Corno di Cavento 3406 m


Publiziert von cristina , 28. Juni 2011 um 16:06.

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:25 Juni 2011
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Strecke:Malga Bedole-Rifugio Bedole-Malga Matarot Bassa-Sent.Attrezzato del Matarot-P.so della Lobbia Alta-Rifugio Caduti dell'Adamello-P.so della Lobbia Alta-Vedretta della Lobbia-P.so Cavento-Vedretta di Lares-Corno di Cavento-Vedretta di Lares-Lago di Lares-Malga di Lares-Val di Genova a ca. 8 km dalla Malga Bedole
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A4 uscita Brescia Est-alla rotonda prendere SS45bis e successivamente SS237 per Trento-Madonna di Campiglio a Carisolo svoltare a sx per Val di Genova (dopo le 9.00 la strada diventa a pagamento, la discesa e la salita se in auto si fa dietro la navetta dalle 9.00 alle 18.00, ultima navetta in salita alle ore 15.00)
Kartennummer:Tabacco Parco Nazionale Adamello-Brenta 1:50.000

Finalmente dopo tre anni torniamo su un ghiacciaio, l’occasione offertaci dagli amici della Val Trompia è troppo ghiotta per farcela scappare!
 
Sabato l’appuntamento è al rifugio Caduti dell’Adamello poiché partiamo da posti differenti, l’itinerario programmato è la salita lungo il sentiero EE del Matarot. Questa è la terza volta che lo percorriamo, tanto bello quanto faticoso, questa volta, però complice probabilmente la neve residua ancora abbondante va via più velocemente e arriviamo al rifugio ancora in forma per salire anche alla vicina Lobbia Alta. Tira un vento fortissimo che purtroppo ha anche guastato la giornata, ma il panorama quassù è splendido!
 
Il vento soffia per tutta la notte e alle prime luci ancora non cenna a diminuire, il cielo è bello coperto, ma sembra anche che voglia aprirsi e mentre speriamo andiamo a riempire un poco la pancia.
 
All’ora X tutti bardati per affrontare il vento usciamo dal rifugio e cominciamo a scendere verso il P.so della Lobbia Alta o meglio cominciano a scendere perché a Marco vola via un guanto. Proviamo ad acchiapparlo al volo, macché bello bello se ne va, per nostra fortuna si ferma sulla morena sotto il rifugio per cui il recupero non è stato difficile, ma ha portato via un po’ di tempo e quando arriviamo sul ghiacciaio siamo praticamente gli ultimi. Velocemente, più o meno (ora vola via il guanto di Fulvio, per fortuna lo abbranchiamo prima che salga a Cresta Croce, che cordata di scombinati!) e partiamo di buon passo cercando almeno di non perdere di vista i nostri compagni. Attraversiamo la vedretta della Lobbia e arriviamo ai piedi del P.so di Cavento, c’è ancora molta neve, anni fa lo facemmo praticamente all’asciutto. Il primo ripido tratto fa un po’ penare la prima cordata, non c’è traccia e la neve è pesante e bisogna evitare di finire in qualche buco perché il passo è praticamente un cumulo di grasse pietre, come del resto tutto il gruppo dell’Adamello. Ultimo tratto su roccette, per fortuna a tratti spunta una corda che aiuta nella salita, con il senno di poi sarebbe stato meglio slegarsi perché qui una caduta di un solo componente della cordata tirerebbe giù tutti, è andata bene! Sul versante opposto più o meno la stessa cosa, discesa aiutati da una fune ma prestando moltissima attenzione a non scaricare sassi e terra. Dal P.so di Cavento si passa sotto il Corno di Cavento, lo si aggira e con un ultimo ripido tratto tra neve e massi si arriva alla magnifica croce di vetta. Cerchiamo riparo tra i sassoni e aspettiamo l’arrivo delle altre cordate. Dopo una doverosa sosta torniamo al P.so di Cavento con una neve orribile e visto che di crepi non dovrebbero essercene decidiamo di slegarci e arriviamo così più comodamente al Lago di Lares, un gioiello che lascia senza parole! Sosta per uno spuntino/pranzo che dir si voglia e individuata la traccia ripartiamo per la lunga lunghissima discesa. La Val di Lares si è confermata come ci avevano descritto, bella e selvaggia meritava veramente di essere vista. Concludiamo la giornata andando a recuperare la macchina a Malga Bedole in una Val di Genova ormai in veste sempre più turistica!
 
Che week end, mi mancavano proprio queste salite, che poi non è stato solo un sali-scendi alla cima, ma un percorso ad anello bellissimo in ambienti poco frequentati. A parte noi sui sentieri, ma anche sul Corno di Cavento non abbiamo incontrato anima viva, in compenso sull’Adamello ci saranno state più di un centinaio di persone! E’ stato poi un viaggio nella storia, vedere quello che ancora affiora dal ghiacciaio fa sempre riflettere!

Il GPS è andato in tilt, l'unica dato più o meno certo sono i circa 1400 m per arrivare al rifugio!
 
ALTRE FOTO QUI: http://www.montimania.it/Multimedia/Arch/2011/Adamello/album/index.html

Tourengänger: cristina
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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Sky hat gesagt: Guanti
Gesendet am 28. Juni 2011 um 16:42
I guanti da alpinismo devono avere dei laccetti da infilare nei polsi, in modo di non perderli (ad esempio quando si devono togliere per fare una foto..) : sfilandoli, rimangono appesi.. comodissimo !
Ciao, Luke

cristina hat gesagt: RE:Guanti
Gesendet am 29. Juni 2011 um 10:18
Si io li ho così, sono sicuramente più comodi ma non indispensabili, sarebbe bastato infilarli da qualche parte, pura sbadataggine, in ogni caso ne abbiamo sempre un doppio paio, per ogni evenienza!
Ciao, Cri.

Rosa hat gesagt:
Gesendet am 24. Januar 2013 um 18:32
Bellissima escursione. Anch'io l'ho fatta la scorsa estate, ma con brutto tempo e salendo dalla val di Borzago . Come mai non avete visitato la galleria?

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Januar 2013 um 10:41
Era un'uscita organizzata dal Cai di Villa Carcina e non so il motivo per cui non abbiano inserito la visita alla galleria. Forse non ci sarebbe stato tempo a sufficienza. In ogni caso ci siamo ripromessi di tornare e organizzare anche la visita alla galleria.


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