Monte Generoso o Calvagione (1701 m)


Publiziert von siso , 28. Mai 2010 um 23:50.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:24 Mai 2010
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Monte Generoso 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 800 m
Strecke:Scudellate (923 m) – Cappella Sant’Antonio (910 m) – Roccolo Merì (970 m) - Pianella (1126 m) – Alpe di Sella (1191 m) – Cippo confinale 26 (1476 m) – Cippo confinale 25 (1589 m) – Stazione Monte Generoso (1610 m) – Monte Generoso (1701 m) – Baraghetto (1694 m) – Quota 1645 m (cima sciistica) – Cima della Piancaccia (1610 m) – Barco dei Montoni (1350 m) – Alpe Bol (1333 m) – Alpe d’Orimento (1275 m) – Erbonne (943 m) – Scudellate (923 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 - uscita Mendrisio – Castel San Pietro – Valle di Muggio – Scudellate Possibilità di alloggio: Albergo Monte Generoso Vetta; Ostello di Scudellate.
Kartennummer:C.N.S. No. 1353 – Lugano - 1:25000; Carta escursionistica transfrontaliera Monte Generoso - 1:25000; Carta turistico - escursionistica “Strade di Pietra” No. 1 – 1:25000.

Bel circuito transfrontaliero sul Monte Generoso con partenza da Scudellate (923 m).  

Lo splendido fine settimana di Pentecoste mi ha attirato sulla rinomata montagna del Mendrisiotto a caccia fotografica dell’Asfodelo (Asphodelus albus) e della Peonia (Peonia officinalis).

 

Inizio dell’escursione: ore 7:10

Fine dell’escursione: ore 14:10

Temperatura alla partenza: 13°C

Temperatura al rientro: 26°C

 

Risalgo in auto la Valle di Muggio mentre il sole comincia ad illuminare i paesini della sponda destra. A Muggio mi fermo un paio di minuti per fotografare le fontane pubbliche. L’una con l’abbeveratoio, l’altra con il lavatoio pubblico colonnato, eretto nel 1838 dall’architetto di Castel San Pietro Luigi Fontana (1824 – 1894).

La segnaletica stradale sia in entrata sia in uscita dal paese di Muggio mostra un evidente intervento del solito ignoto sprayer che ha cancellato il nome del nuovo comune, Breggia, lasciando solo il nome vecchio: Muggio. L’adesione coatta di Muggio al nuovo comune Breggia, avvenuto il 27 ottobre 2007, non è stata accettata da tutti i cittadini. In questa valle il senso di appartenenza al paese e il campanilismo hanno ancora un valore molto forte.

 

Arrivo a Scudellate poco prima delle sette. Malgrado il giorno festivo, trovo il  parcheggio senza problemi, sotto il curvone dell’osteria. C’è un gioco di luce e di colori molto piacevole ed una temperatura gradevolissima. Mi avvio verso la cappella di Sant’Antonio seguendo un sentiero, da poco risistemato, con bellissimi muri a secco e interventi di bioarchitettura.

 

Poco dopo la cappella, constato che la mia presenza non è gradita: vengo vigorosamente fischiato!

Si tratta di un camoscio che esprime in questo modo il suo disappunto per il disturbo che gli arreco.

Circa 20 m dopo la cappella seguo il segnavia con l’indicazione “Alpe di Sella – Monte Generoso”. In tre minuti di salita  arrivo al casello del Roccolo Merì. Si tratta di una massiccia costruzione di calcare, poggiata direttamente sulla roccia.

Alcune feritoie permettevano all’uccellatore di controllare la situazione a 360°.

Alla quota di 1030 m entro in una faggeta, dalla quale si godono delle splendide vedute sulla Valle di Muggio e su Erbonne, ancora in ombra. Il sentiero è contornato da rigogliosi narcisi.

Arrivo a Pianella (1126 m): un alpeggio abbandonato sul quale convivono due essenze botaniche molto famose: il Porraccio o Asfodelo (Asphodelus albus), che in Svizzera cresce solo al Monte Generoso e in Vallese

  Asfodelo (Asphodelus albus)

e l’altrettanto rara Peonia (Paeonia officinalis).

