Lago Mognola - Cima di Sassalto - Acquedotto di Canaa


Publiziert von paoloski , 17. Oktober 2011 um 23:51.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:16 Oktober 2011
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Campo Tencia 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 1200 m
Abstieg: 1200 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscire a Bellinzona Sud, seguire le indicazioni per Locarno e quindi per la Val Maggia, proseguire fino a Cevio e quindi seguire le indicazioni per la Val Lavizzara e Fusio. Parcheggio prima del paese, sulla sinistra all'inizio della strada per la diga del lago Sambuco, di fronte alla cabina telefonica e ai servizi pubblici. .
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Giro ad anello.
Unterkunftmöglichkeiten:Ostello Comunale di Fusio. Prenotazioni c/o il Comune di Lavizzara, telefono 0041 (0)79 7706692, info@lavizzara.ch Tariffe: adulti 20 FrS ragazzi fino a 15 anni 15 FrS
Kartennummer:CNS 1272 Pizzo Campo Tencia

Normalmente a settembre o ottobre organizziamo una gita per riunire ancora una volta accompagnatori ed allievi del corso di introduzione alla montagna (più qualche invitato) , la partecipazione negli anni è stata  molto discontinua: a volte siamo riusciti a riunire la quasi totalità di allievi ed accompagnatori, altre volte il numero è molto più esiguo. Quest'anno siamo in sedici: dieci accompagnatori, tre allievi, tre invitati...pochi ma buoni!
Ci troviamo sabato sera all'ostello comunale di Fusio, in cima alla Val Lavizzara, laterale della Valle Maggia, chi è riuscito ad arrivare nel pomeriggio ha organizzato anche la cena, l'ostello è completamente autogestito: polenta, brusciti, spezzatino, gorgonzola e, naturalmente, dolci e bevande a volontà.
Il giorno dopo ci svegliamo alle sette, facciamo un'abbondante colazione, attendiamo la responsabile per pagare e restituire le chiavi dell'ostello e poco dopo le 9 siamo in cammino: direzione Lago di Mognola. Ci saranno due - tre gradi ma la giornata si preannuncia splendida.
Il percorso è stato segnalato con un magnifico ed encomiabile lavoro: vi sono pannelli esplicativi che illustrano un giro ad anello diviso in nove tappe che porta al lago passando dai vari corti ed alpeggi e quindi all'acquedotto di Canaa, magnifico esempio di genio artigiano dei montanari locali.
Saliamo nel bosco, a questa quota il fogliame è ancora fitto ed i colori dell'autunno sono ancora poco appariscenti, il panorama si allarga sempre più: di fronte a noi vediamo il Pizzo Mascarpino, la Punta del Piatto di Rod, il Pizzo di Rod che sovrastano incredibili alpeggi.
Dopo un ripido risalto arriviamo a Corte Mognola, le baite sono in ottime condizioni, una è stata trasformata in "cascina della memoria": contiene un'esposizione di oggetti, testi e foto documentanti la vita dell'alpe. Purtroppo è chiusa.
Ricominciamno la salita, per arrivare al lago ci sono ancora un 150 metri di ripida salita, poco prima di arrivarci c'è una cascata, non imponente ma decisamente bella.
Il vero spettacolo è però il lago: l'acqua immota fa da specchio al paesaggio circostante, a quest'altezza i colori sono più che mai autunnali ed il giallo dei larici forma un magnifico contrasto con il verde dell'acqua ed il grigio delle montagne. In 5 - 6 decidiamo di fare il giro lungo le sponde in senso antiorario, passiamo di fronte al baitello dei Buetti di Muralto che, come spiega Plinio Grossi, avevano il diritto di pescare con le reti nel lago e, a tal fine, avevano persino una barchetta. Poco oltre notiamo delle bolle che salgono, una risorgenza di acque sulla sponda meridionale. Completato l'anello ci riuniamo al resto del gruppo per salire alla costa che porta a Corte della Sassina, anche qui la baita è stata ammirevolmente sistemata, all'orizzonte spunta il Basodino e qualche altra cima innevata ma di difficile identificazione, circa mezzo chilometro di saliscendi e siamo a Canaa, al limite di un vasto pianoro, è ora di pranzo, la maggior parte del gruppo decide di fermarsi ma in sette siamo decisi a salire ancora un po' per gustarci un panorama più ampio. Partiamo verso il vicino Sassalto, la mia carta indica un sentiero almeno nella parte bassa, ma risale al 1989 e qui c'è giusto qualche traccia di animale, io, Gianni e Monica saliamo dritti più o meno per la massima pendenza (in mancanza di sentiero la fatica è la stessa sia che si vada su diritti sia che si salga a zig zag), stiamo un po' a destra, un po' a sinistra della cresta Sud Ovest, troviamo qualche facile roccetta ed in tre quarti d'ora siamo in cima, dopo un po' ci raggiungono gli altri. Il panorama è notevole: il Basodino è la presenza più appariscente ma ci sono anche Finsteraarhorn, Schreckhorn e Lauteraarhorn a fargli corona, più lontani i 4000 del Vallese, anche se il Monte Rosa è parzialmente coperto, verso Nord risaltano vicini il Pizzo Meda, il passo ed il Pizzo Campolungo e, fra i due, il Pizzo del Prevat, salito nel lontano 2003. 
Compilo il libro di vetta e capisco come mai il sentiero sia scomparso: l'ultima annotazione risale al mese d'agosto, quella precedente all'agosto 2010 e nei precedenti 18 anni (il libro è stato portato qui nel '93) le pagine riempite sono solo una ventina!
Scendiamo per raggiungere gli altri, decidiamo per l'erboso canale centrale ed in breve siamo alla baita di Canaa, dopo pranzo riprendiamo la discesa costeggiando il bellissimo acquedotto, un plauso sia a chi lo costruì a suo tempo sia a chi ha deciso di ripararlo permettendo così di poter ammirare quest'opera.
A Corte di Mezzo di Vacarisc faccio una rapida disgressione per vedere il biotopo segnalato, non è così vicino come il cartello fa intendere ma vale la pena di fare una deviazione: è un bellissimo stagno in un luogo inaspettato (un versante altrimenti piuttosto secco), con magnifici colori e un atmosfera di grande pace. Raggiungo mia moglie ed il resto del gruppo e scendiamo alle auto. Prima di partire diamo fondo al gorgonzola avanzato la sera prima e ci dividiamo la bottiglia di spumante che Francesco ha portato per festeggiare i suoi 35 anni.
Facciamo un'ultima sosta a Mogno per visitare la chiesa di Mario Botta e poi...a casa. 

Anche senza la salita al Sassalto l'anello del Lago Mognola è veramente una magnifica gita ed è adatta praticamente a tutti, i pannelli esplicativi sul percorso sono brevi ma esaurienti, come detto l'acquedotto è veramente magnifico e da solo, come si dice "Vaut le voyage". 

Difficoltà: l'anello del Lago Mognola T2, la salita al Sassalto è ripida, con tempo asciutto non presenta però alcun problema: T3+ 


Tourengänger: paoloski, Mauronster, annna
Communities: Hikr in italiano


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