Cima di Piazzo : classica ad Artavaggio
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Finalmente Artavaggio....
E' la mia classica meta invernale sulla neve, negli ultimi tre anni qui vengo una decina di volte a stagione, quasi sempre con la neve....In inverno diventa un luogo quasi magico, i facili pendii carichi di neve immacolata, la costante esposizione al sole, i tanti e facili percorsi nel vasto pianoro, la facile cima di Piazzo ed il più tecnico Sodadura, il mitico "vallone" selvaggio sotto il rifugio Cazzaniga, i panorami mozzafiato su tantissime cime più e meno famose, i tanti rifugi con le loro variegate proposte culinarie.....
Un autentico paradiso delle ciaspole.
Per un motivo o per un altro non ero ancora riuscito a venirci, ultima in ordine cronologico, la rinuncia x "ressa ferragostiana" di 2 settimane fa (vedi http://www.hikr.org/tour/post75087.html), oggi viste le previsioni favorevoli, arrivo alla funivia verso le 9.00, per essere sabato c'è un po troppa gente in giro....il parcheggio è già pieno, mi sbrigo a parcheggiare, ma all'unica cassa c'è comunque una fila di una decina di metri..... Mi viene la tentazione di salire a piedi, ma decido di tenere le forze x dopo. Mi ci vogliono circa 40 minuti x fare il biglietto e salire ai piani. Non ricordo di averci mai messo tanto il sabato.
Sarà il fatto che c'è parecchia neve, sarà la bella giornata, sarà che non fa eccessivamente freddo, sara' la presenza dei tappeti e delle piste x bob e slittini (e qualche timido sciatore in erba.....), sarà la comodità della funivia............ Comincio a pensare che stiamo cominciando ad essere in troppi ad apprezzare questa località............Gia' l'idea di scendere a piedi, ed evitare altre code, comincia a farsi strada nella mia testa.
Uscendo dalla funivia, ci si rende subito conto della quantità di neve presente, non la so quantificare ma sicuramente supera abbondantemente il metro, è davvero tanta. Purtroppo il freddo degli ultimi giorni, fa si che sia anche abbastanza "crostosa" e resistente, capisco subito che oggi non è la neve goduriosa e farinosa che tanto mi piace e spesso ho trovato proprio qui. Non si sprofonda molto, quindi tanto per trovare un lato positivo, si fa meno fatica. La pista per le ciaspole ed i pedoni è ben segnata e battuta, troppo battuta per i miei gusti.......così inizio le mie peregrinazioni fuori pista sugli immacolati pendii .....sembra che tutti quelli che sono passati si siano tenuti ben bene sulla pista..............ma che gusto c'è?????
Qui poi veri pericoli non ce ne sono, parlare di "fuori pista" fa un po ridere.....bisognerebbe dire "fuori traccia" piuttosto.
La folla si ferma ai piani per fortuna, sopra ci si può ancora godere la pace.
Comunque, me la prendo calma, le solite foto, passo l'ex-albergo sciatori, sempre più abbandonato (ma il progetto di recupero che fine ha fatto??????), salgo verso l'ex rif. Aurora, punto il versante sopra e sbuco come al solito tra il Nicola ed il Sodadura. Quest'ultimo è uno spettacolo, tanta neve, il cielo blu che più blu non si può...., sono tante le "formichine" che ne risalgono oggi il filo di cresta, da entrambi i versanti. Tenta anche me, risalgo un tratto della cresta n/w ma mi rendo conto che è già un po tardi non mi va di cambiare le ciaspole con i ramponi (secondo me comunque più adatti per questa cima), e voglio salire la cima Piazzo. Così torno indietro, e mi dirigo sull'altro obiettivo, in mezz'oretta sono in cima, è una salita facile ma comunque impegnativa, la neve è a tratti crostosa, a tratti scivolosa.
La madonnina di vetta è introvabile oggi, scomparsa sotto la tantissima neve.
