Piz de Molinera (2288 m) dai Monti di Savorù (1308 m)

Meravigliosa ciaspolata sul confine tra Ticino e Grigioni.

Inizio dell’escursione: ore 8:30

Fine dell’escursione: ore 14.15

Temperatura alla partenza: 2,5°C

Temperatura al rientro: 5°C

La località di partenza dell’escursione è Lumino, paese all’ingresso della Val Mesolcina.

A scanso di equivoci, il nome non deriva dal piccolo lume a petrolio, bensì da “lugminaria”. Le "lugminarie" erano le decime che la comunità doveva versare alla Chiesa di San Pietro di Bellinzona. La pratica della decima (quella che oggi si chiama imposta parrocchiale) fu introdotta in tutta la Chiesa occidentale a partire dal V e VI secolo.

Raggiunto il centro del paese, si prosegue fino alla strada che precede il Riale Grande e la si segue, in salita, fino alla Cappella di Santa Maria della Salute. Si supera quindi il ponte sul fiume e si parcheggia di fronte alla Funivia Pizzo di Claro.

Egon, contattato qualche giorno fa, ci attende puntualissimo all’ingresso della stazione a valle della funivia. Oggi saremo gli unici clienti dell’impianto.

Saliamo sulla piccola cabina, riempiendola all’inverosimile con i nostri ingombranti zaini, le ciaspole e i bastoncini. Il mezzo si avvia piano piano scuotendoci per bene. Poco dopo, raggiunta una notevole altezza, a picco sul torrente, si arresta, come se volesse farci vivere una forte emozione! Per fortuna la pausa è di breve durata: in dodici minuti arriviamo sani e salvi ai Monti di Saurù (1308 m). Il ristorante con terrazza panoramica è ancora chiuso, i pochi rustici pure.

Già da questa quota potremmo calzare le ciaspole. La neve compatta e ghiacciata ci induce tuttavia a partire con le racchette legate allo zaino. Sono le 8:30 di una giornata splendida, con cielo terso.

Il segnavia indica che per la Capanna Brogoldone ci vogliono 1 h e 55 min. Malgrado la neve e le pause fotografiche, impiegheremo 10 min in meno. Il sentiero, molto suggestivo, si snoda prevalentemente nel bosco, con alcune radure che offrono un bel panorama sulle cime circostanti. La notevole pendenza e la presenza di neve gelata richiede tuttavia una buona preparazione fisica. In inverno, la gita non è quindi da considerare una passeggiatina per tutta la famiglia!

A quota 1860 m usciamo dalla foresta per immetterci sull’Alpe di Brogoldone: lo scenario, impreziosito dalla bella giornata, è incantevole!

Qui la neve, anche se in quantità inferiore rispetto all’anno scorso, imporrebbe l’uso delle racchette. Gli ultimi trecento metri che ci separano dalla capanna sono inevitabilmente contraddistinti da improvvisi sprofondamenti, accompagnati da urla, sia per la sorpresa sia per la fatica richiesta nel risollevarsi. L’unica a non sprofondare è la leggiadra Anna. Con i suoi passi composti e armoniosi supera indenne il tratto insidioso.

Anche oggi siamo gli unici alpinisti su questa montagna. Le previsioni meteo poco ottimistiche hanno forse tenuto lontano potenziali escursionisti. Per la verità, a pochi chilometri a nord, in Leventina, si vedono solo nubi e nebbia; qui è splendido!

L’ingresso invernale alla capanna Brogoldone è “avventuroso”. Gli avventori devono infilarsi in un sottoscala, cercando di non sbattere la testa contro una lamiera ripiegata manualmente alla bell’e meglio!

Una volta entrati, si rimane tuttavia sorpresi sia dalla pulizia che dall’arredo. Il dormitorio, raggiungibile dalla cucina attraverso una botola, è invitante: sul lucente pavimento non c’è un granello di polvere. Complimenti ai gestori!

Dopo la visita alla Capanna Brogoldone calziamo le ciaspole e ci avviamo verso il bellissimo Piz de Molinera.

Il dislivello che ci separa è di “soli” 378 m, da non sottovalutare tuttavia, visto che dobbiamo anche aprire la traccia.

Il percorso prevede una regolare salita in direzione nord, seguendo delle paline, fino a raggiungere la cresta, più o meno a quota 2200 m. Guadagnata la dorsale, la si segue in direzione SE fino alla cima.

È il tratto più bello della gita! Ad ogni passo si staccano piccoli pezzetti di neve ghiacciata che precipitano sul ripido versante orientale producendo un armonioso suono. Sembra di essere su un tremila o un quattromila! La fatica non si sente più; la cima ti attira come se fosse una sirena, è una sensazione fantastica!

La discesa è velocissima: in meno di mezz’ora siamo al rifugio. Non ce la sentiamo tuttavia di prendere la direttissima, troppo rischioso! Preferiamo scendere seguendo le nostre stesse tracce. Calzeremo le ciaspole fino ai Monti di Savorù.
Corpo e mente sono rigenerati!

Tempo di salita: 2:50 h

Tempo totale: 5:45 h

Tempi parziali

Monti di Savorù (1308 m) - Capanna Brogoldone (1910 m): 1 h 45 min

Capanna Brogoldone (1910 m) – Piz de Molinera (2288 m): 1 h 05 min

Piz de Molinera (2288 m) - Capanna Brogoldone (1910 m):        26 min

Capanna Brogoldone (1910 m) - Monti di Savorù (1308 m): 1 h 10 min

Dislivello teorico in salita: 980 m

Sviluppo complessivo: 8,9 km

Difficoltà: T2/WT3

SLF: 2 (moderato)

Libro di vetta: no