Traversata del Weissmies
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Il giovedì si sale alla Almagellerhutte, il venerdì la cresta Dri Horlini, il sabato brutto tempo la mattina con esercizi alla corda e nodi e pomeriggio su neve e roccia, e domenica? Domenica si sale al Weissmies. Se la cresta di venerdì aveva rappresentato il culmine dell'istruzione tecnica, il Weissmies rappresenta per me qualcosa di diverso: il ritorno ad alte quote dopo il Palü dello scorso anno ed il Gran Paradiso dello scorso inverno. Una nuova opportunità di superare i 4000 metri di altitudine. Tutti gli alpinisti esperti ti diranno sempre che fare un 4000 non è importante, che ci sono tanti 3000 impegnativi o che differenza c'è tra un 3800 ed un 4000. Ognuno dice la sua, ma io quella mattina alle 4, quando è suonata la sveglia avevo già gli occhi aperti da un po'. Se da una parte sono abbastanza tranquillo per quanto riguarda il mal di montagna, dall'altra ero un po preoccupato per la possibile fatica in quota. È vero il dislivello supera di poco i mille metri ... non molto, però l'unica cosa di cui sono certo sono i primi 400, che sono su sentiero e che ho già percorso il giorno precedente. Dopodichè inizierà la cresta che sembra essere infinita. Si fa colazione, si finisce di preparare lo zaino e si parte. A proposito di zaino: è tornato ad essere quello oscenamente pesante del primo giorno, ma stranamente no sarà un problema. Passiamo i primi 400 metri con la frontale e prima di arrivare allo Zwischbergerpass è già chiaro. Non siamo i soli, anzi ... Percorriamo la prima parte della cresta rocciosa senza troppe difficoltà e senza incordarsi. Non ce n'è bisogno. Per evitare un passaggio abbastanza insidioso lasciamo momentaneamente la cresta e ci spostiamo su un nevaio, aggiriamo l'ostacolo per ritornare sulla cresta, che è sempre rocciosa. Improvvisamente diventa più ripida e decidiamo di incordarci. Si comincia ad arrampicare, anche se non arriveremo mai ad affrontare difficoltà simili a quelle di venerdì. Ogni tanto ci si ferma ad aspettare le altre cordate, ma le soste sono sempre molto brevi. La condizione fisica ed il fiato tengono bene. Sono sorpreso e soddisfatto. Il panorama continua a cambiare: nebbia, sereno, nebbia. Il vento è poco. Pian piano riusciamo ad arrivare alla fine della cresta rocciosa e su un piano ci ramponiamo. Ormai il peggio è passato, anche se su neve e ghiaccio non bisogna mai distrarsi: i pericoli sono in agguato. Sono talmente concentrato che quasi non mi accorgo neanche di essere in cima. In effetti, non è come le altre cime che ho conquistato. Non ci sono le rocce finali, non c'è proprio nulla, ma siamo in cima al Weissmies. Wow... che bello. Dalla cresta opposta arrivano in tantissimi. Scendendo capisco che la nostra via di salita era decisamente più impegnativa e interessante che questa. Praticamente la via di discesa è tutta su ghiaccio neve con una traccia. Una lunga cresta con cornice all'inizio, qualche crepaccio alla fine.
Gran bella montagna. 4 giorni fantastici in ambiente alpino, in buona compagnia.
Ultimo pensiero: la Almagellerhutte è veramente bella e confortevole e si mangia pure bene ... non proprio sempre evidente.
Anche in questo caso le foto non sono mie.
Gran bella montagna. 4 giorni fantastici in ambiente alpino, in buona compagnia.
Ultimo pensiero: la Almagellerhutte è veramente bella e confortevole e si mangia pure bene ... non proprio sempre evidente.
Anche in questo caso le foto non sono mie.
Tourengänger:
lupo7
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