Racchettata in Val Calanca: Braggio e dintorni
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A volte, soprattutto nel periodo invernale, tocca rinunciare. La meta di questa escursione doveva essere il Rifugio Alp di Fora ma per svariati motivi non siamo purtroppo riusciti a raggiungerlo. La giornata è stata comunque bella e ci ha dato modo di scoprire un villaggio tutt'altro che abbandonato.
Braggio, il Comune più alto della Val Calanca, sorge su un soleggiato e panoramico terrazzo naturale attorno ai 1'300m di quota ed è un paesino di montagna abitato durante l'intero arco dell'anno, l'accesso è infatti garantito dalla comoda funivia automatica Arvigo-Braggio. Questa inoltre è la teleferica più economica che abbia mai visto, solo CHF 8.-- per una corsa adulti andata/ritorno. Utilizzare l'impianto è semplicissimo: si acquista il biglietto al distributore automatico ad Arvigo (stazione a valle), si accede alla cabina 4 posti, una volta entrati ci sono le istruzioni da seguire. In pratica c'è solo da schiacciare un pulsante e il mezzo parte. Arrivati a destinazione le porte della cabina si aprono automaticamente. Facilissimo e comodissimo!
Il territorio di Braggio è piuttosto esteso e le abitazioni sono divise in diverse frazioni: Stabbio, Mezzana, Ör, Refontana, Airà, Cascinotta, Sciorgnin...per citarne alcune.
In estate l'economia di questo piccolo villaggio gira anche grazie al turismo: un ostello, un ristorante e alloggi presso privati sono a disposizione dei visitatori.
Descrivere l'itinerario seguito è abbastanza complicato, non sappiamo bene nemmeno noi dove siamo andati a finire. Diciamo solo che dalla stazione a monte della funivia abbiamo seguito la strada asfaltata fino al nucleo di Stabbio, dopodiché seguendo il sentiero segnalato e delle impronte di racchette abbiamo iniziato a salire ma purtroppo le orme che stavamo seguendo terminavamo ai Mont di Fora 1459m.
Da lì in poi niente più segni di demarcazione in vista, perciò abbiamo tentato di salire nel bosco (piuttosto ripido in alcuni punti) sperando di incrociare l'altro sentiero attorno a quota 1700m. ll sentiero non l'abbiam trovato ma siamo invece sbucati su una strada forestale (non segnata sulla CN 1:25'000) che andava proprio in direzione del rifugio. Vedendo altre impronte di racchette abbiamo pensato che seguendole saremmo arrivati a destinazione! Invece no! Nulla da fare... la strada terminava nel nulla dopo un paio di chilometri, in fondo nella piazza di giro c'era un cartello con l'indicazione per la capanna ma purtroppo più nessuna impronta da seguire. Non sapendo bene dov'eravamo (morto anche l'altimetro) abbiamo deciso di non rischiare e quindi siamo tornati a Braggio seguendo a ritroso la strada. Da notare che la strada tagliava diverse vallette che in inverno sono soggette a scoscendimenti di slavine. In una in particolare la strada era sepolta sotto un grosso mucchio di neve che c'è toccato attraversare.
Nonostante la gita non sia andata come pensavamo, la giornata dal punto di vista meteo è stata eccezionale, solo nel pomeriggio il cielo si è coperto ma a quel punto eravamo pronti per tornare a casa. Inoltre abbiamo osservato panorami stupendi sulle cime imbiancate della Val Calanca.
Braggio, il Comune più alto della Val Calanca, sorge su un soleggiato e panoramico terrazzo naturale attorno ai 1'300m di quota ed è un paesino di montagna abitato durante l'intero arco dell'anno, l'accesso è infatti garantito dalla comoda funivia automatica Arvigo-Braggio. Questa inoltre è la teleferica più economica che abbia mai visto, solo CHF 8.-- per una corsa adulti andata/ritorno. Utilizzare l'impianto è semplicissimo: si acquista il biglietto al distributore automatico ad Arvigo (stazione a valle), si accede alla cabina 4 posti, una volta entrati ci sono le istruzioni da seguire. In pratica c'è solo da schiacciare un pulsante e il mezzo parte. Arrivati a destinazione le porte della cabina si aprono automaticamente. Facilissimo e comodissimo!
Il territorio di Braggio è piuttosto esteso e le abitazioni sono divise in diverse frazioni: Stabbio, Mezzana, Ör, Refontana, Airà, Cascinotta, Sciorgnin...per citarne alcune.
In estate l'economia di questo piccolo villaggio gira anche grazie al turismo: un ostello, un ristorante e alloggi presso privati sono a disposizione dei visitatori.
Descrivere l'itinerario seguito è abbastanza complicato, non sappiamo bene nemmeno noi dove siamo andati a finire. Diciamo solo che dalla stazione a monte della funivia abbiamo seguito la strada asfaltata fino al nucleo di Stabbio, dopodiché seguendo il sentiero segnalato e delle impronte di racchette abbiamo iniziato a salire ma purtroppo le orme che stavamo seguendo terminavamo ai Mont di Fora 1459m.
Da lì in poi niente più segni di demarcazione in vista, perciò abbiamo tentato di salire nel bosco (piuttosto ripido in alcuni punti) sperando di incrociare l'altro sentiero attorno a quota 1700m. ll sentiero non l'abbiam trovato ma siamo invece sbucati su una strada forestale (non segnata sulla CN 1:25'000) che andava proprio in direzione del rifugio. Vedendo altre impronte di racchette abbiamo pensato che seguendole saremmo arrivati a destinazione! Invece no! Nulla da fare... la strada terminava nel nulla dopo un paio di chilometri, in fondo nella piazza di giro c'era un cartello con l'indicazione per la capanna ma purtroppo più nessuna impronta da seguire. Non sapendo bene dov'eravamo (morto anche l'altimetro) abbiamo deciso di non rischiare e quindi siamo tornati a Braggio seguendo a ritroso la strada. Da notare che la strada tagliava diverse vallette che in inverno sono soggette a scoscendimenti di slavine. In una in particolare la strada era sepolta sotto un grosso mucchio di neve che c'è toccato attraversare.
Nonostante la gita non sia andata come pensavamo, la giornata dal punto di vista meteo è stata eccezionale, solo nel pomeriggio il cielo si è coperto ma a quel punto eravamo pronti per tornare a casa. Inoltre abbiamo osservato panorami stupendi sulle cime imbiancate della Val Calanca.
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