Il panorama da qui, in una giornata come oggi, è davvero incredibile, innumerevoli le montagne visibili, difficile conoscerle tutte. C'è un gruppo con una bella applicazione "peak finder" in grado di riconoscere e attribuire un nome a 360° alle cime visibili, così ripassiamo un po. In cima incontro anche un fotografo professionista, che sta preparando x Orobie un servizio proprio sulla rinascita di Artavaggio che vedremo nel 2015. Così mi fermo a chiacchierare con Lui, rapito dalle sue mille avventure e aneddoti raccolti in tanti anni di attivita'.
Scendo al Nicola che sono già le due, tardi per un pranzo completo. Decido per un ottimo panino al salame e una classica torta ai frutti di bosco, buonissima anche oggi, poi caffè e genepi che mi gusto all'aperto baciato dal caldo sole. Se vi capita le torte qui sono tutte impagabili!
Impressionante anche qui la massa di neve presente, hanno addirittura costruito una terrazza artificiale con tavoli e panche, compattando la neve davanti al terrazzo "ufficiale", e fatto una scala di neve che per uscire sale anzichè scendere......
Mezz'ora di relax e poi mi dirigo verso il rif. Cazzaniga, imboccando il vallone sottostante ammantato di neve. Il panorama anche qui sembra ancora più selvaggio oggi, all'incrocio con la sterrata non c'è traccia dei cartelli sepolti sotto la neve......Arrivato al bivio, decido di scendere a piedi, e percorro veloce il piacevole sentiero che scende, a tratti aperto a tratti nel bosco, fino a circa metà tengo le ciaspole, più per evitare di scivolare nei tratti ghiacciati che altro.
Alle 16.30 sono alla macchina soddisfatto ed un po stanco. La fatica sulla neve si fa sentire, ogni tanto i muscoli si irrigidiscono.
Alle 17.30 sono a casa, oggi ho fatto giornata intera.
Anche oggi molto soddisfatto.
Alla prossima.
E' la mia classica meta invernale sulla neve, negli ultimi tre anni qui vengo una decina di volte a stagione, quasi sempre con la neve....In inverno diventa un luogo quasi magico, i facili pendii carichi di neve immacolata, la costante esposizione al sole, i tanti e facili percorsi nel vasto pianoro, la facile cima di Piazzo ed il più tecnico Sodadura, il mitico "vallone" selvaggio sotto il rifugio Cazzaniga, i panorami mozzafiato su tantissime cime più e meno famose, i tanti rifugi con le loro variegate proposte culinarie.....
Un autentico paradiso delle ciaspole.
Per un motivo o per un altro non ero ancora riuscito a venirci, ultima in ordine cronologico, la rinuncia x "ressa ferragostiana" di 2 settimane fa (vedi http://www.hikr.org/tour/post75087.html), oggi viste le previsioni favorevoli, arrivo alla funivia verso le 9.00, per essere sabato c'è un po troppa gente in giro....il parcheggio è già pieno, mi sbrigo a parcheggiare, ma all'unica cassa c'è comunque una fila di una decina di metri..... Mi viene la tentazione di salire a piedi, ma decido di tenere le forze x dopo. Mi ci vogliono circa 40 minuti x fare il biglietto e salire ai piani. Non ricordo di averci mai messo tanto il sabato.
Sarà il fatto che c'è parecchia neve, sarà la bella giornata, sarà che non fa eccessivamente freddo, sara' la presenza dei tappeti e delle piste x bob e slittini (e qualche timido sciatore in erba.....), sarà la comodità della funivia............ Comincio a pensare che stiamo cominciando ad essere in troppi ad apprezzare questa località............Gia' l'idea di scendere a piedi, ed evitare altre code, comincia a farsi strada nella mia testa.
