Helgenhorn o Punta di Elgio, dalla Val Bedretto


Publiziert von Angelo63 , 15. Juli 2015 um 23:24.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:12 Juli 2015
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Grieshorn   Gruppo Pizzo San Giacomo   Gruppo Pizzo Rotondo 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1050 m
Strecke:Paltano - Alpe San Giacomo - linea di cresta confinale - Helgenhorn - discesa verso la val Toggia - Passo San Giacomo - Alpe San Giacomo - Paltano
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada per il Gottardo, uscita Airolo, seguire indicazioni Val Bedretto / Passo Novena. Superato il doppio tornante che di incontra dopo essere passati da All'Acqua si trova un alpeggio sulla destra; proseguire ancora per poco e sulla sinistra, nei pressi di un ponticello in legno che supera il fiume, si può parcheggiare a lato strada.

Oggi uscita assieme ad Enrico, alias “Turistalpi”, che per l’occasione  lascia la preferita Engadina per una puntata in val Bedretto.
Per la scelta della meta ha prevalso il raggiungimento di una cima che possa offrire degli ottimi panorami e un po’ di fresco, grazie all’altitudine. La proposta di Enrico, subito da me accolta dopo aver avuto sue rassicurazioni sulle mie possibilità di arrivarci, è quella di salire alla Punta di Elgio (chiamata anche Helgenhorn), cima che si distingue lungo la dorsale che separa Piemonte e Ticino con meravigliosa vista, da una parte, sulla val Toggia in Alta val Formazza e, dall’altro versante, su tutta la val Bedretto.
E’ passato quasi un anno dall’ultima uscita assieme ad Enrico e dopo il ritrovo, al parcheggio del centro commerciale Breggia di Chiasso, le cose da raccontare lungo la strada sono veramente tante, così che il viaggio passa veloce.
 
La giornata, come da previsioni meteo, è proprio ben soleggiata. Alle 8.20 ci incamminiamo dopo aver lasciato l’auto ai bordi della strada che sale al passo Novena, poco oltre i primi tornanti che si incontrano appena superato l’abitato di All’Acqua.
Siamo in località Paltano e come riferimento per l’inizio dell’escursione si possono prendere un ponticello di legno che passa sopra il Ticino – qui ancora un ruscello – e gli scavi per la raccolta di minerali sul versante rivolto a nord della vallata.
Il sentiero sale largo e ripido, nel primo tratto, per poi restringersi passando tra la vegetazione e superando un paio di corsi d’acqua che scendono dalla montagna, al ritorno molto apprezzati per la freschezza delle acque.
Dopo un lungo traverso – in direzione est – si riprende a salire più decisamente, ora tra rododendri, con alle spalle lo scenario della vallata che si apre alla vista. Sull’altro versante ammiriamo le cime, in gran parte sgombre da neve, del Pizzo Lucendro, Pizzo Rotondo e del Chuebodenhorn.
Procedendo di buon passo arriviamo alle 9.10 all’Alpe San Giacomo dove sostiamo 5 minuti per riprendere fiato e per individuare la via da seguire. Non proseguiamo infatti in direzione del passo ma intercettiamo, per un breve tratto, il sentiero proveniente dalla capanna Corno Gries che però ben presto abbandoniamo, poco prima di arrivare ad un grosso traliccio.
Risaliamo il ripido pendio posto sulla destra del sentiero per raggiungere la cresta che percorreremo in avvicinamento alla nostra meta. Il percorso procede su prati fioriti, alternati a tratti con terriccio e sfasciumi, con una sempre più bella vista, in direzione sud, verso i laghi Toggia e Castel. Riconosco anche l’altura della Rupe del Gesso che abbiamo raggiunto qualche mese fa con le ciaspole; fa un certo effetto rivederla adesso senza neve. Man mano che si procede, alternando il cammino a qualche breve sosta, la vista si allarga anche sul versante svizzero dove, nel bel mezzo della vallata sotto di noi, è collocata la capanna Corno Gries. Alle 10.30 giungiamo ad una altitudine di circa 2.600 metri e riusciamo a vedere il passo Novena con alle spalle l’inconfondibile sagoma del Finsteraarhorn; girandoci dall’altra parte adesso si vedono anche i più piccoli laghi Boden e, più in alto, ammiriamo il ghiacciaio del Basodino.
Scendiamo un breve tratto di cresta per arrivare, alle 10.50, al cippo confinale collocato ad una altitudine di mt. 2.585; un ometto di sassi posto nelle vicinanze del cippo sembra indicare il punto dove giunge il sentiero che sale, estremamente ripido, dalla capanna Corno Gries che è situata proprio 300 metri sotto di noi. Noi ci fermiamo per una sosta di 15 minuti che ci serve anche per valutare lo stato del sentiero che, da questo punto in poi, sale ripido verso la nostra meta; la speranza è quella di riuscire ad evitare il passaggio su alcuni nevai che ancora sono presenti sul pendio.
La vetta è nascosta alla nostra visuale da quella che qui è stata giustamente definita come la cima a forma di pinna di delfino che procedendo dovremo lasciare alla nostra destra.
Affrontiamo il ripido pendio seguendo una debole traccia che corre a fianco dei nevai ed arriviamo in un’ampia conca posta proprio sotto la cima; qui lasciamo i nostri zaini per risalire l’ultimo tratto. Questo è l’unico punto del percorso dove si deve prestare molta attenzione; saranno una decina di metri di sperone roccioso e un passo falso potrebbe avere gravi conseguenze.
Siamo sulla stretta cima alle 11.50 dopo aver percorso 6,6 chilometri in 2h25m di marcia e 1h5m di soste. Lo spazio è proprio ristretto e quindi ci fermiamo solo una decina di minuti per le foto di rito. Proprio davanti si staglia l’elegante Punta di Valrossa mentre più in lontananza ammiro altre cime ancora ben innevate che però non conosco; sicuramente Enrico saprebbe citarmi i nomi di tutte le vette all’orizzonte ma, in questo momento, meglio non distrarlo poiché è già impegnato a scendere questo tratto che non ama particolarmente. Ci portiamo quindi verso la conca erbosa sottostante dove abbiamo lasciato gli zaini e qui ci fermeremo per il pranzo. Nel frattempo altri 2 ragazzi raggiungono la cima, si fermano qualche minuto e riprendono subito il percorso di rientro.
Noi invece ci fermiamo fino alle 13.30 quando ci avviamo per il ritorno. Scendiamo il primo tratto percorrendo a ritroso la traccia di salita per proseguire, abbassandoci di quota, in direzione della conca del lago Toggia, cercando di aggirare tutti i nevai lungo il percorso.
Terminati i tratti innevati proseguiamo, in prevalenza su prati, stando alti in direzione del Passo San Giacomo. Raggiungiamo infatti alle 14.30 la sterrata che sale dalla diga del lago Toggia e in circa 10 minuti, seguendo il comodo falsopiano, arriviamo al Passo San Giacomo, affollato di gitanti e ciclisti.
Superiamo il piccolo laghetto posto nei pressi del passo per sostare una quindicina di minuti su un bel prato che fa da spartiacque tra Italia e Svizzera.
Riprendiamo il cammino alle 15 seguendo per qualche minuto il sentiero marcato che prosegue in direzione della capanna Corno Gries ma che ben presto lasciamo per scendere all’Alpe San Giacomo dove eravamo già passati in mattinata.
Da qui scendiamo ripercorrendo il percorso a ritroso e, dopo qualche sosta rigenerante lungo i corsi d’acqua che si incontrano e per ammirare ancora una volta dall’alto tutta la val Bedretto, arriviamo all’auto che sono le 16.05.
 
