Pizzo Lamè e Marigal
|
||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Con questo inaspettato caldo, dove si può provare ad andare…
…logicamente al Pizzo Lamè…! Ma chi l’avrà mai sentito nominare?
Già nel 2008 avevo provato a far visita al Lamè ma alcune persistenti formazioni nuvolose mi fecero desistere, ripianando sul segnalato e straconosciuto S. Martino.
L’idea comunque non era mai tramontata, anzi, ora passato quel giusto lasso di tempo valeva la pena di riprovarci, così alla fine ho deciso… Domenica per il Lamè.
Mondelli ore 8,15: Seguendo la mulattiera supero le poche case e, al limite dei prati, prendo il sentiero segnalato che si stacca sulla destra inoltrandomi all’interno del bosco di faggi.
Il sentiero, piuttosto ripido ma sempre evidente, in poco più di un’ora ½ mi consente di guadagnare gli alti pascoli a quota 2000 dell’Alpe Colla, oltre il quale, in alto a destra appare visibile la tondeggiante cresta del Pizzo Lamè.
Sembra lì vicino, ma per arrivarci ci sono ancora 800mt di dislivello, per lo più su tracce fra erba e giavine con un breve franoso canale finale che collega al Passo delle Lonze.
Raggiunto il passo, risalgo le facili balze rocciose e in circa dieci minuti arrivo alla pianeggiante cresta sommitale del Lamè.
Difficile capire quale sia il punto più alto della tondeggiante cresta, ma questo poco importa, tanto devo attraversarla tutta. Numerose facili roccette sovrapposte, con qualche passaggio da aggirare, m’impegnano per una buona mezz’ora per passare tutto il Lamè e arrivare all’antecima orientale dov’è presente anche una pila di roccette.
Sublime il panorama in questa cristallina giornata d’Ottobre; dall’Adula del Ticino fino al Corno Bianco Valsesiano con vista diretta alla Est del Rosa,già imbiancata come in versione invernale, a numerosi altri 4000 del Vallese e tantissime cime fra Ossola e Val Grande.
Sono quasi le tredici, la giornata tiene, per cui dopo la discesa al Passo Lareccio dalla cresta ENE e il passaggio tra alcuni magnifici laghetti in parte già coperti dal ghiaccio, faccio che salire nuovamente anche il Marigal (e con questa sono 3).
Un’altra mezz’oretta di pausa alla Punta Marigal e poi giù diretti per la dorsale SO fino all’alpe”Museo” Corte Nero per fare un'altra ultima fermata al Bivacco Longa, un piccolo cascinale recuperato all’inizio degli anni 80’ dagli Alpini di Ceppo Morelli che, a parte le brande (chi vuol fermarsi deve dormire sul tavolato), è fornito di tutto il minimo necessario: stufa, legna, fornello a gas, piatti e pentolame.
Giusto un breve promemoria sul libro bivacco, dove sono segnalate tutte le frequentazioni dalla data dell’inaugurazione (estate 81) e via che riparto per fare il pianeggiante traverso che conduce di nuovo al percorso del mattino all’Alpe Colla.

Kommentare (4)