Piz de Mucia
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Normalmente siamo in metà di mille...oggi invece solo io, Gianni e Francesco.
OK la meteo dà brutto per il pomeriggio ma stamattina il tempo è ancora meraviglioso.
Pochi ma buoni, scegliamo un posto a meno di un'ora di macchina ed una salita con dislivello contenuto. Il Piz de Mucia risponde a queste caratteristiche e nessuno di noi l'ha ancora salito...si va!
Parcheggiamo davanti alla Capanna Genziana e mettiamo gli sci in spalla: la strada per il passo è sgombra da neve ancora per un tratto, c'è una sbarra che chiude una sola carreggiata, qualcuno la oltrepassa con l'auto...noi comunque, a scanso di multe, la lasciamo qui: non saranno certo dieci minuti di cammino a cambiarci la vita.
Infatti fatte poche centinaia di metri possiamo calzare gli sci, la traccia per il Piz de Mucia riportata sulla nostra cartina sciistica (edizione 1993) ci farebbe aggirare a Nord il Piz Vigon in senso antiorario...un gran giro, guardiamo sopra di noi e vediamo un gruppo che sale direttamente verso la cima, come scopriremo in seguito provengono da Confin Basso, la stazione intermedia degli impianti.
La pendenza di questo primo tratto in effetti è abbastanza accentuata ma la neve è perfettamente trasformata ed il pericolo per la zona è 2, quindi decidiamo di salire.
Un'ottima scelta: in breve raggiungiamo il ripiano dove, da sinistra, sopraggiungono altri "sportivoni"
Alla nostra destra il Piz Vigon assume un'aria sempre più arcigna ed imponente, insospettabile dal basso, ma rapidamente lo superiamo in altezza ed arriviamo alla base delle roccette finali della nostra cima. Depositiamo gli sci e scopriamo che il primo risalto presenta una bella placchetta di vetrato, Francesco desiste, io e Gianni invece cerchiamo una via alternativa: risaliamo le rocce un po' più a sinistra, un paio di passaggi di II piuttosto aerei ma senza ghiaccio e arriviamo alla cima Est, la cima 2967 non è lontana ma la cresta è decisamente poco invitante, dagli impianti di San Bernardino ci giunge una musica sguaiata ed orrenda a livelli sonori assordanti (invochiamo il Dio delle montagne perchè gli fulmini l'impianto di diffusione), da Ovest il maltempo avanza velocemente ed inoltre Francesco è un cento metri sotto di noi ad aspettarci...decidiamo di desistere e scendere.
Al deposito sci mangiamo qualcosa e poi, giù: la parte alta ci regala una magnifica sciata su neve primaverile perfettamente trasformata, sotto i 2000 metri il sole ha rammollito un po' troppo ma riusciamo comunque a godercela ed alle 13,30 siamo al bar della Genziana davanti ad una magnifica birra.
Bella gita su pendii abbastanza ripidi da assicurare una magnifica sciata che però, essendo esposti ad Est, sono rapidamente in buone condizioni. Le roccette finali e la cresta, quasi piana, di collegamento fra le due cime possono essere un po' ostiche.
OK la meteo dà brutto per il pomeriggio ma stamattina il tempo è ancora meraviglioso.
Pochi ma buoni, scegliamo un posto a meno di un'ora di macchina ed una salita con dislivello contenuto. Il Piz de Mucia risponde a queste caratteristiche e nessuno di noi l'ha ancora salito...si va!
Parcheggiamo davanti alla Capanna Genziana e mettiamo gli sci in spalla: la strada per il passo è sgombra da neve ancora per un tratto, c'è una sbarra che chiude una sola carreggiata, qualcuno la oltrepassa con l'auto...noi comunque, a scanso di multe, la lasciamo qui: non saranno certo dieci minuti di cammino a cambiarci la vita.
Infatti fatte poche centinaia di metri possiamo calzare gli sci, la traccia per il Piz de Mucia riportata sulla nostra cartina sciistica (edizione 1993) ci farebbe aggirare a Nord il Piz Vigon in senso antiorario...un gran giro, guardiamo sopra di noi e vediamo un gruppo che sale direttamente verso la cima, come scopriremo in seguito provengono da Confin Basso, la stazione intermedia degli impianti.
La pendenza di questo primo tratto in effetti è abbastanza accentuata ma la neve è perfettamente trasformata ed il pericolo per la zona è 2, quindi decidiamo di salire.
Un'ottima scelta: in breve raggiungiamo il ripiano dove, da sinistra, sopraggiungono altri "sportivoni"
Alla nostra destra il Piz Vigon assume un'aria sempre più arcigna ed imponente, insospettabile dal basso, ma rapidamente lo superiamo in altezza ed arriviamo alla base delle roccette finali della nostra cima. Depositiamo gli sci e scopriamo che il primo risalto presenta una bella placchetta di vetrato, Francesco desiste, io e Gianni invece cerchiamo una via alternativa: risaliamo le rocce un po' più a sinistra, un paio di passaggi di II piuttosto aerei ma senza ghiaccio e arriviamo alla cima Est, la cima 2967 non è lontana ma la cresta è decisamente poco invitante, dagli impianti di San Bernardino ci giunge una musica sguaiata ed orrenda a livelli sonori assordanti (invochiamo il Dio delle montagne perchè gli fulmini l'impianto di diffusione), da Ovest il maltempo avanza velocemente ed inoltre Francesco è un cento metri sotto di noi ad aspettarci...decidiamo di desistere e scendere.
Al deposito sci mangiamo qualcosa e poi, giù: la parte alta ci regala una magnifica sciata su neve primaverile perfettamente trasformata, sotto i 2000 metri il sole ha rammollito un po' troppo ma riusciamo comunque a godercela ed alle 13,30 siamo al bar della Genziana davanti ad una magnifica birra.
Bella gita su pendii abbastanza ripidi da assicurare una magnifica sciata che però, essendo esposti ad Est, sono rapidamente in buone condizioni. Le roccette finali e la cresta, quasi piana, di collegamento fra le due cime possono essere un po' ostiche.
Tourengänger:
paoloski

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Kommentare (3)