Il sentiero taglia ora il pascolo con un paio di curve e conduce all’Alpe di Sella (1191 m). Anche qui le cascine sono parzialmente diroccate. Ben due nevère (che servivano alla conservazione del latte prima della lavorazione) e una cisterna per l’acqua arricchiscono comunque l’insediamento.

Dall’alpe si segue un ripido costone che lambisce il confine con l’Italia. A quota 1224 m, si trova la deviazione per l’Alpe Squadrina (1250 m) e l’Alpe Pesció di sotto (1250 m).

Mi trovo sul sentiero, ai tempi, molto frequentato dalle guardie di confine e dagli spalloni.

 

Mi occorre ancora un’oretta di dura salita per raggiungere l’Albergo Monte Generoso. Ai margini del sentiero crescono delle rigogliosissime Genziane di Koch. Raggiunto il cippo confinale 26, lo sguardo spazia sull’Alpe Piana. È l’ambiente dell’allodola (Alauda arvensis), che si libra sul pascolo emettendo un melodioso canto.

Superata una garitta, il costolone muta direzione e si orienta verso ovest, in direzione di Monte Generoso – stazione (1601 m). Lo chef sta collocando il pentolone per la polenta sulla terrazza panoramica. Ho appena il tempo per sorseggiare una bibita in santa pace, quando arriva il primo trenino pieno di turisti. È una corsa per accaparrarsi la sdraio, il tavolino più panoramico o il croissant con la tazza di caffè.

Riprendo immediatamente il cammino. Occorrono ancora dieci minuti per raggiungere la vetta. Il colpo d’occhio oggi non è eccezionale, la foschia impedisce una visione ottimale delle cime indicate dai pannelli panoramici. È impossibile quindi distinguere il Monte Bianco. Scatto qualche foto alle capre, ai torrioni e al Gendarme del Baraghetto.

Scendo lungo il versante nord, aiutandomi con delle catene di sicurezza. In prossimità del Baraghetto, scopro, con sorpresa, che la Casa della Marchesa è stata parzialmente riattata e ricoperta con un tetto semicilindrico.

Dalla vetta del Baraghetto inizia la Via ferrata Angiolini. Affrontai il percorso, in solitaria, qualche anno fa. Oggi voglio andare sul sicuro e seguo il “Sentiero alto”.

Sono curioso di vedere com’è la cima sciistica a quota 1645 m, che ammirai da Orimento l’inverno scorso. Mi rimane la Cima della Piancaccia (1610 m), il cocuzzolo più dolce della serie, dal quale si scende verso Orimento in una zona dolcissima, rilassante, attraversando radure con abeti rossi sanissimi. Numerosi sono pure i maggiociondoli (Laburnum anagyroides), alcuni con dei tronchi di notevoli dimensioni. Al Barco dei Montoni (“barco” significa “ricovero per bestiame, recinto”) si  può osservare la sorgente della Breggia, il fiume che nasce in Italia, attraversa la Valle di Muggio e sfocia nel Lario vicino a Cernobbio.

A pochi minuti di distanza arrivo a Cascina di Boll (1333 m), un alpeggio che pochi mesi fa, all’indomani di una nevicata, mi aveva offerto degli scenari di rara bellezza.

Il sentiero passa vicino a pozze d’abbeverata (bolle). La loro funzione è immagazzinare acqua nei periodi di piovosità assicurando così le riserve nei periodi di siccità. In questa zona carsica le bolle sono indispensabili per la pratica pastorale. Esse costituiscono, inoltre, anche un ottimo micro-habitat sotto il profilo ecologico.

 

Ad Orimento (1274 m), mi concedo un piatto caldo e una birra sulla terrazza del ristoro: che piacere con questo silenzio, non mi sembra vero!

Riprendo il cammino seguendo il  sentiero che scende ad Erbonne, per poi rientrare in territorio svizzero fino a Scudellate.

 

Tempo di salita: 2 h 45 min

Tempo totale: 7 h

Dislivello teorico: 800 m

Sviluppo complessivo: 13,2 km

Difficoltà: T2

Copertura della rete cellulare: buona, fatta eccezione per le zona del Baraghetto.


Tourengänger: siso
Communities: Hikr in italiano


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