Punta d'Elgio mt 2837
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Meteo ottima. Gli amici Elena e Carlo non sono mai stati alla punta d'Elgio e quindi tutti insieme ci andiamo per godere di questo paradiso implementato dal'ottima giornata che si prospetta. Lasciamo l'auto a Paltano e traversiamo su un ponticello il fiume per poi salire sulla brutta strada tracciata dai titolari della concessione di ricerca cristalli fino a poco sopra alla cava. Da qui un ameno sentiero con tanta vegetazione attraversa due ruscelli ed arriva ad una baita dove c'è il bivio per il passo S.Giacomo ed il passo del Corno. Noi proseguiamo invece diritti e poi sul sentiero che proviene dalla capanna del Corno e che porta anch'esso al passo S.Giacomo. Prima del passo giriamo a destra senza sentiero e risalendo una valletta arriviamo ai prati e dossi superiori. Qui il panorama già eccezionale sui monti della val Bedretto si allarga anche sulla val Formazza con una corona di monti spettacolare ed i bellissimi laghi Toggia e Castel.La fioritura è come sempre stupenda: c'è tutto solo le sassifraghe sono un poco scarse (forse è più tardi deglialtri anni). Cielo blu, prati verdi (rossi per i daltonici come me), rocce multicolori e cristalli di quarzo luccicanti. I miei amici qui hanno la stessa sensazione che io ho provato la prima volta che feci questo percorso e cioè che la punta d'Elgio o Hengelhorn fosse molto lontana ed anche con un percorso piuttosto ripido e forse pericoloso. Ed invece niente di tutto questo: il percorso è piacevole, non particolarmente ripido e sicurissimo (ad eccezione degli ultimi 5 metri per salire sul blocco che rappresenta la cima). Saliamo sulla destra di traverso di un pendio erboso ricchissimo di grosse tane di marmotte (ne abbiamo viste tante) per poi prendere una cresta erbosa un poco ripida e da qui con leggera discesa e risalita giungiamo sui pianori detritici superiori. Incontriamo due persone che sono salite dal rifugio Maria Luisa ma che non sono salite in cima: sono le uniche persone incontrate durante tutta la salita. Dal pianoro un pò in ordine sparso risaliamo il valloncello con neve sotto l'anticima (c'è un comodo sentierino) e sbuchiamo su un aprico terrazzo erboso (anni fa vidi su questo terrazzo un branco non ricordo se camosci o stambecchi). Fantastica la visione dell'ambiente che ci circonda!. Un altro sentierino ci porta all'ultimo terrazzo che sarà sede della nostra sosta pranzo.Il blocco della cima ci sovrasta ed è a pochi minuti. Lasciati gli zaini al pianoro infatti volgiamo a destra (ma si può salire anche a sinistra) e ci portiamo alla base del blocco che è il classico "sky depot" degli sci alpinisti d'inverno.Con cautela saliamo tutti in cima contenti della salita e del panorama a 360° che ci criconda! Sono veramente contento nel vedere i miei amici e Pinuccia lieti e felici della cima raggiunta e penso ancor più dell'ambiente così alpestre ed idilliaco. Discesa con molta attenzione specie all'ultima curvetta della traccia(è l'unico passo di pericolo per via del ghiaietto sotto i piedi e dell'esposizione) e poi via con il relax ed il pranzo ( per Billie c'è anche un nevaio per rinfrescarsi). In discesa ci dividiamo: Elena e Carlo scendono per dossi e pratoni al rifugio Maria Luisa che volevano vedere e Pinuccia ed io con Billie scendiamo senza percorso obbligato per i dossi detritici alla ricerca di cristalli di quarzo (è una passione forte di Pinuccia e li abbiamo trovati). Ritrovo per tutti al laghetto al passo di S.Giacomo. Di nuovo tutti insieme saliamo alla croce del passo e poi scendiamo sul sentiero verso All'Acqua sino alla cappelletta di S.Nicolao.Di qui traversiamo su sentiero fino alla baita incontrata in salita e poi giù sino a Paltano. Ho visto che sul traverso per la capanna del Corno c'è ancora neve in alcuni canali però con già la traccia di passaggio. Giornata stupenda senza una nuvola e con un gran caldo dato anche l'ambiente attraversato consistente in grandi prati e dossi erbosi e detritici. Siamo stati tutti veramente soddisfatti di questa classica escursione d'inizio estate.
Tourengänger:
turistalpi

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