Cima di Piazzo 2057 m
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S. Ambrogio, il ponte per eccellenza, quest’anno un po’ ridotto ma meglio di niente!
La veloce perturbazione con nevicate fino a bassa quota e impegni familiari quest’anno ci tengono a casa, ma va bene lo stesso. Quando ci sono queste situazioni sono sufficienti tenere il naso fuori casa, la mente libera e godersi le giornate senza crearsi troppi problemi.
Non c’è molto da dire su questa escursione, sia noi sia molti di voi ci siamo stati milioni di volte. E’ sempre bella e piacevole. Purtroppo la mia macchinetta fotografica soffre enormemente il freddo e da oggi fino a domenica le foto saranno pochissime, anzi oggi nessuna. Al primo clic mi dice che la batteria è scarica e niente le ha fatto cambiare idea, neanche tenerla in tasca.
Salendo, nei pressi del vecchio rifugio Casari, prendiamo prendiamo la via del vallone e giunti al pianoro siamo costretti a mettere le ciaspole che terremo fino in cima. Affascinante lo spettacolo dell’arrivo della perturbazione. Un nero spaventoso che, se visto come temporale estivo mi avrebbe fatto rizzare i peli sulle braccia, si avvicina imperterrito dietro alle Grigne e al Resegone. Li avvolge e in men che non si dica raggiunge anche noi che scendiamo dalla cima sotto i primi fiocchi di neve. Lunga sosta al rifugio Cazzaniga dove il gestore, come sempre quando non c’è affollamento, non si tira indietro per una bella e lunga chiacchierata.
Lasciamo il rifugio sotto una fitta nevicata che man mano che scendiamo s’intensifica sempre più. Fortunatamente il rientro a casa è tranquillo, cosa che più temevamo.
DATI GPS
Dislivello 1324 m; 15,2 km
La veloce perturbazione con nevicate fino a bassa quota e impegni familiari quest’anno ci tengono a casa, ma va bene lo stesso. Quando ci sono queste situazioni sono sufficienti tenere il naso fuori casa, la mente libera e godersi le giornate senza crearsi troppi problemi.
Non c’è molto da dire su questa escursione, sia noi sia molti di voi ci siamo stati milioni di volte. E’ sempre bella e piacevole. Purtroppo la mia macchinetta fotografica soffre enormemente il freddo e da oggi fino a domenica le foto saranno pochissime, anzi oggi nessuna. Al primo clic mi dice che la batteria è scarica e niente le ha fatto cambiare idea, neanche tenerla in tasca.
Salendo, nei pressi del vecchio rifugio Casari, prendiamo prendiamo la via del vallone e giunti al pianoro siamo costretti a mettere le ciaspole che terremo fino in cima. Affascinante lo spettacolo dell’arrivo della perturbazione. Un nero spaventoso che, se visto come temporale estivo mi avrebbe fatto rizzare i peli sulle braccia, si avvicina imperterrito dietro alle Grigne e al Resegone. Li avvolge e in men che non si dica raggiunge anche noi che scendiamo dalla cima sotto i primi fiocchi di neve. Lunga sosta al rifugio Cazzaniga dove il gestore, come sempre quando non c’è affollamento, non si tira indietro per una bella e lunga chiacchierata.
Lasciamo il rifugio sotto una fitta nevicata che man mano che scendiamo s’intensifica sempre più. Fortunatamente il rientro a casa è tranquillo, cosa che più temevamo.
DATI GPS
Dislivello 1324 m; 15,2 km
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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