Cima di Screvia (1492 m) e Caval Drossa (1632 m)

Piacevole passeggiata ad anello in un ambiente bellissimo, fra betulle, ontani, ginepri e camosci. Escursione adatta a tutta la famiglia!

Inizio dell’escursione: ore 8:08

Fine dell’escursione: ore 13:36

Temperatura alla partenza: 7°C

Temperatura al rientro: 16°C

Risalgo la Val Capriasca di buon mattino, in direzione di Gola di Lago: da Tesserete fino alla meta, incrocio solo un’auto. Parcheggio presso gli stabili del tiro a volo della Società Cacciatori della Capriasca. La barriera giallo – nera è sollevata; potrei continuare ancora con l’auto per circa 600 m, sulla bella strada asfaltata. Preferisco lasciarla in basso, per un’eventuale ritorno da una via alternativa.

La prima parte della gita si svolge sul versante della Val d’Isone, comunque sempre nel territorio comunale di Capriasca. Un cartello mi informa che mi trovo sul Sentiero Europa, un sentiero che congiunge il Mare del Nord al Mare Mediterraneo: inizia a Capo Nord, in Norvegia e termina a Capo Passero, in Sicilia.

Dopo 150 m di cammino arrivo alla deviazione per l’Agriturismo Alpe Zalto. Dal 15 maggio al 30 settembre in questo alpeggio si può vivere l’esperienza di un pernottamento sulla paglia.

A quota 1035 m, dopo il parcheggio del Consorzio Monte Zalto, una barriera impedisce ai non autorizzati di proseguire in auto. L’ambiente è veramente suggestivo: affioramenti di macigni di rocce silicee, boschi radi di betulle e ginepri, nonché falesie adatte a brevi arrampicate con monotiri fino a 30 m d’altezza.

Seguo la strada asfaltata fino all’Alpe Davrosio (1194 m), nell’alta Valle Davra. Il sentiero, indicato con segnavia a vernice di color bianco – rosso – bianco, sale in diagonale verso il Motto della Croce (45 minuti). Lo abbandono subito, alla destra del caseggiato, salendo a naso. Seguo una traccia che aggira a sinistra il promontorio che cela nelle sue viscere dei fortini militari. Dopo circa 250 m arrivo ad un edificio del vecchio alpeggio, a quota 1241 m. Una valanga, caduta nel 1977, ha indotto il patriziato a spostare l’alpe un po’ più in basso, in una zona più sicura.

Continuo sul facile ed evidente sentiero, senza segnaletica, in direzione dell’Alpe Crocc (1489 m). Percorro così un periplo alla base settentrionale del Caval Drossa, di nuovo in Val d’Isone. Alle 9 appare la meta che desidero raggiungere: quanto è ancora lontana! 

All’Alpe Crocc, in fase di degrado, incontro due cacciatori. Il cane da ferma Lilly mi punta come se fossi una beccaccia. “Cara” Lilly la mia carne non è tenera come quella della beccaccia, inoltre non sono ancora in grado di alzarmi in volo…

Molto gentilmente, i due cacciatori legano i tre Setter e mi invitano a precederli. Finalmente sorge il sole anche su questo versante. Il paesaggio è sempre più bello. Raggiunta la sella che immette nella Valle dei Fornetti, abbandono il sentiero e procedo in direzione nord. Dapprima salgo sul cocuzzolo quotato 1585 m. Da qui vedo la meta principale del giorno: la Cima di Screvia dista circa 500 m ed è più in basso. È forse la prima volta che arrivo ad una vetta dall’alto. Avvicinandomi, vedo che la cima è presidiata dal padrone di casa: un bel camoscio dal mantello scurissimo. Mi spiace molto disturbarlo, ma ci tengo proprio a raggiungerla. A 100 m di distanza il camoscio fugge. Ore 10:25, Cima di Screvia geschafft!

Intanto, a meno di 2 km di distanza in linea d’aria, imperversa una tremenda battaglia: nella Piazza d’Armi di Isone si sta sparando a fuoco libero, con l’aggiunta di terrificanti botti di granate a mano a carica doppia, quelle che in servizio militare, noi chiamavamo “none”.
 

                                                        Baby - camoscio

I camosci non sembrerebbero disturbati dai colpi, probabilmente ci hanno fatto il callo. Un giovane mi si avvicina scambiandomi per un suo simile. Solo quando è ormai ad una decina di metri si rende conto dello sbaglio e scappa. Hanno già subito la muta autunnale. Il pelo è folto e molto più scuro del mantello estivo. La tonalità scura permetterà loro di assorbire meglio il calore solare per tutto l’inverno.

Riprendo il cammino, in salita, in direzione del Caval Drossa. Impiego circa un’oretta, su un bel sentiero, per nulla faticoso. Mi fermo spesso a scattare foto.

Spettacolare il mare di nebbia che posso ammirare dalla vetta del Caval Drossa (1632 m). Il sole splendente e la temperatura mite mi inducono a soffermarmi a lungo sulla vetta; chi ha voglia di scendere nella semioscurità e nell’umido della nebbia?

Ritorno a Gola di Lago passando dal Motto della Croce, immerso nella nebbia, e dall’Alpe Davrosio, chiudendo così l’anello di questa bellissima escursione.

Su questi sentieri, nel 2003 si svolsero i Campionati del Mondo di Mountain Bike, nella specialità Marathon, vinti dallo svizzero Thomas Frischknecht.

Tempo di salita Cima di Screvia e Caval Drossa: 2:15 h + 1 h

Tempo totale: 5:30 h

Tempi parziali

Gola di Lago (974 m) – Cima di Screvia (1492 m): 2 h 15 min

Cima di Screvia (1492 m) – Caval Drossa (1632 m): 1 h

Caval Drossa (1632 m) – Motto della Croce (1381 m): 25 min

Motto della Croce (1381 m) – Alpe Davrosio (1194 m): 25 min

Alpe Davrosio (1194 m) – Gola di Lago (974 m): 35 min

Dislivello in salita: 867 m

Sviluppo complessivo: 13,6 km

Difficoltà: T2

Coordinate Cima di Screvia: 720.652 / 108.595

Libro di vetta: no