Bellissima escursione in un ambiente alpino a tratti severo ma mai pericoloso, se si fa eccezione per l’ultimo tratto sullo sperone roccioso della Punta di Elgio. La classificazione di “T3” è determinata dal fatto che in effetti, giunti nei pressi del passo San Giacomo, non si segue un percorso segnato ma si procede in cresta anche se non ci sono tratti particolarmente esposti. Un grazie anche ad Enrico che ha sempre saputo individuare i punti di passaggio meno difficoltosi consentendomi di procedere senza dover effettuare troppe valutazioni che invece, in sua assenza, avrei dovuto fare a rischio di faticosi cambi di direzione.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 13,6;
Tempo marcia: 4h30m;
Tempo sosta: 3h15m;
Ascesa: mt. 1.050 circa;
Velocità media in marcia: 3 km/h;
Velocità media totale: 1,7 km/h.

Tourengänger: Angelo63
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 16. Juli 2015 um 08:48
Bravi bella e appagante cima, io l'ho fatta lo scorso anno totalmente sgombra di neve quindi voi siete stati decisamente più " estremi " !

ciao Giorgio

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Juli 2015 um 22:16
grazie Giorgio!
beh, sicuramente con il tuo passo da granatiere (Danicomo, dixit) ci avrai messo la metà del tempo che abbiamo impiegato noi :))
comunque veramente un bel posto
ciao, angelo

turistalpi hat gesagt:
Gesendet am 16. Juli 2015 um 19:56
Ciao Angelo e grazie della citazione e della piacevolissima compagnia...purtroppo per impegni e disguidi vari non ho ancora avuto tempo di fare il report della nostra gita e sono indietro anche per la mia gita di mercoledì in Engadina...spero entro domani. Ciao Enrico

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Juli 2015 um 22:18
grazie a te Enrico!
aspetto il tuo report e il classico appuntamento con la descrizione di qualche angolo dell'Engadina

ciao, angelo


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