Baita del Lago "un gioiello tra acqua e nuvole"..
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...ven. sera, le previsioni sono pessime, ma fortunatamente a casa mia ci sono gli ombrelli ... Con

Come fare a dire di no, riesco pure a convincerlo a venire ... nonostante le condizioni..
Alle 7:41 dopo una vestizione accurata con ombrellino alla mano partiamo da Rusico ai piedi del Legnone risaliamo il bosco in una veste "strana" passando dall' Alpe Prato e Pian della Formica allo Scoggione con la sua omonima baita e in circa 2 orette arriviamo sull'ultimo tratto prima della meta con neve pesantissima ... Baita del Lago.
Da buon Capannat il camino è subito acceso da Alberto mentre io e Cristina ci mettiamo ai fornelli per un piatto caldo Linguine all'aglio olio peperoncino e acciughe, nonostante il sottoscritto abbia dimenticato parte del pranzo in auto. Dolcetto, caffè fumante di moka... riassettiamo il tutto e ritorniamo sui nostri passi..
Qui ci ritorno !!!
Paolo

VISTA da ALBERTO: premessa: Apro una parentesi Quando si decide di passare una giornata in montagna,in compagnia,si DEVE evitare nel modo più assoluto,di prendere altri appuntamenti per il PROPRIO PIACERE: solo perché la meta è più vicina, (rispetto alla precedente) non è bello ed è poco rispettoso nei confronti degli altri,sorprenderli con delle "PRETESE" di rientro,senza aver avvisato PRIMA di ritrovarci.
Io alla mattina accendo il telefono,quindi,a qualsiasi ora della notte,potete mandare un SMS,io lo leggo e prendo la decisione sul da farsi,avvisando se partecipo,se è il caso di andare ancora + vicino ecc. ecc. Queste sono cose da evitare,anche perché,non sarebbe esistito il SECONDO (e non necessario) appuntamento se fossimo andati alla prima proposta!
Non si sa mai cosa può capitare lungo il percorso e....non mi pare di chiedere la Luna! Chiudo la parentesi
Il fine settimana danno la meteo pessima: TUTTO L'ARCO ALPINO piogge,rovesci e...0 sole!
Propongo a Max e Mauro se nell'eventualità non si vada in gita e se vi fosse posto,fare una escursione eno gastronomica. Max rinuncia e quindi avviso Mauro che si sta a casa.
Altre proposte non mi sono pervenute, quindi approfitterò per svolgere dei lavori...
Alle 21,30 mi chiama Paolo (ALLE 21,30 ????!!!! esiste ancora il tempo per organizzare???!!! Però) e mi propone l'Alpe Manco: ha ha ha - he he he - hi hi hi.....non so se avesse la più pallida idea a che meteo si stava preparando per il giorno dopo e la durata dell' escursione....ma il bradipo si.
ASSOLUTAMENTE non se ne parla, con la neve che poi e venuta giù ultimamente e la frana che gli amici dovettero risalire e ridiscendere circa un anno fa,ma figuriamoci se io mi cimento in questi casini di avventure.
Gli suggerisco altre mete,più umane,con la possibilità di un rifugio ma anche nell'eventualità,di salire una cima,ma la zona non era di interesse....con le capanne che ho girato,non è sempre facile nell'immediato trovare delle soluzioni.
Gli dico che se vuole potrebbe ( e si,l'idea di NON andare era ancora nella mia mente) andare alla Baita del Lago (SO): la SUA felicità la si percepiva e mi propone di aggregarmi...e la bella idea di farci della pasta....ravano nella mia memoria....ricordo la tipologia del percorso,il tempo che ci vuole....l'ora di ritrovo mi aggrada....un bel barattolo di vasellina....ok!
A Bione,puntualmente ci ritroviamo,con Cristina a cui non bado molto a ciò che dice per quanto riguarda il rientro....
Si parte,sento le sue lamentele che non sostano nemmeno per un attimo nel cervello,ma entrano e velocemente se ne escono dall'orecchio!
Giunti ai Monti di Rusico,partiamo alle 07,43 con la pioggia che ci accompagna nel nostro cammino: la Cris si lamenta "chi me lo ha fatto fare" (ma se TUTTE le domeniche con TUTTE le avversità meteorologiche che possono abbattersi sulla terra,và a correre,perchè lamentarsi....le donne sono e restano un enigma!).
