L’incoronazione di Sua Maestà Gradìccioli
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L’incoronazione di Sua Maestà Gradìccioli
8 Febbraio 2012: tentativo di salita al Gradiccioli arrestatosi sull’anticima q.1741. Dentro di me avevo costruito solidi alibi e giustificazioni ma l’insuccesso bruciava e la cosa andava risolta.
Purtroppo diversi impegni più brutti che belli e, non ultima, un’influenza gastro-ecc. con nefaste conseguenze sullo stato di forma avevano procrastinato questo appuntamento.
Ieri avevo deciso; da subito ho temuto l’ennesima mezza riuscita: una coda infernale e quasi bloccata sulla A2 da Stabio fino a Mendrisio aveva fatto sì che mi trovassi ad Arosio alle 9, un’ora dopo il previsto. Così, calzati gli scarponi, parto ad un’ora “da signori” e ripeto, forzando un po’ i tempi, il percorso già noto fino a La Bassa e poi fino alla Antecima 1741m. Devo dire che se la neve aveva vanificato il precedente tentativo la bianca signora era presente anche oggi in maniera più consistente dopo i 1500m tanto che arrivato all’Antecima mi equipaggiavo di ghette perché di lì in poi mediamente c’erano 25-30cm di neve e, come spesso accade, il vento l’accumula in alcuni punti dove improvvisamente si sprofonda fino al ginocchio.
Devo dire che l’idea di lasciare le ciaspole in auto si è rivelata felice non solo per le mie spalle; come già riscontrato, su quelle pendenze 25cm di neve si affrontano meglio con gli scarponi perché sotto c’è sempre l’erba infida pronta ad agire da “sciolina”.
In ogni caso la poca neve rallenta non poco il procedere e lo rende buffo; a volte pare di camminare su un materasso ad acqua. Però dopo poco più di tre ore abbraccio la croce di vetta.
A questo punto avevo in tasca diverse alternative che avevo preparato ma alcune di esse, le più lunghe, erano da scartare per il ritardo in A2. D’altra parte Igor (che saluto) aveva comunque raccolto il testimone in una sorta di staffetta ideale dopo la volta scorsa ed in condizioni di poca neve aveva raggiunto anche la vetta del Tamaro. Sarebbe piaciuto anche a me ma ho optato per un ritorno che “incoronasse” Sua Maestà e a me concedesse il solito anello, anzi un doppio anello (vedi mappa).
Così toccavo Agario, bevevo la mia acqua al self-service dopo aver riscontrato di aver lasciato a casa la moneta JJ, poi toccavo in successione l’Alpe Nisciora, l’Alpe Gem (o Gemmo) e tornavo a La Bassa.
Di lì sceglievo il percorso che tange il Monte Ferraro ad Ovest, transita per i resti dell’Alpe del Pol e riporta ad Arosio.
Nota: Nella tabella sottostante riporto anche il tempo progressivo del tentativo precedente (in rosso) che da un’idea dell’importanza della neve, sicuramente presente in modo più rilevante, e delle ciaspole.
I tempi (per i precisi):
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Tentativo prec. |
Arosio di sopra |
0 |
0 |
0 |
La Bassa |
1:16 |
1:16 |
1:36 |
Anticima q.1741 |
1:10 |
2:26 |
3:43 |
Monte Gradìccioli |
0:43 |
3:10 |
n.a. |
Alpe Agario |
1:09 |
4:19 |
n.a. |
Alpe Nisciora |
0:24 |
4:43 |
n.a. |
La Bassa |
0:57 |
5:40 |
5:04 |
Arosio di sopra |
1:05 |
6:45 |
6:25 |
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello salita 1201m
Dislivello discesa 1169m
Lunghezza totale 17,9 km
Tempo totale lordo 6h45’
Tempo totale senza soste 6h15’
Soste totali 30'

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