Monte Zerbion 2720mt.
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Oggi dopo tanti week end non proprio bellissimi come meteo, un Sabato di tempo eccezionale, anche se un po' freddo, mi spinge a tornare in Valle d'Aosta.
Per la precisione mi reco in Valtournenche per tentare in solitaria, con ramponi e ciaspole, una cima per tante volte ammirata e letta sulle carte e sulle relazioni: il Monte Zerbion, rinomato balcone panoramico centrale sull'intera Vallèe.
Alla partenza dalla frazione di Promiod, raggiunta da Antey St. Andrè imboccando una stradina un po' ghiacciata sulla destra, il termometro è "impietoso" e segna un -13°C piuttosto scoraggiante, ma tant'è la voglia e l'entusiasmo mi fanno superare questo ed altro.
Il cielo è di un blu incredibile e la neve mi fa compagnia da subito anche se in quantità inizialmente moderata, cosicchè le ciaspole le calzerò molto più su perchè camminare più spedito anche se con più peso sulle spalle.
La salita procede benissimo su una carrareccia con parecchie segnalazioni e, giunto ad un bivio a 1730mt. di altezza tengo la destra (sv.105); sulla sinistra si potrebbe pure raggiungere lo Zerbion attraverso il Col Portola (sv.6) ma preferisco la via leggermente più breve e indicata per l'invernale.
In giro noto tantissime tracce di animali, ma purtroppo non ne scorgo nessuno, mentre di escursionisti nemmeno l'ombra ma questo per me non è certo un problema.
Transitando per Arsine raggiungo poi l'alpeggio Francou e finita la mulattiera prendo un sentiero che sale più decismente sulla destra e mi porta fuori dalla vegetazione su pendii aperti in vista di una cimetta con croce e sulla sinistra più lontano del mitico Cervino.
In questa zona la vista della cima dello Zerbion è ancora preclusa; lì decido di calzare le ciaspole e proseguo tenendo la cimetta leggermente sulla destra.
Arrivato a circa 2400mt. finalmente intravvedo la vetta dello Zerbion e proseguo fino sotto alla sua cresta ovest.
A questo punto è il punto un po' più delicato dell'escursione in quanto occorre tenersi il più possibile sul filo della cresta facendo attenzione alle cornici di ghiaccio e neve a nord ed ai ripidi pendii verso sud.
Nell'ultimissimo tratto tolgo le ciaspole ma non utilizzo mai i ramponi.
La quantità di neve a questa altezza è notevole e la fatica si fa sentire tutta; dopo circa 3 ore e 30' sono in vetta.
Il freddo è pungente e, fortunatamente solo in cima, un venticello fa veramente rabbrividire.
Dopo qualche foto e dopo aver ammirato l'immenso panorama mi appresto nella discesa che avviene lungo la via di salita.
Unica differenza passo dalla cimetta con croce, dove mi fermo a mangiare e bere qualcosa.
Magnifico Zerbion, grazie!
Per la precisione mi reco in Valtournenche per tentare in solitaria, con ramponi e ciaspole, una cima per tante volte ammirata e letta sulle carte e sulle relazioni: il Monte Zerbion, rinomato balcone panoramico centrale sull'intera Vallèe.
Alla partenza dalla frazione di Promiod, raggiunta da Antey St. Andrè imboccando una stradina un po' ghiacciata sulla destra, il termometro è "impietoso" e segna un -13°C piuttosto scoraggiante, ma tant'è la voglia e l'entusiasmo mi fanno superare questo ed altro.
Il cielo è di un blu incredibile e la neve mi fa compagnia da subito anche se in quantità inizialmente moderata, cosicchè le ciaspole le calzerò molto più su perchè camminare più spedito anche se con più peso sulle spalle.
La salita procede benissimo su una carrareccia con parecchie segnalazioni e, giunto ad un bivio a 1730mt. di altezza tengo la destra (sv.105); sulla sinistra si potrebbe pure raggiungere lo Zerbion attraverso il Col Portola (sv.6) ma preferisco la via leggermente più breve e indicata per l'invernale.
In giro noto tantissime tracce di animali, ma purtroppo non ne scorgo nessuno, mentre di escursionisti nemmeno l'ombra ma questo per me non è certo un problema.
Transitando per Arsine raggiungo poi l'alpeggio Francou e finita la mulattiera prendo un sentiero che sale più decismente sulla destra e mi porta fuori dalla vegetazione su pendii aperti in vista di una cimetta con croce e sulla sinistra più lontano del mitico Cervino.
In questa zona la vista della cima dello Zerbion è ancora preclusa; lì decido di calzare le ciaspole e proseguo tenendo la cimetta leggermente sulla destra.
Arrivato a circa 2400mt. finalmente intravvedo la vetta dello Zerbion e proseguo fino sotto alla sua cresta ovest.
A questo punto è il punto un po' più delicato dell'escursione in quanto occorre tenersi il più possibile sul filo della cresta facendo attenzione alle cornici di ghiaccio e neve a nord ed ai ripidi pendii verso sud.
Nell'ultimissimo tratto tolgo le ciaspole ma non utilizzo mai i ramponi.
La quantità di neve a questa altezza è notevole e la fatica si fa sentire tutta; dopo circa 3 ore e 30' sono in vetta.
Il freddo è pungente e, fortunatamente solo in cima, un venticello fa veramente rabbrividire.
Dopo qualche foto e dopo aver ammirato l'immenso panorama mi appresto nella discesa che avviene lungo la via di salita.
Unica differenza passo dalla cimetta con croce, dove mi fermo a mangiare e bere qualcosa.
Magnifico Zerbion, grazie!
Tourengänger:
Luca_P

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