Da Lumino alla capanna Brogoldone 1910 m.
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Il titolo doveva essere “Piz Molinera”, ma per una serie di errori, per il poco tempo e la neve, la meta è stata la capanna Brogoldone.
Esco di casa e dimentico i guanti, arrivo a Bellinzona ed esco a nord piuttosto che a sud, arrivo a destinazione faccio per mettere gli scarponi e zaino e mi accorgo di aver lasciato a casa la cartina ... Un disastro!
Paese di Lumino 268 m., incazzato nero guardo l’ora le 8:05 tardissimo. Sento qualcuno che mi chiama , mi volto :
Tre persone, mi chiedono da dove parte il sentiero per i monti, mi chiedono informazioni ecc.., e poi alla fine scopro che sono comaschi. Gli chiedo se posso aggregami a loro e che se vogliono gli posso fare da guida fino alla capanna essendoci già stato anni a dietro. Il tutto viene accettato e l’incazzatura mi passa in parte. Uno di loro ha la mia stessa meta, ma mi accorgo subito che il loro passo è più lento ( non me ne vogliano) del mio, quindi, mi adatto. Arrivati a Crosa incomincio a pestare la prima neve, e… la mia decisione... dove arrivo arrivo …
Risalgo il bellissimo bosco di conifere popolato di camosci fino a Mandee e ai Monti di Savorù 1328 m. dove arriva la teleferica autogestita. Da qui incomincia il “sentiero delle sculture” dove, dalla casetta in legno chiamata “aula del bosco” alcuni artisti della motosega hanno realizzato diverse sculture con pannelli didattici sulla flora e sulla fauna locale. Proseguiamo poi fino ad arrivare alla deviazione dove indica direttissima o scorciatoia per la capanna. Il sentiero si fa subito ripido e ben innevato con neve farinosa , ma che permette di guadagnare quota rapidamente arrivando alla capanna con la neve fino a mezza gamba. Qui decido la rinuncia per il Piz, solo per questione di tempo e decido di fermarmi alla Capanna con Moreno, Massimo (Ermenegild in Hikr ) e Renato. La Capanna presenta una cucina attrezzata e si e si decide per un bel piatto di linguine al sugo accompagnate da un ottimo vinello il tutto offerto dal gruppo. Dopo un oretta di permanenza abbondante sentiamo il rumore delle pale di un elicottero giungere da dietro la capanna. Cerchiamo di uscire, ma impossibile sembra di essere in mezzo alla tormenta. Qualche minuto e finisce tutto e l’elicottero se ne va’…. BOOOO. Nel frattempo decidiamo di ripartire, e propongo di scendere dall’alpe di Domas 1666 m. Ricomincio a pestar neve e mi accorgo che ci sono già delle orme. AH AH ora capisco.. ecco cosa e’ venuto a fare l’ elicottero … a portare i soliti pigroni.
Purtroppo per questioni personali di tempo abbandono il gruppo e seguo le orme fino all’ alpe. Da qui vanno nella direzione opposta alla mia e ricomincio a segnare il sentiero giungendo dopo un oretta di nuovo ai monti di Savuru, scendendo per il tragitto d’andata fino a Lumino .
Esco di casa e dimentico i guanti, arrivo a Bellinzona ed esco a nord piuttosto che a sud, arrivo a destinazione faccio per mettere gli scarponi e zaino e mi accorgo di aver lasciato a casa la cartina ... Un disastro!
Paese di Lumino 268 m., incazzato nero guardo l’ora le 8:05 tardissimo. Sento qualcuno che mi chiama , mi volto :
Tre persone, mi chiedono da dove parte il sentiero per i monti, mi chiedono informazioni ecc.., e poi alla fine scopro che sono comaschi. Gli chiedo se posso aggregami a loro e che se vogliono gli posso fare da guida fino alla capanna essendoci già stato anni a dietro. Il tutto viene accettato e l’incazzatura mi passa in parte. Uno di loro ha la mia stessa meta, ma mi accorgo subito che il loro passo è più lento ( non me ne vogliano) del mio, quindi, mi adatto. Arrivati a Crosa incomincio a pestare la prima neve, e… la mia decisione... dove arrivo arrivo …
Risalgo il bellissimo bosco di conifere popolato di camosci fino a Mandee e ai Monti di Savorù 1328 m. dove arriva la teleferica autogestita. Da qui incomincia il “sentiero delle sculture” dove, dalla casetta in legno chiamata “aula del bosco” alcuni artisti della motosega hanno realizzato diverse sculture con pannelli didattici sulla flora e sulla fauna locale. Proseguiamo poi fino ad arrivare alla deviazione dove indica direttissima o scorciatoia per la capanna. Il sentiero si fa subito ripido e ben innevato con neve farinosa , ma che permette di guadagnare quota rapidamente arrivando alla capanna con la neve fino a mezza gamba. Qui decido la rinuncia per il Piz, solo per questione di tempo e decido di fermarmi alla Capanna con Moreno, Massimo (Ermenegild in Hikr ) e Renato. La Capanna presenta una cucina attrezzata e si e si decide per un bel piatto di linguine al sugo accompagnate da un ottimo vinello il tutto offerto dal gruppo. Dopo un oretta di permanenza abbondante sentiamo il rumore delle pale di un elicottero giungere da dietro la capanna. Cerchiamo di uscire, ma impossibile sembra di essere in mezzo alla tormenta. Qualche minuto e finisce tutto e l’elicottero se ne va’…. BOOOO. Nel frattempo decidiamo di ripartire, e propongo di scendere dall’alpe di Domas 1666 m. Ricomincio a pestar neve e mi accorgo che ci sono già delle orme. AH AH ora capisco.. ecco cosa e’ venuto a fare l’ elicottero … a portare i soliti pigroni.
Purtroppo per questioni personali di tempo abbandono il gruppo e seguo le orme fino all’ alpe. Da qui vanno nella direzione opposta alla mia e ricomincio a segnare il sentiero giungendo dopo un oretta di nuovo ai monti di Savuru, scendendo per il tragitto d’andata fino a Lumino .
Tourengänger:
pm1996,
ERMENEGILD


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