Zindschi (2331 m) - Skitour
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È arrivata. In sordina, senza bisogno di presentazioni. Attorno alle sponde settentrionali del Lago Maggiore non ve n’è segno, ma puntando le narici più a Nord, se ne percepisce il profumo. Se ne sta su, appollaiata oltre una certa quota, ma il suo richiamo scende fino al piano. Avvinghia, pervade, convoca.
È l’irresistibile richiamo della polvere. Un richiamo che va oltre le vette da salire, i chilometri da macinare, i dislivelli da colmare. È attrazione pura. Impossibile soprassedere.
E oggi, polvere è stata. Addirittura troppa, se oltre la stazione a monte della seggiovia del Sonnenberg non si riusciva più a procedere, affondando fin oltre il ginocchio, sci ai piedi.
Naturalmente come prima uscita stagionale non avevo intenzione di strafare, né di complicarmi la vita. Così, dopo una bella salita in parte su neve fresca ed in parte su preesistenti tracce ho iniziato la discesa, prediligendo quasi totalmente la polvere. Solo nella parte più alta, dove talvolta si affondava, ho calcato parzialmente le pregresse vie. Per tutto il resto della discesa (e, stranamente, più si scendeva, più la neve era soddisfacente) si è trattato di una placida sinusoide sull’ovatta bianca.
Non avrei potuto sperare di meglio per la mia prima uscita pellata di questo recalcitrante inverno.
Tempi:
Salita: 3 ore; discesa: 30 minuti
Gita effettuata ad impianti di risalita chiusi

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