Via Ferrata del Centenario
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Ogni anno per il corso di introduzione alla montagna portiamo gli allievi a fare una ferrata, per alcuni è l'inizio di una passione, per altri la prima ed unica esperienza di ferrata, per molti è comunque il primo approccio con vuoto e verticalità. Quest'anno torniamo in zona Lecco, io e Fabio decidiamo per la ferrata del Centenario, è già stata fatta ma dall'ultima volta è stata rinnovata rendendola molto meno soggetta alla caduta di sassi. E' una bella giornata di sole, arriviamo sul piazzale della funivia dei Piani d'Erna e, visto che fra accompagnatori ed allievi siamo in tanti, riusciamo anche ad avere uno sconto sul biglietto di sola salita. Arriviamo ai Piani d'Erna e subito qualcuno si perde al bar! Ricompattato il gruppo partiamo in direzione del Passo del Fò (segnavia n° 5) a cui arriviamo in circa un'ora per un sentiero più che agevole.
Dal passo, dove conviene indossare l'imbrago (più spazio e più sole) in pochi minuti si arriva all'attacco della ferrata, controlliamo nodi ed attrezzatura agli allievi e partiamo: un accompagnatore, due allievi, un accompagnatore... come al solito, qualcuno si blocca subito ma con un po' di pazienza lo si convince e si prosegue, d'altronde l'attacco è decisamente verticale! Una lunga sequenza di scalini comunque ben posizionati e con il cavo ben piazzato. Dopo questo primo tratto la pendenza si fa comunque più dolce e si prosegue in un canale, rispetto a qualche anno fa il percorso è stato "alzato" in modo da non percorrere il fondo del canale dove, inevitabilmente, i sassi cadono. Il percorso si svolge su tratti in ombra che sono umidi nonostante il tempo bello e caldo, Si alternano tratti dove si cammina o ci si alza su pendenze moderate ad altri con scalini su tratti più verticali. Il cavo si alterna a tratti con catene. La ferrata termina a 1450 m circa su un magnifico e panoramico dosso erboso, seguiamo il sentiero in salita e un centinaio di metri più in alto incontriamo il sentiero n° 1 che porta al rifugio Azzoni. L'idea iniziale era di proseguire per la vetta del Resegone proseguendo per la via ferrata De Franco Silvano ma un incredibile affollamento e il conseguente "tappo" ci fanno desistere dopo pochi metri per cui scendiamo per il ripido canalone sulla destra. Tornati al sentiero n° 1 saliamo al rifugio Azzoni e da qui, in pochi minuti, alla sovrastante ed affollatissima cima del Resegone. Dopo il pranzo scendiamo per il sentiero sul versante est che sovrasta il paese di Morterone, il comune più piccolo d'Italia, il sentiero prosegue, all'ombra, in direzione nord fino ad un passo a quota 1531 m attraverso il quale torniamo sul versante ovest, dove ci accoglie un sole splendente, ed in breve siamo ai Piani d'Erna, prendiamo il sentiero in direzione del rifugio Stoppani, proseguiamo attraversando il bell'abitato di Costa e, finalmente, siamo al parcheggio dove ci rinfreschiamo con una bella birra. Una bella ferrata,dopo la riattrezzatura è anche divenuta molto più sicura (precedentemente era veramente molto esposta alla caduta di sassi), cavi e catene sono ben posizionati ( a differenza della De Franchi Silvano dove la catena molto grossa crea qualche problema di scorrimento), adatta anche a chi volesse, accompagnato da qualcuno più esperto, fare la prima esperienza di ferrata.
Dal passo, dove conviene indossare l'imbrago (più spazio e più sole) in pochi minuti si arriva all'attacco della ferrata, controlliamo nodi ed attrezzatura agli allievi e partiamo: un accompagnatore, due allievi, un accompagnatore... come al solito, qualcuno si blocca subito ma con un po' di pazienza lo si convince e si prosegue, d'altronde l'attacco è decisamente verticale! Una lunga sequenza di scalini comunque ben posizionati e con il cavo ben piazzato. Dopo questo primo tratto la pendenza si fa comunque più dolce e si prosegue in un canale, rispetto a qualche anno fa il percorso è stato "alzato" in modo da non percorrere il fondo del canale dove, inevitabilmente, i sassi cadono. Il percorso si svolge su tratti in ombra che sono umidi nonostante il tempo bello e caldo, Si alternano tratti dove si cammina o ci si alza su pendenze moderate ad altri con scalini su tratti più verticali. Il cavo si alterna a tratti con catene. La ferrata termina a 1450 m circa su un magnifico e panoramico dosso erboso, seguiamo il sentiero in salita e un centinaio di metri più in alto incontriamo il sentiero n° 1 che porta al rifugio Azzoni. L'idea iniziale era di proseguire per la vetta del Resegone proseguendo per la via ferrata De Franco Silvano ma un incredibile affollamento e il conseguente "tappo" ci fanno desistere dopo pochi metri per cui scendiamo per il ripido canalone sulla destra. Tornati al sentiero n° 1 saliamo al rifugio Azzoni e da qui, in pochi minuti, alla sovrastante ed affollatissima cima del Resegone. Dopo il pranzo scendiamo per il sentiero sul versante est che sovrasta il paese di Morterone, il comune più piccolo d'Italia, il sentiero prosegue, all'ombra, in direzione nord fino ad un passo a quota 1531 m attraverso il quale torniamo sul versante ovest, dove ci accoglie un sole splendente, ed in breve siamo ai Piani d'Erna, prendiamo il sentiero in direzione del rifugio Stoppani, proseguiamo attraversando il bell'abitato di Costa e, finalmente, siamo al parcheggio dove ci rinfreschiamo con una bella birra. Una bella ferrata,dopo la riattrezzatura è anche divenuta molto più sicura (precedentemente era veramente molto esposta alla caduta di sassi), cavi e catene sono ben posizionati ( a differenza della De Franchi Silvano dove la catena molto grossa crea qualche problema di scorrimento), adatta anche a chi volesse, accompagnato da qualcuno più esperto, fare la prima esperienza di ferrata.
Tourengänger:
paoloski

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