, da metà in giù invece si può scegliere tra una terribile crostaccia a bordo pista o una lastra di marmo sulla pista.
Un ultimo tratto ripidissimo mette a dura prova la tenuta dei ramponi delle nostre ciaspole, ma riusciamo ad arrivare giù senza cadute, superando addirittura alcuni skialper che, forse per la poca esperienza, finiscono più volte col sedere a terra!
Per finire al meglio la giornata lunga sosta merenda al Devero e spesa alla latteria di Crodo.
La scelta non poteva che ricadere sul Devero, luogo dove si va sul sicuro quando la neve latita.
Nella parte bassa del percorso, tra Pedemonte e l'Alpe Misanco in realtà la neve scarseggia, in alcuni tratti manca proprio, tuttavia riusciamo a non toglierci mai le ciaspole, laddove invece i numerosi skialper devono per forza spallare.
Dall'Alpe Misanco la musica cambia: il manto nevoso aumenta considerevolmente il proprio spessore e troviamo addirittura qualche inaspettato centimetro di bella polvere. Nell'ultimissimo tratto prima della vetta fa invece la sua comparsa un forte e gelido vento, che fa desistere i miei amici Gloria e Ale dal raggiungere la cima. Io in pochi minuti salgo, mi fermo giusto qualche istante a scattare foto e torno da loro.
Decidiamo, per variare il percorso ed evitare l'ultimo tratto nel bosco con poca neve, di scendere dalle piste da sci, per fortuna ancora chiuse.
Il primo tratto è piacevole, su neve già tritata dai numerosi passaggi ma tutto sommato decente, da metà in giù invece si può scegliere tra una terribile crostaccia a bordo pista o una lastra di marmo sulla pista.
Un ultimo tratto ripidissimo mette a dura prova la tenuta dei ramponi delle nostre ciaspole, ma riusciamo ad arrivare giù senza cadute, superando addirittura alcuni skialper che, forse per la poca esperienza, finiscono più volte col sedere a terra!
Per finire al meglio la giornata lunga sosta merenda al Devero e spesa alla latteria di Crodo.
Tourengänger:
peter86

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (8)