Pian Geirètt (2012 m) – Skitour
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Escursione nella selvaggia Val Camadra, con partenza dal villaggio più settentrionale del Canton Ticino: Cozzera, frazione di Blenio.
Una targa affissa presso il parcheggio ricorda che Cozzera ha conosciuto un tragico episodio il 23 marzo del 1851 con una valanga che la seppellì per gran parte, fece morire 23 persone e perdere 350 capi di bestiame.
L’altra valanga, che colpì in modo gravissimo il Canton Ticino nella notte tra l’11 e il 12 febbraio del 1951 ad Airolo, uccise dieci persone.
Il toponimo Geirètt si riferisce a quel terrazzo “pianeggiante”, caratterizzato da ‘pietrisco’ e ‘ghiaia’.
Il linguista Andrea Schorta, in Rätisches Namenbuch, ipotizza che ‘Camadra’ corrisponda all’unione di ‘casa’ e ‘mater’. Mater significa ‘poggio’, ‘promontorio torreggiante’.
A Vrin, nella Val Lumnezia, si trova una località con il nome affine: ‘Camadrein’.
Inizio dell’escursione: ore 8.15
Fine dell’escursione: ore 12.20
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1037 hPa
Isoterma di 0°C alle 9.00: 2500 m
Temperatura alla partenza: 0,5°C
Temperatura al rientro: 10°C
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 7.42
Tramonto del sole: 17.34
Sveglia alle 5:20, partenza da casa alle 6:20, arrivo a Cozzera alle 7:53, dopo 97 km d’auto.
Il parcheggio, presso la barriera all’imbocco della Val Camadra, dispone di una dozzina di posti.
Alle 8:15 calzo gli sci e mi avvio in leggera discesa verso il ponte sul Brenno in località Magana. La prima parte della stradina è battuta dalle motoslitte, utilizzate dai proprietari delle case di vacanza. A partire da Daigra (1403 m) e fino alle valanghe cadute, il fondo presenta numerose impronte di pedoni e racchettisti, nonché buche.
Arrivo al Ri di Prüsfà (1541 m) dopo 55 min dalla partenza. In questo luogo un tempo c’era la barriera che impediva agli automobilisti di proseguire. Sorge il sole. È una zona ben soleggiata, con il versante molto ripido e proprio per questo è esposta alle slavine. La prima valanga ostruisce la strada, tuttavia riesco a proseguire fra i blocchi gelati, benché siano duri come il cemento. La seconda, a 1660 m di quota, non è sormontabile. Sono costretto a tornare indietro per ottanta metri e a risalire il pendio lungo il sentiero estivo. La neve su questo fianco è ancora gelata e portante. Dopo 300 m lineari riesco a rientrare sulla strada. La valle adesso si allarga e fino alla meta prevista il pericolo di valanghe mi sembra moderato. Non ci sono tracce, tuttavia non fatico molto, anche perché la pendenza non è eccessiva.
Le stalle dell’Alpe di Camadra sono quasi completamente nascoste dalla neve, così come la strada. Posso scegliere un percorso libero puntando al promontorio corrispondente alla mia meta.
Osservo con riverenza il ripido canalone lungo il quale si sale per raggiungere il Piz Medel (3210 m). Suppongo che non sia una cima per tutti, a maggior ragione con gli accumuli di neve degli ultimi giorni.
Alle 10:53, dopo circa 2 h e 40 min dalla partenza pervengo alla cappella votiva di Pian Geirètt (2012 m).
Pian Geirètt (2012 m)
Non mi sembra vero di essere da solo su questo terrazzo. In estate qui arriva il bus navetta che trasporta numerosi escursionisti, che affrontano la gettonatissima traversata verso la Capanna Motterascio o la Camona da Terri, dopo essere passati dalla Capanna Scaletta.
La Capanna Scaletta è a un tiro di schioppo, dista in linea d’aria 550 m. Per raggiungerla in inverno si deve affrontare il passaggio chiave a circa 2200 m di quota, piuttosto insidioso, perché esposto alle slavine.
Osservo con ammirazione la Cima di Camadra (3163 m), che da alcuni anni rientra nei miei ambiti obiettivi di fine estate.
Cambio l’assetto giusto in tempo prima dell’arrivo di raffiche di vento che mi inducono a scendere di quota, in una zona più riparata.
La discesa, pur non essendo da sballo, mi permette di trascorrere ancora un’oretta sulla neve, in pieno sole, prima di concludere l’escursione a Cozzera/Ghirone, dove decenni fa era in funzione una sciovia.
Interessante escursione nella deserta Val Camadra, che per la prima volta ho visitato in inverno. La gita si è svolta in un continuo alternarsi di sguardi rivolti a ripidi fianchi, a strette valli dirupate, a canaloni, a colate di neve, ad estese valanghe giunte fino alla strada, ma anche a immacolati pascoli facilmente percorribili con gli sci.
Tempo trascorso: 4 h 05 min
Tempo di salita: 2 h 40 min
Tempi parziali:
Cozzera (1290 m) – Ri di Prüsfà (1541 m): 55 min
Ri di Prüsfà (1541 m) – Pian Geirètt (2012 m): 1 h 45 min
Pian Geirètt (2012 m) – Cozzera (1290 m): 1 h
Dislivello in salita: 765 m
Quota massima: 2012 m
Quota minima: 1284 m
Sviluppo complessivo: 11,93 km
Difficoltà: F
SLF: 3- (marcato)
Coordinate Pian Geirètt: 714'637/162'542
Copertura della rete cellulare: Swisscom, alcune zone d’ombra
Libro di vetta: no.
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