Il dosso di Piaghedo


Publiziert von cai56 , 28. Dezember 2023 um 08:22. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:25 Dezember 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 1143 m
Abstieg: 1135 m
Strecke:Parzialmente circolare 12,60 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Como a Gravedona lungo la statale "Regina"; in centro al paese svoltare a sinistra in direzione Dosso del Liro. Appena prima del paese svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per un agriturismo. In cima all'abitato si trova uno slargo con parecchi posti di parcheggio.

Ritorniamo dopo moltissimi anni in quello che considero il posto più bello sui monti dell'Alto Lario. Ci si trova alle ultime propaggini meridionali della dorsale SSO del noto Monte Duria, quella che scende, con giro antiorario, fino al lago nei pressi di Gravedona: infatti, superata la Bocchetta della Zoccascia e le cime parzialmente rocciose della Cima degli Orsi/Motto Confinale e del Dosso Bello, il crinale scende sempre meno ripido attraverso chine di pascolo che, nella parte bassa, ospitano baite isolate e piccoli agglomerati abitativi, perdendosi poi nel solco della Valle del Liro. La posizione, particolarmente fortunata trovandosi in vista dei monti della valle del Dosso dominata dal  Monte Cardinello e di tutto l'anfiteatro che si chiude ad est col Pizzo Ledù ed il Sasso Canale, permette - nonostante la modestissima quota e grazie ai pendii liberi da ostacoli visivi - un incredibile colpo d'occhio verticale sul lago che ha come limite meridionale solo le prealpi erbesi.
Tecnicamente è una gita semplicissima, in cui però occorre fare molta attenzione a non scivolare sui ripidi e sterminati pendii ricoperti, in questa stagione, di paglia estremamente sdrucciolevole. Lungo tutto il percorso, fatta eccezione per un breve tratto iniziale in comune con la Via dei Monti Lariani, non si mostrano mai indicazioni o alcuna bollatura.

 Dal parcheggio a margine della carrozzabile che si addentra in Valle del Liro in pochi passi sulla sinistra si incontra la partenza della vecchia mulattiera che qui coincide con la Via dei Monti Lariani; il fondo è ancora ben acciottolato e solo qua e là segnato dall'indebito passaggio delle moto. In corrispondenza di una stalla di capre si ritrova la strada che si segue in discesa per poche decine di metri fino a trovare una sterrata che sale a sinistra: non c'è alcuna indicazione, ma appare assai frequentata dai mezzi agricoli. La si segue fino al secondo tornante, dove si stacca a monte un sentierino che si porta ad attraversare fra le baite fatiscenti di Ciosino; la traccia, con qualche incertezza dovuta alla scarsa frequentazione ed all'accumulo di foglie a terra, sale gradualmente fino all'ampia e soleggiata distesa agricolo-zootecnica di Prà Naro (IGM Prennaro). Qui la gran parte delle baite è trasformata in seconde case e si trova anche un agriturismo collegato ad un allevamento di capre. Attraversato il gruppo di abitazioni, molto diffuso lungo la dorsale, si ricomincia a salire e si incontra subito l'agglomerato di Sortaiolo, circondato da grossi esemplari di faggio e frassino, ma ormai quasi del tutto abbandonato; poi il sentiero si impenna su terreno arido ed invaso dalle  felci fino a portarsi alla base della Motta di Piaghedo, che si raggiunge con un ripido "fuoripista": in cima un voluminoso e squadrato ometto di pietre. Una più agevole discesa sul versante settentrionale permette di raggiungere la strettoia (come un "istmo" fra due valloni) della Lissa; pochi passi di nuovo in salita conducono al dosso che ospita le baite di Piaghedo, dove solo qualche casa sembra ancora temporaneamente frequentata, ma circondata da una preponderanza di ruderi. Si prosegue in salita e si raggiungono le tre costruzioni alla base del Monte di Piaghedo, sul quale saliremo al ritorno, scoprendo che un tempo probabilmente ospitava una croce od un simile manufatto, trovandovisi infatti ancora solo un basamento di calcestruzzo antico e rovinato. Il sentiero principale - poco più o poco meno di una traccia nell'erba - aggira la modestissima elevazione, affianca una captazione sorgiva (fontana di Piaghedo) e si avvia, con pendenze davvero sostenute a raggiungere il crestone sassoso della Cimetta dell'Acqua. Per una breve escursione natalizia questa meta è sufficiente e, considerata l'incredibile giornata primaverile, consente anche una comoda e prolungata sosta.
Come spesso accade, per il ritorno, proviamo a cercare per quanto possibile un percorso differente ed anche questa volta sembra di aver identificato sulla mappa una possibilità sul versante orientale. Rientrati quindi a Piaghedo, scendiamo verso sinistra in direzione di un ripido versante ricoperto di felci: inizialmente si individua una comoda traccia poco pendente dovuta al passaggio delle capre, quindi l'evidenza comincia a vacillare mentre la pendenza aumenta, per poi costringere a scendere liberamente a vista in direzione di un atteso (ed ora individuato) gruppetto di baite. Ci si trova a N'Adran, stalle appostate fra aceri monumentali su di un vecchio sentiero proveniente da Prà Naro; lo si segue verso sinistra in continuo saliscendi fra dorsali e vallette, notando con sorpresa vari adattamenti manufatti di cenge rocciose, a testimonianza di un'antica rilevanza d'uso. Si raggiunge infine lo sparsissimo gruppo di baite di San Carlo, ancora stagionalmente abitate benchè raggiungibili solo a piedi e rifornite da una teleferica; una comoda traccia, dapprima all'aperto e poi fra secolari castagni da frutto, scende ad una pista sterrata poco lontano dalle cascine di Melbia, ancora abitate durante tutto il corso dell'anno. Seguendo con una certa monotonia tutta la carrabile, si ritorna a Ciosino, da cui si riprende la via di salita.



Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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