Uscendo dalla funivia, ci si rende subito conto della quantità di neve presente, non la so quantificare ma sicuramente supera abbondantemente il metro, è davvero tanta. Purtroppo il freddo degli ultimi giorni, fa si che sia anche abbastanza "crostosa" e resistente, capisco subito che oggi non è la neve goduriosa e farinosa che tanto mi piace e spesso ho trovato proprio qui. Non si sprofonda molto, quindi tanto per trovare un lato positivo, si fa meno fatica. La pista per le ciaspole ed i pedoni è ben segnata e battuta, troppo battuta per i miei gusti.......così inizio le mie peregrinazioni fuori pista sugli immacolati pendii .....sembra che tutti quelli che sono passati si siano tenuti ben bene sulla pista..............ma che gusto c'è?????
Qui poi veri pericoli non ce ne sono, parlare di "fuori pista" fa un po ridere.....bisognerebbe dire "fuori traccia" piuttosto.
La folla si ferma ai piani per fortuna, sopra ci si può ancora godere la pace.
Comunque, me la prendo calma, le solite foto, passo l'ex-albergo sciatori, sempre più abbandonato (ma il progetto di recupero che fine ha fatto??????), salgo verso l'ex rif. Aurora, punto il versante sopra e sbuco come al solito tra il Nicola ed il Sodadura. Quest'ultimo è uno spettacolo, tanta neve, il cielo blu che più blu non si può...., sono tante le "formichine" che ne risalgono oggi il filo di cresta, da entrambi i versanti. Tenta anche me, risalgo un tratto della cresta n/w ma mi rendo conto che è già un po tardi non mi va di cambiare le ciaspole con i ramponi (secondo me comunque più adatti per questa cima), e voglio salire la cima Piazzo. Così torno indietro, e mi dirigo sull'altro obiettivo, in mezz'oretta sono in cima, è una salita facile ma comunque impegnativa, la neve è a tratti crostosa, a tratti scivolosa.
La madonnina di vetta è introvabile oggi, scomparsa sotto la tantissima neve.
Il panorama da qui, in una giornata come oggi, è davvero incredibile, innumerevoli le montagne visibili, difficile conoscerle tutte. C'è un gruppo con una bella applicazione "peak finder" in grado di riconoscere e attribuire un nome a 360° alle cime visibili, così ripassiamo un po. In cima incontro anche un fotografo professionista, che sta preparando x Orobie un servizio proprio sulla rinascita di Artavaggio che vedremo nel 2015. Così mi fermo a chiacchierare con Lui, rapito dalle sue mille avventure e aneddoti raccolti in tanti anni di attivita'.
Scendo al Nicola che sono già le due, tardi per un pranzo completo. Decido per un ottimo panino al salame e una classica torta ai frutti di bosco, buonissima anche oggi, poi caffè e genepi che mi gusto all'aperto baciato dal caldo sole. Se vi capita le torte qui sono tutte impagabili!
Impressionante anche qui la massa di neve presente, hanno addirittura costruito una terrazza artificiale con tavoli e panche, compattando la neve davanti al terrazzo "ufficiale", e fatto una scala di neve che per uscire sale anzichè scendere......
Mezz'ora di relax e poi mi dirigo verso il rif. Cazzaniga, imboccando il vallone sottostante ammantato di neve. Il panorama anche qui sembra ancora più selvaggio oggi, all'incrocio con la sterrata non c'è traccia dei cartelli sepolti sotto la neve......Arrivato al bivio, decido di scendere a piedi, e percorro veloce il piacevole sentiero che scende, a tratti aperto a tratti nel bosco, fino a circa metà tengo le ciaspole, più per evitare di scivolare nei tratti ghiacciati che altro.
Alle 16.30 sono alla macchina soddisfatto ed un po stanco. La fatica sulla neve si fa sentire, ogni tanto i muscoli si irrigidiscono.
Alle 17.30 sono a casa, oggi ho fatto giornata intera.
Anche oggi molto soddisfatto.
Alla prossima.
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