Pizzo Spadolazzo m 2722
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Leggendo le ultime relazioni riguardanti lo Spadolazzo, ho notato che, oltre alla remota possibilità di trovare una bella giornata, per alcuni è stato un problema individuare la giusta via di salita.
Io ci sono stato una volta sola, molti anni fà; non c’era segnaletica allora, tranne qualche ometto in pietre, infatti m’infilai subito nel valloncello sbagliato e vagai parecchio prima di raggiungere la cima.
L’escursione comunque la ricordavo molto bella, cosi ho deciso di tornarci, nella speranza questa volta di evitare vagabondaggi inutili e faticosi nella ricerca della giusta via.
Il meteo dice che sarà una bella giornata, ma giunti al mega-bar-pasticceria prima di Chiavenna, ci rendiamo conto che questa (la bella giornata) finisce sulle Orobie, mentre verso lo Spluga, tanto per non smentirsi, il cielo è di un bel plumbeo demoralizzante.
Siamo quasi tentati di tornare indietro e di cambiare meta, ma oggi dev’essere Spadolazzo...e Spadolazzo sarà!!
Scelta che risulta indovinata! Il tempo di raggiungere il Lago di Montespluga e calzare gli scarponi e già il cielo comincia ad aprirsi e pian piano ci regalerà una bella giornata.....almeno fino al pomeriggio, dove una pioggerella ci accompagnerà negli ultimi dieci minuti di cammino.
Tornando alla nostra salita, una volta giunti alle baite sopra il Lago di Emet, abbiamo proseguito per un breve tratto in direzione del Passo di Niemet e raggiunto il bivio per lo Spadolazzo.
Qui, volgendo a sinistra, abbiamo iniziato la salita, ora ben segnalata, che superando alcuni valloncelli e il ripido fianco orientale, ci ha condotti sulla cresta, in vista della croce di vetta, che abbiamo infine raggiunto dopo averne percorso un breve e facile tratto.
Grandioso il panorama!
Grandioso il panorama!
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