Passo Cantonill (1937 m)
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Vigilia di Natale con le ciaspole quest’anno. Purtroppo, le ottime condizioni meteo di ieri non si sono ripetute oggi. Questa mattina intendevo raggiungere il punto di partenza della prevista ciaspolata con una filovia. Ebbene, dopo dieci metri di viaggio, un’intensa folata di vento blocca la traballante cabina; morale della favola: per oggi niente corse!
Scatta il piano B, sempre pronto per ogni escursione.
Cantonill significa “angolo di terreno, cantuccio di terra”, dal latino tardo canthus “angolo dell’occhio”.
Inizio dell’escursione: ore 9:35
Fine dell’escursione: ore 13:00
Temperatura alla partenza: 3°C
Temperatura al rientro: 4°C
Arrivo a Piera alle 9:20. Poche auto parcheggiate, tre motoslitte e sei sciescursionisti che si preparano per la salita al Pizzo Rossetto. Anche per loro è una scelta di ripiego. In Valle Bedretto il pericolo di valanghe è marcato: con il vento non si scherza!
Parto alle 9:35 senza calzare le ciaspole. Il fondo stradale è coperto da neve battuta: in parte gelata.
Superati i maggenghi di Oncedo (1503 m) e Marzanéi (1619 m) raggiungo il bellissimo insediamento di Anvéuda (1675 m). Il paesaggio qui è incantevole in tutte le stagioni.
Ora è indispensabile calzare le ciaspole. La traccia degli sciatori che mi precedono non mi è di grande aiuto. Dopo i 400 m pianeggianti del Piano di Léigra il percorso diventa sempre più ripido. In alcuni tratti sprofondo fino alle ginocchia. Ma chi me lo fa fare di faticare anche a Natale? La passione, così si dice…
Nell’ultimo tratto, prima di sbucare sul pianoro Pian Curnicc, sono investito da una bufera di neve soffiata: non si vede più nulla e la coltre è molto alta. Che fatica! Finalmente raggiungo la splendida radura da cui si può vedere la vetta del Pizzo Rossetto o forse l’anticima.
Il termine Pizzo Rossetto è entrato da poco nella toponomastica. Un tempo veniva chiamato Töira: gli anziani del posto lo chiamano ancora così. Töira deriva dal latino “Torus” ed ha il significato di altura, elevazione, protuberanza.
Passo Cantonill (1937 m)
Raggiunto il Passo Cantonill (1937 m), proseguo ancora per qualche decina di metri, per verificare se il sentiero che scende verso Campo Blenio è battuto: niente da fare, neve vergine.
Dopo qualche istante di riposo, vedo i sei sciescursionisti che iniziano la discesa dal Pizzo Rossetto. L’ho provata anch’io il giorno di San Silvestro dell’anno scorso. Ritengo che il tratto piacevole sia solo dalla vetta al valico, dove mi trovo in questo momento: circa un chilometro di discesa. Dal Passo Cantonill ad Anvéuda è sopravvivenza; tratto complesso con percorso tormentato, ricco di avvallamenti, depressioni, piante, curve. Dopo Anvéuda la discesa si svolge su una strada con neve battuta, a tratti gelata. Ritengo che il Pizzo Rossetto sia una cima da raggiungere con le ciaspole oppure in estate.
In discesa, anch’io sono veloce. Raggiungo Anvéuda prima di due sciatori!
Più in basso il vento si sente molto meno, rendendo la racchettata più piacevole.
Buon allenamento per ciaspolate più lunghe e buona preparazione per i bagordi delle feste di fine anno: auguri!
Tempo di salita: 2:05 h
Tempo totale: 3:25 h
Tempi parziali
Piera (1309 m) – Anvéuda (1675 m): 1.05 h
Anvéuda (1675 m) – Passo Cantonill (1937 m): 1 h
Dislivello in salita: 628 m
Sviluppo complessivo: 8,5 km
Difficoltà: WT2
SLF: 2 (moderato)
Buona copertura della rete cellulare.
Libro di vetta: no
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