Punta di Saas/Latelhorn m. 3198 Valle Antrona
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Oggi, con Teresa, lunga e severa escursione in Valle Antrona. Dal parcheggio attraversiamo
il muro della diga e, dopo una breve galleria , costeggiata la centrale, cominciamo a
salire in direzione Coronette per il sentiero C14, mettendo subito la marcia ridotta passiamo
da Curtzott per poi giungere al vasto Alpe Banella. Da quì una bella scalinata ci porta per
l' Alpe Scarone fino alla Diga di Camposecco ed all' omonimo bivacco. Pausa caffè, due
chiacchere con il guardiano della diga sulla difficoltà del tracciato (ci sono pochi ometti, mi
dice) e via in direzione del Passo di Camposecco. Saliamo, da prima, su buon terreno
cercando di individuare i rari ometti e in più anche la nebbia che va e viene ci rende
il compito piuttosto arduo. Arrivati a quello che resta del Ghiacciao di Camposecco (che
tristezza), riusciamo facilmente a evitarlo ed il terreno si fà meno amico. Tra sfasciumi
instabili superiamo una depressione che potrebbe essere il passo ma, l' altimetro mi dice
che mancano ancora 100 mt di dislivello. Arrancando, finalmente, arriviamo all' angusto
canalino che conduce al passo, avanzando a mò di foche fuor d' acqua, ovvero solo di
braccia in quanto i piedi servono a poco e con qualche brivido arriviamo all' agognato
Passo di Camposecco. Davanti a noi si presenta uno spettacolo meraviglioso in quanto,
sul versante Vallesano al contrario di quello sullaValle Antrona, è tutto terso: possiamo
ammirare i " quattromila " che abbiamo visto, da vicino, l' altro giorno da altra angolazione.
Dal passo veloce visita, per la cresta sud, al Latelhorn, angusta vetta con una minuscola
croce, ritorno al passo e breve pausa ristoro. Decidiamo per il ritorno, pur sapendo di
allungare la strada, l' Antronapass anche per evitare la discesa dall' infido canalino di
salita. Scendiamo con cautela su terreno instabile fino al Bivacco della Cresta e poi,
su giavina stabile, arriviamo all' Antronapass. Da quì, avendo già percorso la via, sappiamo
che di problemi non ce ne saranno più (a parte la lunghezza) per cui, seguendo il bel sentiero
C zero, passando per la Diga de Cingino, scendiamo nel fondovalle e quindi al parcheggio.
Che mazzo!!. roby
il muro della diga e, dopo una breve galleria , costeggiata la centrale, cominciamo a
salire in direzione Coronette per il sentiero C14, mettendo subito la marcia ridotta passiamo
da Curtzott per poi giungere al vasto Alpe Banella. Da quì una bella scalinata ci porta per
l' Alpe Scarone fino alla Diga di Camposecco ed all' omonimo bivacco. Pausa caffè, due
chiacchere con il guardiano della diga sulla difficoltà del tracciato (ci sono pochi ometti, mi
dice) e via in direzione del Passo di Camposecco. Saliamo, da prima, su buon terreno
cercando di individuare i rari ometti e in più anche la nebbia che va e viene ci rende
il compito piuttosto arduo. Arrivati a quello che resta del Ghiacciao di Camposecco (che
tristezza), riusciamo facilmente a evitarlo ed il terreno si fà meno amico. Tra sfasciumi
instabili superiamo una depressione che potrebbe essere il passo ma, l' altimetro mi dice
che mancano ancora 100 mt di dislivello. Arrancando, finalmente, arriviamo all' angusto
canalino che conduce al passo, avanzando a mò di foche fuor d' acqua, ovvero solo di
braccia in quanto i piedi servono a poco e con qualche brivido arriviamo all' agognato
Passo di Camposecco. Davanti a noi si presenta uno spettacolo meraviglioso in quanto,
sul versante Vallesano al contrario di quello sullaValle Antrona, è tutto terso: possiamo
ammirare i " quattromila " che abbiamo visto, da vicino, l' altro giorno da altra angolazione.
Dal passo veloce visita, per la cresta sud, al Latelhorn, angusta vetta con una minuscola
croce, ritorno al passo e breve pausa ristoro. Decidiamo per il ritorno, pur sapendo di
allungare la strada, l' Antronapass anche per evitare la discesa dall' infido canalino di
salita. Scendiamo con cautela su terreno instabile fino al Bivacco della Cresta e poi,
su giavina stabile, arriviamo all' Antronapass. Da quì, avendo già percorso la via, sappiamo
che di problemi non ce ne saranno più (a parte la lunghezza) per cui, seguendo il bel sentiero
C zero, passando per la Diga de Cingino, scendiamo nel fondovalle e quindi al parcheggio.
Che mazzo!!. roby
Tourengänger:
tignoelino

Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (14)