Gradiccioli (1935) da Mugena preso per la "pancia"; Monte Ferraro (1494)
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Mi aspettavo il Gradiccioli tra le nebbie come una affascinante signora con i suoi vedo non vedo e invece mi son trovato di fronte una signorina in vestitino di seta svolazzante di sole e luce che passeggiava sul lungomare della mia gioia.
E questa signorina l'abbiamo presa per la pancia, senza esitazioni.
Di seguito la cronaca:
E questa signorina l'abbiamo presa per la pancia, senza esitazioni.
Di seguito la cronaca:
- Auto al parcheggio del cimitero di Mugena, si torna indietro di cinquanta metri, si attraversa la strada e ci si addentra prima in paese e subito dopo su larga mulattiera (segnavia per alpe Nisciora, La Bassa).
- La strada si alza pigra sul lato destro della valle che scende direttamente dal Gradiccioli. Difatti la vetta è sempre in vista e sembra bella lontana.
- Giunti ad un punto dove la valle è sbarrata da un costolone boschivo, si scende di poco ad attraversare il torrente e si risale il dosso su buon sentiero in magnifico ambiente autunnale.
- Usciti dal bosco, si perviene all'alpe Nisciora, ottimo terrazzo sulla valle appena percorsa con vista verso nord che abbraccia tutta la cresta di collegamento tra Gradiccioli e Lema.
- Dallalpe, volendo andare in vetta al Gradiccioli, ci sono tre possibilità:
- seguire il sentiero per il passo di Agario e percorrere la lunga cresta Ovest;
- puntare il lato opposto su sentiero verso La Bassa e risalire l'erta cresta Est;
- puntare la vetta posta sopra l'alpe, abbandonare il sentiero e risalire per ertissimi prati la pancia della montagna.
- Si decide per questa ultima possibilità e si comincia a salire. L'erba asciutta e l'assenza di neve facilitano l'ascesa. Puntiamo ad una sella tra il monte Pola e la vetta del Gradiccioli e zigzgagando alla ricerca di qualche canale meno faticoso, sbuchiamo in cresta dopo circa trenta minuti dalla partenxza della Nisciora.
- Ancora dieci minuti sul largo filo di cresta e siamo in vetta: per è la quinta volta ma l'emozione è sempre nuova: questa è proprio una montagna che sento speciale, chissà perchè.
- Discesa ora per cresta Ovest, magnifiche immagini di fine mattinata di novembre. Qualche capitombolo dove le pendenze e il fieno secco lo obbligano, ma niente di grave, solo qualche paroloccia.
- Alla fine della lunga discesa si perviene alla Bassa di Arosio dove si attacca il sentiero che scende al paese.
- Si decide tuttavia di completare l'escursione passando al monte Ferraro su evidente sentiero che parte dalla Bassa e sale dolce nel bosco.
- Ultimo pendio verso il Ferraro senza traccia fissa ma l'omone di vetta è un segnavia sicuro. In venti minuti dalla Bassa siamo sul Ferraro, cima minore e inedita per me, così come è sorprendente il panorama che vi si gode. La vista sulla cresta del Gradiccioli appena discesa è mozzafiato. Qualche nube e i primi cenni della sera, acuiscono l'enfasi.
- In discesa senza ttraccia, scendiamo il versante opposto (verso Sud) del Ferraro e incontriamo un sentiero segnato da paletti che scende verso Arosio.
- Al limitare del bosco il sentiero, causa foglie secche, si perde, ci spostiamo un po' a sinistra e sbagliamo perchè ci tocca scendere pendii assai ripidi e talvolta esposti nel bosco scivoloso. Per chi intendere percorrere la stessa via, dunque, consiglio di stare sulla destra, qualcosa si meno pericoloso dovrebbe essereci.
- Finalmente fuori dal bosco, un po' ammaccati, prendiamo la gippabile che in breve scende ad Arosio e da lì, su cantonale per circa un chilometro, torniamo all'auto.
Sviluppo: 17 km, SE: 30 km.
6h, 15 min, soste comprese.
Il dislivello tiene conto della risalita al Ferraro dalla Bassa.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (5)