Maderhorn m. 2852 sci estremo
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Ore 6.00 suona la sveglia. Da sotto le coperte sento una voce: io non vengo. Neanch' io ne ho
una voglia matta di alzarmi, essendo andato a dormire a mezzanotte con qualche liquido in più.
Va bè, mi dico, non vorrai mica agonizzare tutto il giorno; vai a espiare le tue colpe!!
Velocemente mi tiro insieme e parto. Dopo 2 km. sono costretto a fermarmi ( non per quello
che pensate Voi maligni ): tre femmine di cinghiale color pece hanno deciso di attraversare
la strada con al seguito almeno quindici bellissimi cuccioli che, rispetto alle tre, sembrano
delle formichine. Cosa c' è di meglio per cominciare la giornata!!!!. Il viaggio procede senza
ulteriori soste ed arrivo a Schalbett. Preparo l' attrezzatura ( per fortuna non ho dimenticato
niente ) e alle 7,45 parto. Salgo sopra il paravalanghe e vado a ritroso per circa 200 metri,
poi comincio a risalire un ripido pendio per una mezz' oretta, superato il quale, la strada
diventa più amica. Bella neve portante, non servono i rampant, per cui procedo agevolmente
e dopo il grande ometto è ancora più bello. Non me la ricordavo così piacevole questa valle
che porta alla Bocchetta d' Aurona. Arrivato al laghetto lo costeggio sulla sinistra e poi salgo
l' ultimo tratto che mi porta alla vetta insignificante ( quando mai la vetta è più bassa della sua
bocchetta ????) e quindi alla Maderlicke, sono solo le dieci e mezza. Di ritornare per la stessa
strada non ne ho voglia, per cui decido di scendere alla Maderhutte. Tolgo le pelli e , a piedi,
supero la cresta ( la neve è soffiata e ci sono sassi ovunque ) sulla sin. fino ad arrivare su di
uno spiazzo dove posso mettere i legni. Il primo ripido tratto in discesa è un pò difficoltoso a
causa delle condizioni della neve ( non ha ancora preso abbastanza sole ) ma lo spazio è tanto
per cui vado via di traversi ( Laura& docet ). A metà canale incontro un Rossocrociato che sta
salendo; saluti e la meta: gli dico quello che ho intenzione di fare e lui, gentilmente, mi dice il
numero del soccorso 144 ( come vostro 118 ). Mi tocco e riparto. Arrivato alla Maderhutte ho
ancora l' alternativa di scendere tranquillamente a Rothwald,ma, avendo visto le condizioni
guardando dal Sempione, decido di scendere in direzione sud verso la macchina. L' avevo già
fatta con Marco qualche anno fà ma non me la ricordavo così ripida. Dalla capanna vado a sin.
fino a sbucare su di una selletta: mi sono sentito come l' Italia, sull' orlo del baratro, come dice
il nostro beneamato Mario Morti. Dai dai 15 minuti di adrenalina pura. Quì si sarebbe divertito
da matti Skiboy, io un pò meno, pensando allo svizzero. Sono da solo per cui scendo con
precauzione. La neve è bellissima per cui dopo un pò non riesco più a trattenermi ed in un
lampo sono all' auto, dopo aver litigato con qualche cespuglio di drose( salice nano ).
Mi scuso per essere stato così prolisso. Buona Montagna. roby
una voglia matta di alzarmi, essendo andato a dormire a mezzanotte con qualche liquido in più.
Va bè, mi dico, non vorrai mica agonizzare tutto il giorno; vai a espiare le tue colpe!!
Velocemente mi tiro insieme e parto. Dopo 2 km. sono costretto a fermarmi ( non per quello
che pensate Voi maligni ): tre femmine di cinghiale color pece hanno deciso di attraversare
la strada con al seguito almeno quindici bellissimi cuccioli che, rispetto alle tre, sembrano
delle formichine. Cosa c' è di meglio per cominciare la giornata!!!!. Il viaggio procede senza
ulteriori soste ed arrivo a Schalbett. Preparo l' attrezzatura ( per fortuna non ho dimenticato
niente ) e alle 7,45 parto. Salgo sopra il paravalanghe e vado a ritroso per circa 200 metri,
poi comincio a risalire un ripido pendio per una mezz' oretta, superato il quale, la strada
diventa più amica. Bella neve portante, non servono i rampant, per cui procedo agevolmente
e dopo il grande ometto è ancora più bello. Non me la ricordavo così piacevole questa valle
che porta alla Bocchetta d' Aurona. Arrivato al laghetto lo costeggio sulla sinistra e poi salgo
l' ultimo tratto che mi porta alla vetta insignificante ( quando mai la vetta è più bassa della sua
bocchetta ????) e quindi alla Maderlicke, sono solo le dieci e mezza. Di ritornare per la stessa
strada non ne ho voglia, per cui decido di scendere alla Maderhutte. Tolgo le pelli e , a piedi,
supero la cresta ( la neve è soffiata e ci sono sassi ovunque ) sulla sin. fino ad arrivare su di
uno spiazzo dove posso mettere i legni. Il primo ripido tratto in discesa è un pò difficoltoso a
causa delle condizioni della neve ( non ha ancora preso abbastanza sole ) ma lo spazio è tanto
per cui vado via di traversi ( Laura& docet ). A metà canale incontro un Rossocrociato che sta
salendo; saluti e la meta: gli dico quello che ho intenzione di fare e lui, gentilmente, mi dice il
numero del soccorso 144 ( come vostro 118 ). Mi tocco e riparto. Arrivato alla Maderhutte ho
ancora l' alternativa di scendere tranquillamente a Rothwald,ma, avendo visto le condizioni
guardando dal Sempione, decido di scendere in direzione sud verso la macchina. L' avevo già
fatta con Marco qualche anno fà ma non me la ricordavo così ripida. Dalla capanna vado a sin.
fino a sbucare su di una selletta: mi sono sentito come l' Italia, sull' orlo del baratro, come dice
il nostro beneamato Mario Morti. Dai dai 15 minuti di adrenalina pura. Quì si sarebbe divertito
da matti Skiboy, io un pò meno, pensando allo svizzero. Sono da solo per cui scendo con
precauzione. La neve è bellissima per cui dopo un pò non riesco più a trattenermi ed in un
lampo sono all' auto, dopo aver litigato con qualche cespuglio di drose( salice nano ).
Mi scuso per essere stato così prolisso. Buona Montagna. roby
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tignoelino

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