Motto d'Arbino (1695 m)


Publiziert von siso , 9. Dezember 2012 um 14:30.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 8 Dezember 2012
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Portola-San Jorio   CH-TI 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 901 m
Strecke:Paudo (800 m) – Monti di Pedevilla (841 m) – Monti di Ravecchia (972 m) – Monti della Zotta (1110 m) – Arbinetto (1501 m) – Sopra Arbinetto (1548 m) – Alpe d'Arbino (1635 m) – Motto d'Arbino (1695 m) – Sopra Arbinetto (1548 m) – Capanna Genzianella (1400 m) – Monti di Paudo (1076 m) – Paudo (800 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Bellinzona – Giubiasco – Val Morobbia – Paudo.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Genzianella
Kartennummer:C.N.S. No. 1313 – Bellinzona – 1:25000; C.N.S. No. 1314 – Passo San Jorio – 1:25000; Carta turistico - escursionistica “Strade di Pietra” No. 3 – 1:30000.

Oggi il pericolo di valanghe è marcato: opto per un'escursione in Valle Morobbia, in una zona probabilmente al sicuro dalle slavine.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:30

Fine dell’escursione: ore 14:00

Temperatura alla partenza: 1°C

Temperatura alla Capanna Genzianella, ore 12:30: -4°C

Temperatura al rientro: 9,5°C

 

Parcheggio poco oltre Paudo, in Via Monti di Pedevilla, ad un parcheggio posto a circa 800 m di quota. Una spolverata di neve nonché il gelo rendono la strada sdrucciolevole. Il Piano di Magadino è ancora all'ombra: il gelo la fa da padrone anche a basse quote. Dopo circa 700 m di cammino, all'inizio dei rustici dei Monti di Pedevilla, abbandono la strada e proseguo lungo un sentiero che attraversa la valletta La Guasta. In circa 35 min arrivo ai Monti di Ravecchia (972 m). Il maggengo, raggiungibile con una strada carrozzabile, comprende al­cuni rustici, un grotto e una cappella dedicata alla Madonna del Sasso. Sono le 9:20, il cielo è sereno, ma il sole non ha intenzione di apparire. Il segnavia non indica la mia meta, bensì Arbinetto, località poco sotto il Motto d'Arbino. Lo seguo senza esitazioni; presto mi trovo in una vasta faggeta. Il sentiero è ricoperto da una spolverata di neve che nasconde sia i cu­muli di foglie secche sia le lastre di roccia. Sono guidato da numerosi segnavia a vernice di colore bianco-rosso-bianco, posti sul tronco dei faggi. Le uniche impronte sul sentiero sono di ungulati: anch'esse mi aiutano nella scelta del percorso. Il vento aumenta d'intensità: i rami dei faggi generano degli inquietanti cigolii che mi inducono spesso ad alzare lo sguardo con preoccupazione.

Passo dapprima dai Monti della Zotta (1110 m), poi da Arbinetto (1501 m), da Sopra Arbinetto (1548 m), dall'Alpe d'Arbino (1635 m) ed infine al Motto d'Arbino (1695 m).

Al di sopra dei 1550 m la neve raggiunge un notevole spessore; rinuncio tuttavia a calzare le ciaspole. Le ghette mi permettono di camminare senza problemi nella soffice coltre nevosa. Dopo l'Alpe d'Arbino salgo, con percorso libero, zigzagando fra gli abeti stracolmi di neve. La vetta del Motto d'Arbino presenta un edificio tecnico in cemento armato, quattro grandi radar, dei pannelli solari e un segnavia.

Collocazione inconsueta per la gamella militare con il libro di vetta: è appesa ad uno dei grandi radar. Scrivo i saluti agli amici di Hikr con la mano paralizzata dal freddo e con oscillazioni causate dalle folate di vento gelido.
 

                                               Immagine prenatalizia

Scendo dalla via canonica, lungo il sentiero che ritorna all'Alpe d'Arbino, a Sopra Arbinetto e a Pian Dolce, dove desidero visitare la
Capanna Genzianella (1400 m): non la vedo più da decenni. Purtroppo è chiusa. Notevole il panorama che si gode da questo rifugio!

 

Non mi resta che scendere a Paudo, concludendo l'ampio anello del Motto d'Arbino, lungo il quale non ho incontrato anima viva se non poco prima del paese, dove ho scambiato due parole con un alpigiano che saliva ai monti accompagnato dai suoi cinque cani.

 

Curiosità: la Frana del Motto d'Arbino.

 

Il 2 ottobre 1928, dal versante Nord del Motto d'Arbino si scatenò una frana, più precisamente tra la Val Taglio e la Val Pium, che ostruì la Traversagna formando una diga naturale, che fortunatamente resistette alla pressione e creò il Lago d'Orbello.

Ecco come descrisse il cataclisma geologico il naturalista Giacomo Gemnetti, membro del Comitato della Società ticinese di scienze naturali.

"E il due ottobre, alle 8,45 di mattina, il dirupo di Sasso Marcio si accasciava, in parte, su se stesso e nel pomeriggio, alle 3 e 25, con immenso fragore, udito a parecchi chilometri di distanza, tutto il versante fra val Taglio e val Pium si sfasciava e precipitava a valle in una immane lavina di blocchi, di alberi, di cascine, avvolti in una densa nube di polvere."

 

Oggi ho portato a spasso le ciaspole per cinque ore e trenta. Avrei fatto meglio a porta­re unicamente i ramponcini da passeggio, utilissimi nei lunghi tratti con una spolvera­tina di neve, assai più infida della neve alta che ho trovato al di sopra dei 1550 m.

 

Tempo totale: 5:30 h

Salita: 3:08 h

Dislivello in salita: 901 m

Sviluppo complessivo: 9,7 km

Difficoltà: T2

Coordinate Alpe Arbino: 725.980 / 116.460

Coordinate Capanna Genzianella: 725.350 / 115.470

SLF: 3 (marcato)

Copertura della rete cellulare: al Motto d'Arbino scarsa

Libro di vetta: sì


Tourengänger: siso


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