2° Giorno: Rifugio Genova Figari-Rifugio Remondino
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Ricomponiamo lo zaino, colazione e via mentre si dissolvono le nebbie mattutine.
Una pietraia infinita ma stabile porta fino al Colle di Brocan, il sole picchia e fa caldo ma appena mettiamo piede sul passo un’aria gelida proveniente dalla Francia ci assale, praticamente cambiamo stagione!
La discesa, sempre su pietraia, ci fa quasi rabbrividire dal freddo, cerchiamo gli ometti o i bolli a seconda di cosa si veda meglio, dovrebbe essereci un modo di arrivare al Colle della Culatta per salire al Baus senza dover scendere al lago di Nasta. Di ometti ce ne sono un’infinità e ora segui uno ora segui l’altro praticamente ci ritroviamo quasi al lago, deviamo verso un ometto più alto e ci ritroviamo a dover risalire un salto di roccia poco appigliato e con i bambini che abbiamo sulla schiena ancora più ostico del normale. Non avendo voglia di trovare un altro passaggio ci togliamo gli zaini e in qualche modo riusciamo a passare sia noi che loro senza farci venire l’ernia. Raggiungiamo quindi un laghetto senza nome e da qui a sx sempre seguendo gli ometti, questa volta quelli giusti, arriviamo al Colle della Culatta dove lasciamo zaini e bastoncini. La cresta del Baus incute un po’ di timore, il tracciato più semplice segnato da ometti rimane prima a dx e poi a sx della cresta, noi ce ne siamo accorti solo in discesa avendo in salita seguito un gruppetto di locals ci siamo fatti la cresta integrale, poco male, in salita è comunque facile, in discesa lo sarebbe stato forse meno, a causa anche del forte vento.
Buona sosta in cima e poi discesa. Recuperati gli zaini scendiamo al lago di Nasta e quindi seguendo ometti e boli rossi fino al Rifugio Remondino che probabilmente è il rifugio più frequentato delle Alpi Marittime in quanto qui attorno ci sono parecchie vie di arrampicata oltre alle tre cime più conosciute.
DATI GPS
Dislivello 952 m
Km 10,83
Una pietraia infinita ma stabile porta fino al Colle di Brocan, il sole picchia e fa caldo ma appena mettiamo piede sul passo un’aria gelida proveniente dalla Francia ci assale, praticamente cambiamo stagione!
La discesa, sempre su pietraia, ci fa quasi rabbrividire dal freddo, cerchiamo gli ometti o i bolli a seconda di cosa si veda meglio, dovrebbe essereci un modo di arrivare al Colle della Culatta per salire al Baus senza dover scendere al lago di Nasta. Di ometti ce ne sono un’infinità e ora segui uno ora segui l’altro praticamente ci ritroviamo quasi al lago, deviamo verso un ometto più alto e ci ritroviamo a dover risalire un salto di roccia poco appigliato e con i bambini che abbiamo sulla schiena ancora più ostico del normale. Non avendo voglia di trovare un altro passaggio ci togliamo gli zaini e in qualche modo riusciamo a passare sia noi che loro senza farci venire l’ernia. Raggiungiamo quindi un laghetto senza nome e da qui a sx sempre seguendo gli ometti, questa volta quelli giusti, arriviamo al Colle della Culatta dove lasciamo zaini e bastoncini. La cresta del Baus incute un po’ di timore, il tracciato più semplice segnato da ometti rimane prima a dx e poi a sx della cresta, noi ce ne siamo accorti solo in discesa avendo in salita seguito un gruppetto di locals ci siamo fatti la cresta integrale, poco male, in salita è comunque facile, in discesa lo sarebbe stato forse meno, a causa anche del forte vento.
Buona sosta in cima e poi discesa. Recuperati gli zaini scendiamo al lago di Nasta e quindi seguendo ometti e boli rossi fino al Rifugio Remondino che probabilmente è il rifugio più frequentato delle Alpi Marittime in quanto qui attorno ci sono parecchie vie di arrampicata oltre alle tre cime più conosciute.
DATI GPS
Dislivello 952 m
Km 10,83
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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