Prologo
Quest’anno per le mie tradizionali due settimane in solitaria in Vallese, invece che andare come al solito in un Bed & Breakfast, opto per un appartamentino, in modo da poter essere svincolato dall’orario della colazione. Il luogo è Ayer, un villaggio tipicamente vallesano di 12 persone in val d’ Hérémence, in una posizione favorevole per andare in val d’Hérens, val d’Anniviers e val de Bagnes. Si preannunciano 2 settimane di vette vallesane !
Giorno 1
Come “antipasto” di questa mia avventura, non posso che scegliere l’amata val d’Hérens. Lì ci sono tre cime “facili”, la Pointe de Darbonneire, la Pointe de Vouasson e il Mont de l'Etoile. Me le ero messe tra quelle che volevo fare.. ma non avevo in programma di farle tutte lo stesso giorno.. Comunque, parto.. 5.54 a Satarma, di lì velocemente al Lac Bleu e poi direzione Cabane des Aiguilles Rouges. Da Satarma è la via più breve. Peccato che.. dopo un po’ mi perdo ! Con un po’ di fatica ritorno sul sentiero ufficiale, all’altezza di Remointse du Sex Blanc. In 2 h circa sono comunque all’altezza della Cabane.. di lì prendo il sentiero sulla morena che punta verso un colle, innominato, da cui sembra facile salire alla Pointe de Darbonneire. Sul Brandt gli accessi alla cima fanno passare dai due colli omonimi (N e S) – e per raggiungere il S bisogna risalire il Glacier Supérieur des Aiguilles Rouges –, stranamente non si fa menzione della via che ho seguito io e che è la più “logica”, nonché la più frequentata ! Ad ogni modo, con facilità arrivo a questa bocchetta, da cui si può accedere al Glacier de Vouasson. Lì mi rampono. Il ghiacciaio è ricoperto di una neve bianchissima, sembra immacolato. Evidentemente è nevicato da poco.. Non mi risulta crepacciato, comunque sto all’erta, cercando di rimanere il più al bordo possibile. Davanti a me c’è la Pointe de Darbonneire. Una traccia la risale dalla parete N. Mi porto perpendicolarmente sotto la cima e parto anch’io ! La neve è *perfetta*, così compatta che i ramponi non lasciano che le impronte delle punte.. proseguo con la piccozza a pugnale lungo la parete N.. 32° circa.. e la prima vetta è fatta ! Le Aiguilles Rouges sono davanti a me.. quasi di profilo.. impressionante la loro cresta affilata ! Foto di vetta e scendo verso il colle N, poi mi dirigo a mezzacosta verso la Pointe de Vouasson (itin. 1312, F). Più sotto, sul ghiacciaio, vedo arrivare un bambino con il suo giovane papà. Salgono veloci.. niente ramponi.. Mah.. Mi raggiungono e ci salutiamo.. C’è un passaggio di misto esposto delicato.. Io, coi ramponi, mi prendo tutto il mio tempo.. un passo alla volta.. Loro lo passano in un attimo. Li raggiungo in vetta, dove scambiamo due chiacchiere. I due hanno dormito alla cabane des Aiguilles Rouges. Chiedo al papà com’è andare al Mont de l’Etoile. Mi dice che la cresta è escursionistica, però di fare attenzione al ghiacciaio.. OK, come avrei fatto, lo aggiro stando il più possibile sulla cresta. Vado. La neve nel frattempo è già peggiorata, si sprofonda, cosa che non sopporto.. Mi porto sulla cresta del Mont de l’Etoile (itin. 1320, F). Mi tolgo i ramponi e mangio. La salita in cresta è resa un po’ complicata da un po’ di neve mista a terra e sfasciumi.. ma nessun problema. Il tratto finale, da una specie di anticima alla cima S, quella dove c’è un ometto gigante, mi sembra piuttosto critico.. Procedo, anche qui, come sempre molto lentamente.. un passo alla volta.. Sono da solo.. senza assicurazioni.. sul difficile non sono un fulmine.. mi aiuto con la piccozza.. da una parte mi sembra abbastanza esposto.. Comunque, arrivo alla vetta ! La nebbia nel frattempo mi ha avvolto, ma la soddisfazione per il bel “trittico” di cime c’è ! A questo punto, visto che il panorama è quasi nullo, prendo e scendo subito. Ripercorro il tratto fino a dove mi ero fermato a mangiare, e di lì seguo la cresta S, che mi riporta sulla morena da cui ero partito. Arrivo nei pressi della cabane des Aiguilles Rouges. Il tempo è ancora bruttino. Prima di scendere a valle passo di là per prendere un the. La gente è ammassata davanti alla capanna. Prendo il mio the, bollente, che devo far raffreddare un po’ prima di riuscire a sorseggiare. Nel frattempo, il tempo è decisamente migliorato. E allora, mi viene la malsana idea di scendere dall’altra parte, dal lungo sentiero che porta ad Arolla, quello che ai tempi avevo sempre fatto per salire alla capanna. Me lo ricordavo molto più esposto.. sono passati degli anni.. ma soprattutto l’ultimo è stato fondamentale per darmi notevole sicurezza in montagna ! Non posso non fare un salto alla Tête du Tronc, promontorio dal bel panorama, e quindi la lunga discesa verso Arolla e, di lì, a Satarma lungo la Borgne.
Tre belle cime, le prime di una lunga serie, una valle che amo, un lungo giro in solitaria, la mia esperienza alpinistica che aumenta a poco a poco..
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