Rifugio Riella, Monte Palanzone
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Questa è la classica gita organizzata in fretta e furia la sera prima; il piccolo è dalla nonna e pensavo di trascorrere un tranquillo weekend con la moglie. Poi la triste verità: "Domani vado all' IKEA con Lidia". Ok e io? mando un sms ad Andrea, "Pidocchio, domani sono libero, tu ci sei?", "Ok 7:30 da me, ciao". Sono quasi due mesi che non vado per monti e oggi è l'occasione giusta. In programma avevo una bella cima, ma Andre ha il ginocchio dolorante e opteremo per qualcosa di tranquillo.
Per me è una zona nuova, poco esplorata. Tra queste cime ci sono stato poche volte, di solito sto sul versante lecchese ma ogni tanto fa bene cambiare. Dopo una tortuosa strada arriviamo ad Albavilla e proseguiamo in salita per l' Alpe del Viceré dove lasceremo l'auto. Fa freschino, il termometro segna 4 gradi, l'aria è frizzante e purtroppo ci sono ancora le nuvole che coprono la vista sul lago di Pusiano. Ci incamminiamo verso l' Alpe Bova dove superiamo il rifugio Cacciatori. Di li a poco arriviamo alla Capanna Mara e ancora del sole neanche l'ombra. Saliamo alla bocchetta di Lemna e sul versante di Como pare schiarire... speriamo in bene. Fortunatamente il ginocchio di Andrea regge anche se l'andatura è un po' sacrificata; poco male, non ci corre dietro nessuno, in montagna non facciamo gare di velocità, preferiamo fare meno strada ma goderci il panorama! Incrociamo un sacco di gente in MTB, molti anzianotti sempre arzilli e qualcuno a piedi come noi. La carrareccia favorisce i giri in bici nonostante vi sia ancora del ghiaccio lamefico presente in numerosi punti. Nel giro di venti minuti, siamo alla bocchetta di Palanzo, passiamo l'helipad e al bivio con la cima decidiamo cosa fare. Non è ancora mezzogiorno, sta schiarendo...
Ok, saliamo! percorrendo la dorsale, man mano che ci si innalza, vediamo spuntare le cime lecchesi dal tappeto di nubi che copre la pianura. L'azzurro del cielo fa contrasto con il bianco delle nuvole, gli accesi colori autunnali degli alberi sotto di noi, il giallo della "tera biuta" sotto il San Primo, fantastico! Arriviamo in cima, obbligo sosta con foto, thè caldo e contemplazione del meraviglioso paesaggio. Si vedono chiaramente i quattromila, le cime bergamasche, il Legnone, le bellissime grigne, che spettacolo!
Sostiamo ancora qualche minuto, poi scendiamo con calma (il ginocchio del compare comincia a dare noie) verso il rifugio Riella. Prendiamo posto all'interno e ci rifocilliamo con polenta e brasato. Le porzioni sono abbondanti, Andrea è contento soprattutto del mattone di torta alle mele che ci hanno proposto a fine pasto; "una fettina di dolce, grazie"...TAC! 10x10x5cm di torta.
Alle 14 riprendiamo il cammino verso l'auto, siamo contenti del giro, facile, veloce, rifocillante, dai bellissimi panorami, prooprio quel che ci voleva per rimettersi in sesto dopo un po' di pausa. Arrivati alla macchina, cambio di vestiti e via. Uscendo, notiamo che toccava pagare 3€ per il parcheggio...ops! Multa? No. Ok andiamo!
Alla prossima!
Per me è una zona nuova, poco esplorata. Tra queste cime ci sono stato poche volte, di solito sto sul versante lecchese ma ogni tanto fa bene cambiare. Dopo una tortuosa strada arriviamo ad Albavilla e proseguiamo in salita per l' Alpe del Viceré dove lasceremo l'auto. Fa freschino, il termometro segna 4 gradi, l'aria è frizzante e purtroppo ci sono ancora le nuvole che coprono la vista sul lago di Pusiano. Ci incamminiamo verso l' Alpe Bova dove superiamo il rifugio Cacciatori. Di li a poco arriviamo alla Capanna Mara e ancora del sole neanche l'ombra. Saliamo alla bocchetta di Lemna e sul versante di Como pare schiarire... speriamo in bene. Fortunatamente il ginocchio di Andrea regge anche se l'andatura è un po' sacrificata; poco male, non ci corre dietro nessuno, in montagna non facciamo gare di velocità, preferiamo fare meno strada ma goderci il panorama! Incrociamo un sacco di gente in MTB, molti anzianotti sempre arzilli e qualcuno a piedi come noi. La carrareccia favorisce i giri in bici nonostante vi sia ancora del ghiaccio lamefico presente in numerosi punti. Nel giro di venti minuti, siamo alla bocchetta di Palanzo, passiamo l'helipad e al bivio con la cima decidiamo cosa fare. Non è ancora mezzogiorno, sta schiarendo...
Ok, saliamo! percorrendo la dorsale, man mano che ci si innalza, vediamo spuntare le cime lecchesi dal tappeto di nubi che copre la pianura. L'azzurro del cielo fa contrasto con il bianco delle nuvole, gli accesi colori autunnali degli alberi sotto di noi, il giallo della "tera biuta" sotto il San Primo, fantastico! Arriviamo in cima, obbligo sosta con foto, thè caldo e contemplazione del meraviglioso paesaggio. Si vedono chiaramente i quattromila, le cime bergamasche, il Legnone, le bellissime grigne, che spettacolo!
Sostiamo ancora qualche minuto, poi scendiamo con calma (il ginocchio del compare comincia a dare noie) verso il rifugio Riella. Prendiamo posto all'interno e ci rifocilliamo con polenta e brasato. Le porzioni sono abbondanti, Andrea è contento soprattutto del mattone di torta alle mele che ci hanno proposto a fine pasto; "una fettina di dolce, grazie"...TAC! 10x10x5cm di torta.
Alle 14 riprendiamo il cammino verso l'auto, siamo contenti del giro, facile, veloce, rifocillante, dai bellissimi panorami, prooprio quel che ci voleva per rimettersi in sesto dopo un po' di pausa. Arrivati alla macchina, cambio di vestiti e via. Uscendo, notiamo che toccava pagare 3€ per il parcheggio...ops! Multa? No. Ok andiamo!
Alla prossima!
Tourengänger:
Barbacan

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