Paternkofel / Monte Paterno m.2744 Dolomiti di Sesto


Publiziert von accoilli , 1. Dezember 2012 um 09:57.

Region: Welt » Italien » Venetien
Tour Datum: 7 Juli 1995
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Klettersteig Schwierigkeit: K2+ (WS+)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 400 m
Abstieg: 400 m
Strecke:Dal rifugio Auronzo,raggiunto con la carrozzabile a pagamento,un comodo sentiero porta alla forcella Lavaredo,quindi discesa al rifugio Locatelli,percorrere le gallerie di guerra e la ferrata,poi salire alla vetta,ritornare al rifugio Locatelli,poi con il sentiero n. passare sotto le Tre Cime di lavaredo e superata la forcella col di Mezzo,tornare al rifugio Auronzo.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Cortina d'Ampezzo, Passo Tre croci, Lago di Misurina,lago d'Antorno,strada a pagamento per il rifugio Auronzo.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Auronzo, Rifugio Lavaredo,Rifugio Locatelli

Oggi abbiamo deciso di concederci la classica gita alle tre cime di Lavaredo,una passeggiata tranquilla,fatta con le famiglie su comodi sentieri larghi e con poco dislivello..il tempo è bello e quindi,partiamo dal rifugio Auronzo in mezzo ad una moltidudine di persone giunte fin quassù con varie gite organizzate...se non fosse per la bellezza del posto e lo scenario unico al mondo che queste enormi guglie offrono,io non ci sarei per nessuna ragione al mondo...inizialmente la strada bianca è pianeggiante e costeggia il versante meno famoso,cioè quello sud,delle tre Cime..poi sale dolcemente,passando per il rifugio Lavaredo,alla forcella Lavaredo a 2454 metri..lo spettacolo del posto è osservare lo spigolo giallo della Cima Piccola,con minuscoli climber aggrappati quà e là...superato il colle,la discesa con il sentiero n° 101 ci porta al rifugio Locatelli,dove la vista sulle Drei Zinnen è ottima. Non abbiamo nessuna intenzione di pranzare nel rifugio,sarebbe inutile vista la gente ovunque,così trovato un posto più tranquillo,ci fermiamo a mangiare i nostri panini...il mio sguardo,come d'incanto viene attratto dalla forma slanciata e aguzza che il monte Paterno mostra da questo versante,lo studio un pò,poi mi ricordo di aver letto di alcune gallerie di guerra e di una ferrata non così difficile...è un attimo...guardo il mio amico Claudio,cioè lo fulmino con il mio sguardo armato di sete di avventura...e...spiegato grosso modo di che si tratta...si parte!!

L'unico vero problema che mi lascia l'incognita della fattibilità del percorso,è che noi siamo completamente sprovvisti sia di torcie per affrontare il profondo buio delle gallerie,che di imbraghi e cordini per salire la ferrata...mah....però tutto questo è così eccitante! partiamo su di un sentiero che risale alla prima guerra mondiale,ci sono segni evidenti ovunque e fin da subito cominciamo ad attraversare brevi gallerie nella roccia,passando vicino alla caratteristica guglia di roccia chiamata " Salsiccia di Francoforte "..poi il sentiero comincia a salire e superati altri brevi cunicoli,giungiamo all'ingresso della galleria vera e propria. Una lunga ripida scalinata è l'inizio della nostra avventura...salendo i ripidi scalini,ci allontaniamo sempre di più dalla sorgente di luce naturale,e piano piano ci addentriamo nella profonda oscurità...ci fermiamo un attimo,ci consultiamo,che si fa? andiamo davvero?..Claudio,uomo forte e coraggioso decide di assumere il comando e piegandosi a 90° muove i primi incerti passi nella nuova veste di talpa....io invece,mi aggrappo alla sua schiena come un parassita,lentamente procediamo cercando di evitare spigolosi urti nella roccia che ci avvolge completamente...in un attimo siamo nella più profonda oscurità,questa sensazione mai provata prima,mette a disagio,ma procediamo..il solo senso del tatto,è l'unico strumento a nostra disposizione per avanzare..terribile la sensazione di vulnerabilità..dopo qualche decina di metri,una piccola finestrella scavata nella roccia ci dà sollievo,finalmente un raggio di luce..siamo piegati,ma almeno le ombre dei nostri volti le vediamo,facciamo qualche battuta e ripartiamo..così ancora per decine e decine di metri in salita,con la grazia di qualche fessura nella roccia di tanto in tanto per farci respirare..qualche zuccata quà e là è la regola...poi finalmente la luce ci viene incontro sempre più viva e forte e sbuchiamo su un terrazzino strapiombante sulla parete della montagna. Una grande risata ci aiuta a scaricare  tutta l'adrenalina accumulata nelle vene...siamo soddisfatti,anche se il pensiero di ripercorrerla al ritorno lascia una leggera ansia nel cuore..cominciamo ad arrampicare facili passaggi nella roccia,poi i primi tratti di ferrata non difficili,fino al passaggio chiave,di per se non difficile da superare in arrampicata,ma con una esposizione nel vuoto notevole..e noi trovandoci sprovvisti di assicurazione..dovevamo affrontarlo con coraggio o stupidità...buona la seconda!...superato il tratto più difficile,giungiamo al passo del Camoscio a quota 2650 metri,e dopo una discesa,affrontiamo due salti rocciosi con corde fisse pericolosi...ormai siamo in vista del pendio finale,rocce inclinate e grossi gradoni di roccia portano alla croce di vetta e allo stupendo panorama osservabile...raggiunta la vetta,ci abbracciamo e ci facciamo due risate, fra lo sguardo stupito di chi osservandoci ci scopre nudi di attrezzature necessarie...purtroppo siam fatti così!.. la discesa è per lo stesso percorso ovviamente e il ritorno al Locatelli è più veloce,in tutto abbiamo impiegato 2 ore e 30.

Ora con il resto delle famiglie,ripartiamo con il sentiero n° 105,passiamo sotto le imponenti e raccapriccianti pareti nord delle tre Cime,fino a giungere alla forcella Col di Mezzo,per poi scendere di nuovo al rifugio Auronzo...un gran bel giro al cospetto del simbolo delle Dolomiti,con l'aggiunta di una salita del Monte Paterno improvvissata e indimenticabile.....raccomandabile a tutti...ma con l'attrezzatura necessaria!!

Tourengänger: accoilli


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