Motto 1360 e Monte di Piaghedo 1454 Cimetta dell'Acqua 1684 e Dosso Bello 1979

Oggi si va in Alto Lario. L'idea è di Samuele, ma non avrei dovuto dargli retta :-))
Infatti invece che salire a Dosso del Liro oppure anche ben più in alto, lui parcheggia l'auto alla chiesa con cimitero di San Martino, nella frazione Traversa di Gravedona 464 m.
Infatti cammineremo anche sulla strada asfaltata, con dei tratti pure in leggera discesa, fino alla località Mulini, qui incominciamo a fare tagli su sentiero, passiamo da un altro cimitero ed entriamo a Dosso del Liro 637 m, dove chiedendo ai "Local" riusciamo a scovare tra i vicoli un bar per fare una seconda colazione. Poi risaliamo per le viuzze, dove ci salutano silenziosamente un paio di gatti.
La mulattiera attraversa un paio di volte la strada, ma arrivati alla partenza di una strada sterrata per Valrotta, verso destra, la percorriamo per circa 700 metri fino a oltrepassare due tornanti, siamo alle baite di Ciosino. Qui svoltiamo a sinistra su sentiero, saliremo a Prà Naro ( o Prennaro ) e Sortaiolo, quindi lasciando il sentiero arriveremo direttamente sulla prima cima : il Dosso di Piaghedo 1360 m e seguendo il costone nella neve giù al passo di La Lissa 1314 m. La neve sparisce appena riprendiamo a salire verso nord, visto la migliore esposizione, passiamo dalle baite di Piaghedo e più su anche dall'omonimo monte 1454 m. Poi su fino alla Cimetta dell'Acqua 1689 m toccando solo sporadicamente un filo di neve.
Qui faremo pausa pranzo in compagnia di Paolo e il suo moscone tecnologico ( drone ).
Dopo la pausa continueremo verso nord, dapprima in discesa, in ambiente molto innevato, poi riprendiamo a salire e le cose migliorano per noi due camminatori da asciutto, saliremo fino a un cucuzzolo che si chiama Dosso Bello 1979,
Peccato non avere più tempo, il Dosso Rotondo si staglia molto vicino e apparentemente facile, ma quando si parte così da lontano non si può pretendere di più.
Ritornati alla Cimetta dell'Acqua, qui decidiamo di percorrere l'incognito costone Sud-Est, inizialmente molto tranquillo nel paglione secco, io ho addosso ancora i ramponi, poi arriva un tratto molto ripido, e districandosi tra i vari vertiginosi canalini erbosi ( ramponi da erba indispensabili ), scendiamo a valle e alle baite di san Carlo 1180 m.
Qui inizia a scendere un tranquillo sentiero che più sotto diventa strada sterrata. Ma questa sarebbe troppo comoda e oltretutto anche lunga, quindi ci buttiamo nel bosco alla selvaggia fino a sbucare alle baite di Valrotta. E qui pensando di essere in zona molto tranquilla per il proseguo del percorso, ci troveremo nel primo serio pericolo :-))
Un grosso cane bianco e nero, corre per 100 metri e mi ringhia da cattivo a meno di un passo , incurante della padrona che lo chiama. Ma ho già imparato la lezione, a dire la verità la mia chiappa l'ha già imparata, e quindi nonostante il cagnaccio tenti manovre di aggiramento io mi giro per fronteggiarlo, ma con i bastoncini davanti alle parti nobili, non si sa mai :-)
Finalmente "Yuki" torna a casa e noi possiamo proseguire sulla sterrata in salita fino a Ciosino 860 m dove si chiude il giro, il resto della discesa ormai al buio ma in zona abitata sarà per stessa via dell'andata passando da Dosso del Liro e Mulini fino a Traversa di Gravedona.
T4 almeno la discesa del costone Sud-Est della Cimetta dell'Acqua, il resto T2 se non c'è neve.
Hike partners:
Antonio59 !,
Sam61


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