Piz de Mucia 2957 m - un classico ma pregiato invernale
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Escursione stupenda su una cima del San Bernardino. Ideale per sci ma fattibile anche in racchette.
Partiamo alle 07.00 dai vecchi impianti pagando il parcheggio (5 fr in moneta o carta di credito, no parking pay). Oggi con me ci sono Alessandro ed Edoardo, due ragazzi sulla trentina con cui è la prima volta che ci si vede.
Risaliamo la pista da sci sottostante la funivia e a quota 1950 m deviamo a destra (verso nord) poco prima di Confin Basso. Un'ampia cengia diretta verso est ci permette di aggirare un punto del sentiero estivo, un po' più ripido e meno innevato, consentendoci di camminare sulla neve. Presto abbandoniamo anche questa bella traccia per ritornare verso nord sotto le pendici del Piz de Confin (Pan de Zucher). Superate le stesse individuiamo la meta del giorno: il Piz de Mucia. Si trova alla nostra sinistra.

Vista del Piz de Mucia dall'Alp Vigon
Ci addentriamo nell'Alp Vigon, sul versante sinistro dell'ampia valle, su uno strato spesso di neve fresca che poggia su uno strato vecchio non ben consolidato. Ci capita di sprofondare e ad un certo punto sentiamo un whum.
Per raggiungere la vetta ci sono 2 creste a cui accedere: la est e la nord-est. La via scialpinistica accede tramite la cresta nord-est. Ma noi scegliamo la cresta est tenendoci sulla sinistra. Risaliamo un pendio di 30-35%, sul cui finale è forse un po' più ripido. Essendo gelato negli ultimi metri ci aiutiamo con la piccozza.
Ora risaliamo l'ampia cresta est utilizzando le rocce. Essa precipita sul suo fianco meridionale regalando belle vedute.

Cresta est
Giunti nel punto in cui le due creste si congiungono siamo ormai a pochi passi dalla vetta. Ci ramponiamo per affrontare brevi traversi un po'esposti. Quindi affrontiamo l'ultima parte della cresta, sempre facile ma esposta.
Alle 12.30 siamo finalmente in vetta.
La vista è superba: le cime della Val Malvaglia, l'Adula, il vicino Zapparthor, il Tambo, ecc.
Io mi avventuro verso la cima occidentale. La cresta si fa molto affilata ed esposta da entrambi i lati.
La cima ovest è 10 metri più alta ed è separata dalla est per via che nella cresta c'è un intaglio da affrontare. Arrivando dalla cima est bisogna disarrampicare un passaggio valutato di terzo grado +. Tuttavia l'esposizione è elevata. Pertanto mi fermo giusto per ammirare il panorama dalla punta di roccia in cui mi sporgo ed evito di cimentarmi nella traversata.
Ritorno dai 2 compagni, mangiamo qualcosa ma poi ci prepariamo a scendere perché il vento ci raffredda e le nubi si stanno addensando.
Per la discesa uno dei miei compagni si sentirebbe più sicuro ad evitare il versante est a causa della neve non stabile.
Pertanto aggiriamo il Piz de Vigon da nord utilizzando dapprima la cresta nord-est e poi scendendo a sinistra anzichè a destra presso la Sella P.2587.
Allunghiamo di molto l'escursione ma la discesa lungo l'altro versante è una bella variante.
L'unico inconveniente è che poi il sentiero affronta un lungo saliscendi per ritornare fino al Pan de Zucher (Piz de Confin). Non sempre è facile da individuare con la neve.

La cresta nord-est e il versante scelto per la discesa (Piz de Vigon aggirato a sinistra)
Giunti a Confin Basso per le 16.30 raggiungiamo San Bernardino.
Il Mucia mi ha sorpreso per la sua bellezza
Partiamo alle 07.00 dai vecchi impianti pagando il parcheggio (5 fr in moneta o carta di credito, no parking pay). Oggi con me ci sono Alessandro ed Edoardo, due ragazzi sulla trentina con cui è la prima volta che ci si vede.
Risaliamo la pista da sci sottostante la funivia e a quota 1950 m deviamo a destra (verso nord) poco prima di Confin Basso. Un'ampia cengia diretta verso est ci permette di aggirare un punto del sentiero estivo, un po' più ripido e meno innevato, consentendoci di camminare sulla neve. Presto abbandoniamo anche questa bella traccia per ritornare verso nord sotto le pendici del Piz de Confin (Pan de Zucher). Superate le stesse individuiamo la meta del giorno: il Piz de Mucia. Si trova alla nostra sinistra.

Vista del Piz de Mucia dall'Alp Vigon
Ci addentriamo nell'Alp Vigon, sul versante sinistro dell'ampia valle, su uno strato spesso di neve fresca che poggia su uno strato vecchio non ben consolidato. Ci capita di sprofondare e ad un certo punto sentiamo un whum.
Per raggiungere la vetta ci sono 2 creste a cui accedere: la est e la nord-est. La via scialpinistica accede tramite la cresta nord-est. Ma noi scegliamo la cresta est tenendoci sulla sinistra. Risaliamo un pendio di 30-35%, sul cui finale è forse un po' più ripido. Essendo gelato negli ultimi metri ci aiutiamo con la piccozza.
Ora risaliamo l'ampia cresta est utilizzando le rocce. Essa precipita sul suo fianco meridionale regalando belle vedute.

Cresta est
Giunti nel punto in cui le due creste si congiungono siamo ormai a pochi passi dalla vetta. Ci ramponiamo per affrontare brevi traversi un po'esposti. Quindi affrontiamo l'ultima parte della cresta, sempre facile ma esposta.
Alle 12.30 siamo finalmente in vetta.
La vista è superba: le cime della Val Malvaglia, l'Adula, il vicino Zapparthor, il Tambo, ecc.
Io mi avventuro verso la cima occidentale. La cresta si fa molto affilata ed esposta da entrambi i lati.
La cima ovest è 10 metri più alta ed è separata dalla est per via che nella cresta c'è un intaglio da affrontare. Arrivando dalla cima est bisogna disarrampicare un passaggio valutato di terzo grado +. Tuttavia l'esposizione è elevata. Pertanto mi fermo giusto per ammirare il panorama dalla punta di roccia in cui mi sporgo ed evito di cimentarmi nella traversata.
Ritorno dai 2 compagni, mangiamo qualcosa ma poi ci prepariamo a scendere perché il vento ci raffredda e le nubi si stanno addensando.
Per la discesa uno dei miei compagni si sentirebbe più sicuro ad evitare il versante est a causa della neve non stabile.
Pertanto aggiriamo il Piz de Vigon da nord utilizzando dapprima la cresta nord-est e poi scendendo a sinistra anzichè a destra presso la Sella P.2587.
Allunghiamo di molto l'escursione ma la discesa lungo l'altro versante è una bella variante.
L'unico inconveniente è che poi il sentiero affronta un lungo saliscendi per ritornare fino al Pan de Zucher (Piz de Confin). Non sempre è facile da individuare con la neve.

La cresta nord-est e il versante scelto per la discesa (Piz de Vigon aggirato a sinistra)
Giunti a Confin Basso per le 16.30 raggiungiamo San Bernardino.
Il Mucia mi ha sorpreso per la sua bellezza
Tourengänger:
Michea82

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Kommentare (10)