Cima della Duaria - Periplo della val Perlana


Publiziert von rambaldi , 22. Januar 2011 um 00:38.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:16 Januar 2011
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:15
Aufstieg: 1600 m
Abstieg: 1600 m
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Boffalora - Rifugio Venini

Un paio di sms mattutini annunciano defezioni dell'ultima ora, rimaniamo in due, ormai è un po' tardi e quindi rinunciamo alla programmata ciaspolata per rimanere in zona, riduciamo il percorso in auto in modo godere più a lungo della splendida giornata di sole che ci aspetta. Partiamo quindi senza un itinerario preciso alla volta del lago di Como. In breve arriviamo a Sala Comacina e decidiamo si salire la Cima della Duaria. Poi, in vetta, decideremo come proseguire.

Parcheggiata l'auto poco sopra la statale Regina ci incamminiamo lungo una via interna del paese fino a trovare un segnavia che ci instrada sulla mulattiera per Calneva.

Il percorso è molto gradevole, ben disegnato e non molto ripido. All'inizio si attraversano luminosi uliveti, poi si raggiunge un bosco non troppo fitto che lascia ampie vedute sul lago. Usciti dal bosco, sempre seguendo la mulattiera principale, si attraversano i pascoli di Rodolo e si arriva a Calneva, in posizione incantevole e assolata.

Risalito il monte, in corrispondenza di una fontana in pietra a volta, si risale la strada sterrata che arriva all'alpe di Sala, evitando di imboccare la mulattiera che parte proprio a destra della fonte.

In breve si costeggia l'alpe e un bosco di conifere, superato il quale si abbandona il tracciato per raggiungere in cresta la Cima della Duaria, a un paio di ore di cammino da Sala.

Dopo una sosta per godere il panorama e rifocillarci decidiamo di provare a raggiungere il monte di Tremezzo, posto sul versante opposto della val Perlana, passando dal rifugio Venini.

Scendiamo dalla Duaria dal versante ovest, meno ripido e innevato di quello nord, in modo da imboccare poi a mezza costa il sentiero della via dei monti lariani ed arrivare così al rifugio Boffalora.

Dal rifugio risaliamo la carrozzabile verso il rifugio Venini. La strada solo dopo quota 1500 è innevata. Vedendo dall'alto il campanile di San Benedetto mi viene l'idea di tornarci: è da qualche anno che non ci passo. Idea approvata anche se non molto logica, in tal modo allungheremo di parecchio l'escursione.

Dopo 4 ore di cammino siamo al Venini dove ci fermiamo a pranzare. Siamo abbastanza stanchi e non avendo le ciaspole, con la neve ormai pesante, salire in vetta al monte di Tremezzo lungo il crinale da ovest si prospetta parecchio faticoso. Decidiamo quind di aggirare la vetta sulla mulattiera militare che porta all'alpe di Mezzegra passando davanti alle fortificazioni della linea Cadorna. Arrivati all'alpe mancherebbero solo 100 metri alla vetta del monte, lungo il crinale sud dove non c'è più neve.

Volendo però raggiungere il monastero ci rendiamo conto che è un po' troppo tardi e quindi rinunciamo alla vetta e scendiamo diretti lungo il crinale verso un monte, che scopriamo essere Narro. Il sentiero è sparito sotto il paglione secco, ma la direzione è facilmente intuibile venendo dall'alto: basta seguire il filo di cresta. Arrivati nel bosco troviamo anche una croce, con dei segnavia gialli che ci aiutano a raggiungere Narro. Da qui risaliamo di nuovo la via dei monti Lariani a ritroso.
Per fortuna un altro segnavia ci indica la via diretta per San Benedetto, passando da Gaggio, un nucleo completamente diroccato ormai invaso dalla vegetazione. Il sentiero ormai è poco più di una traccia, qualche dubbio solo ad un bivio dove dobbiamo fare un paio di tentativi prima di riuscire a trovare la via giusta. In breve vediamo di nuovo alcune baite e tagliando direttamente nel bosco arriviamo sulla mulattiera che da Lenno sale a San Benedetto. Raggiungiamo il monastero all'imbrunire. Ci fermiamo ad godere dalla quiete totale, con i pensieri rivolti a Flavio, che per anni ha mantenuto vivo questo luogo, e che ora purtroppo non sta molto bene.

Ci aspetta la discesa verso il Santuario della Madonna del Soccorso. Riusciamo a uscire dal bosco proprio al crepuscolo anche se in realtà con la Luna splendente non ci sono problemi di oscurità. Ci godiamo quindi l'ultima parte dell'escursione nella tranquillità assoluta raggiungendo Ossuccio lungo la via Crucis che scende dal Santuario. In breve torniamo a Sala Comacina lungo la green way del lago.


Tourengänger: rambaldi


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