Scatta Minoia (2599 m)

Dall’Alpe Devero imbocchiamo la stradina che in breve ci porta a Crampiolo (0 h 30), dove facciamo una breve sosta nell’alberghetto che ci ospiterà stanotte, per scaricare il peso inutile dagli zaini.
Ripartiamo seguendo la sterrata che sale alla Dighetta. Poco dopo ignoriamo il bivio che ci dice di andare dritti per raggiungere la Scatta Minoia, e invece prendiamo il sentiero che sale a destra verso l’Alpe della Valle.
Raggiunto il ponticello sotto l’alpeggio (1 h 30), prendiamo il sentiero a sinistra, seguendo le chiare indicazioni di una palina segnavia.
E’ questo uno dei tratti più belli dell’escursione, in costa, con bellissima vista sul sottostante Lago del Devero e tutte le splendide cime che lo circondano.
Un breve strappetto in una stretta gola ci conduce all’Alpe la Satta, dove si entra nel grande pianoro erboso che si estende fino all’Alpe Forno.
Si cammina ora in piano, in mezzo a praterie costellate da pozze d’acqua e piene di mandrie bovine al pascolo.
Raggiunta l’Alpe Forno Inferiore (2 h 30), inizia l’ultimo tratto di salita verso la Scatta Minoia. La fatica si fa sentire, specialmente sull’ultima erta che sale ripida in mezzo a una vasta pietraia.
Arrivati alla Scatta Minoia (3 h 30) purtroppo il sole ci abbandona del tutto e inizia addirittura a nevischiare, per cui non riusciamo a goderci a pieno il bellissimo panorama, sulla valle del Devero ad ovest e sulle cime della Val Formazza ad est.

In preda al freddo abbandoniamo rapidamente il passo e torniamo all’Alpe Forno Inferiore (4 h 25), dove per fortuna ricompare un po’ di sole a scaldarci.
Per la discesa dall’Alpe Forno al lago optiamo per un anello che, passando per la splendida valle di Canaleccio, popolata da una miriade di marmotte, ci porta sul sentiero che gira intorno al Lago del Devero (5 h 15).
Qui scorgiamo una bella spiaggetta in riva al lago e ne approfittiamo per una lunga sosta rinfrescante.
Per tornare a Crampiolo seguiamo la stradina che percorre tutto il lato est del lago e in breve raggiungiamo la Dighetta, da cui, per lo stesso percorso dell’andata, rientriamo in albergo, stanchi e affamati (6 h).
 
L’escursione si svolge sempre su sentieri evidenti e ben marcati, le paline e i segnavia sono frequenti e lo stato dei sentieri è ottimo.