Si prosegue e noto che Cristina non innesta il turbo,tanto che riesco a tallonarla con il solito tran tran bradipesco. Paolo ogni tanto lo sento esclamare,nonostante la pioggia,positivamente,pare che la zona lo intrighi molto....a me intriga molto portare le mie terga a casa,sane e salve!
Le nuvole non permettono di contemplare la bellezza dei punti panoramici dove passa il tracciato,(io oramai la soddisfazione me la ero già tolta,mi spiace per loro),ma a Paolo importa essere fuori all'aperto,libero nella natura e se poi c'è la compagnia,meglio ancora....aggiungo anche una capanna,a cui io,personalmente tengo molto in questi casi.
Giunti al rifugio Scoggione,la neve che abbondava,cominciava a preoccuparmi: neve,grandine...tutto il necessario per fare acqua,va bene,ma il problema era l'evitare di rimanere inchiodati fino al suo completo disgelo.
La neve era pesantissima,anche con le ciaspole si avrebbe faticato di brutto,quindi si sceglie la strada,invece di tagliare diritti come ho fatto nelle volte successive,ma prima o poi,inevitabilmente bisognava sfondare nella neve e alle 09,50 siamo alla Baita del Lago.
La Cris è quasi decisa (così mi è parso) di cambiarsi e poi tornare giù: ma non se ne parla nemmeno!!!
Siamo venuti quassù, con pioggia,neve e grandine...anche per farci un piatto di pasta in compagnia....così sarà!
Mi preparo a tagliar legna per dare conforto ai nostri fisici statuari....più o meno....con il camino che nel giro di poco saprà riscaldarci e appaga le nostre fatiche,mentre si prepara l'acqua per la pasta.
500 gr in 3,+2 focacce (alle cipolle e patate rosolate con olive) che vengono spazzati via in breve tempo: è incredibile che Cristina abbia mangiato così tanta pasta!
Dopo il pranzo Cristina si dedica alle faccende domestiche,console a Lei (o dovrebbero essere) cioè al lavaggio delle stoviglie: potrebbe essere una brava casalinga...ma non metterei la mano sul fuoco!!!
Bene,oltre a ciò,ci tocca vedere la versione al femminile,di una improbabile taglialegna o capanatt che dir si voglia (purtroppo ci si abitua a vedere anche cose oscene: con la Cris,il problema è....sopravvivere al freddo,nonostante vi sia la legna he he he) alle prese con i poveri e inermi tronchi: se potevano parlare mi avrebbero supplicato di riporli dove stavano!!!
Dopo una bella sosta di 3 orette,alle 13,00 (ovviamente se era una giornata al top un'altra oretta di sosta ci poteva stare...doverosamente) si parte per il rientro e giunti al rifugio Scoggione,vediamo che è aperto...Tre giovani del milanese attendevano il resto del gruppo (in totale erano 12) con cui avrebbero festeggiato l'addio del celibato.
Bella idea,senza cercare cime o vette da scalare!
Paolo e Cristina approfittano per dare un'occhiatina al rifugio e Paolo ne rimane contento.
Riprendiamo a scendere sotto la solita pioggia e quando smette,c'è sempre l'acqua che viene rilasciata dalle foglie: giunti all'auto,riusciamo anche a cambiarci senza prendere acqua, che poi ha ripreso a cadere durante il viaggio,mentre a metà percorso,prima di Lecco già cessava.
A Lecco saluto Paolo e Cristina,telefono a Max,avvisandolo che sarei andato a trovarlo (come accordi presi su al rifugio) e mi faccio dare le giuste indicazioni.
Le spiegazioni che mi ha dato Cristina mi suonavano poco convincenti,infatti,completamente differenti. Non è colpa sua,l'ho dovuta svegliare bruscamente dal sonno intenso e ora che il "neurobus" si mette a circolare,hai voglia....
Con Max è un bel po che non mi vedo,l'ultima escursione fatta INSIEME risale all' 11 FEBBRAIO, quasi tre mesetti e ho avuto molto piacere di trascorrere un bel paio d' orette in completo relax,con tanto di birretta.
Questo sì che si chiama passare una lieto fine giornata,dopo una bella.....a parte la meteo....escursione con gli amici,Paolo e Cristina,che ringrazio per la pazienza che di norma,si adotta con il.....Bradipo delle Alpi, che risulta più delle volte,pesante da sopportare.....ma SINCERO e LEALE!
Ciao a tutti e alla prossima.....prossimamente!
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