Mont Gelé 3518mt.
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Nelle ultime settimane per un motivo o per l'altro mi sono purtroppo "sfuggite" proprio le giornate con la meteo migliore, per cui oggi, dopo alcune gite fatte con tempo accettabile ma non bellissimo, ho proprio voglia di una di quelle giornate da incorniciare, sotto tutti i punti di vista.
Decido all'ultimo momento (le ideee sono sempre tante) per la Vallée ed in particolare per il Mont Gelè dalla Valpelline, che conosco davvero poco.
Parto da casa molto presto diretto alla frazione Ru dove, appena prima dell'abitato, parcheggio ed inizio la mia escursione verso le ore 7.20.
Per la verità il tempo non sembra bellissimo, fa un po' troppo caldo e le cime in alto sono piuttosto coperte dalle nuvole; nonostante ciò confido nelle previsioni e mi aspetto un miglioramento con l'arrivo del sole.
La salita procede senza problemi sul sentiero n°2, che evita per lunghi tratti una strada sterrata, le indicazioni sono ottime ed in un'ora circa sono al rifugio Crête Séche dove mi rinfresco alla bella fontana e poi vado oltre passando nei pressi del Bivacco Spataro, che resta un po' sulla sinistra e che mi riprometto di visitare al ritorno.
Dopo il bivacco ci si trova in una grande piana alluvionale che si percorre fin quasi in fondo dove su un grosso masso si tiene la sinistra seguendo per il Colle del Mont Gelé, mentre proseguendo dritti si andrebbe al Colle di Crête Séche.
Continuo la salita con buon passo regolare e alle 10 esatte sono al colle da cui la vista comincia a farsi più ampia e in aggiunta alla mia meta si scorge verso ovest anche il Monte Bianco.
Il tempo è decisamente migliorato ed io rinfrancato mi accingo ad affrontare il ghiacciaio equipaggiato di ramponi e con un largo giro a semicerchio verso nord ovest punto in direzione della vetta del Mont Gelé.
Il ghiacciaio, anche se modesto, non è comunque da sottovalutare perchè in questo periodo sono presenti numerosi crepacci tra cui uno di notevoli dimensioni posto proprio al termine prima dell'appicco alla parete finale; in questa fase ho dovuto affrontare anche un breve tratto piuttosto ripido e di ghiaccio vivo coperto di sassi abbastanza insidioso.
Da qui in poi, dopo aver tolto i ramponi, raggiungere la vetta del Mont Gelé è stato molto facile ed intuitivo su roccette e sentiero, con la presenza di numerosi ometti.
Sulla vetta c'è una certa arietta fresca ma si sta comunque bene per cui mi fermo per una mega sosta di almeno un'ora durante la quale ammiro un panorama veramente eccezionale in completa solitudine.
Poi arrivano due ragazzi stranieri, penso Francesi, ci salutiamo ed io comincio la discesa che effettuo a ritroso per lo stesso itinerario di salita.
Mi fermo come mi ero ripromesso a vedere il Bivacco Spataro e poi per un'altra bella sosta al Crête Séche, affollatissimo di gente, prima di rientrare a Ru.
Che dire di più, oggi è stata davvvero una grande gita, una di quelle giornate indimenticabili: oggi ho fatto pace con Dio, grazie Montagna!
Decido all'ultimo momento (le ideee sono sempre tante) per la Vallée ed in particolare per il Mont Gelè dalla Valpelline, che conosco davvero poco.
Parto da casa molto presto diretto alla frazione Ru dove, appena prima dell'abitato, parcheggio ed inizio la mia escursione verso le ore 7.20.
Per la verità il tempo non sembra bellissimo, fa un po' troppo caldo e le cime in alto sono piuttosto coperte dalle nuvole; nonostante ciò confido nelle previsioni e mi aspetto un miglioramento con l'arrivo del sole.
La salita procede senza problemi sul sentiero n°2, che evita per lunghi tratti una strada sterrata, le indicazioni sono ottime ed in un'ora circa sono al rifugio Crête Séche dove mi rinfresco alla bella fontana e poi vado oltre passando nei pressi del Bivacco Spataro, che resta un po' sulla sinistra e che mi riprometto di visitare al ritorno.
Dopo il bivacco ci si trova in una grande piana alluvionale che si percorre fin quasi in fondo dove su un grosso masso si tiene la sinistra seguendo per il Colle del Mont Gelé, mentre proseguendo dritti si andrebbe al Colle di Crête Séche.
Continuo la salita con buon passo regolare e alle 10 esatte sono al colle da cui la vista comincia a farsi più ampia e in aggiunta alla mia meta si scorge verso ovest anche il Monte Bianco.
Il tempo è decisamente migliorato ed io rinfrancato mi accingo ad affrontare il ghiacciaio equipaggiato di ramponi e con un largo giro a semicerchio verso nord ovest punto in direzione della vetta del Mont Gelé.
Il ghiacciaio, anche se modesto, non è comunque da sottovalutare perchè in questo periodo sono presenti numerosi crepacci tra cui uno di notevoli dimensioni posto proprio al termine prima dell'appicco alla parete finale; in questa fase ho dovuto affrontare anche un breve tratto piuttosto ripido e di ghiaccio vivo coperto di sassi abbastanza insidioso.
Da qui in poi, dopo aver tolto i ramponi, raggiungere la vetta del Mont Gelé è stato molto facile ed intuitivo su roccette e sentiero, con la presenza di numerosi ometti.
Sulla vetta c'è una certa arietta fresca ma si sta comunque bene per cui mi fermo per una mega sosta di almeno un'ora durante la quale ammiro un panorama veramente eccezionale in completa solitudine.
Poi arrivano due ragazzi stranieri, penso Francesi, ci salutiamo ed io comincio la discesa che effettuo a ritroso per lo stesso itinerario di salita.
Mi fermo come mi ero ripromesso a vedere il Bivacco Spataro e poi per un'altra bella sosta al Crête Séche, affollatissimo di gente, prima di rientrare a Ru.
Che dire di più, oggi è stata davvvero una grande gita, una di quelle giornate indimenticabili: oggi ho fatto pace con Dio, grazie Montagna!
Tourengänger:
Luca_P

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