Cinque cime dall'Alpe Paglio fino al Pizzo di Goredo 1842mt
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Bella cavalcata di creste in Valsassina
Per questa escursione andiamo a visitare una zona tutta nuova per noi Girovagando e per alcuni dei Malnat.
Da molti anni volevo vedere questa bella dorsale che parte dall'Alpe Paglio, anche in vista di una possibile (ed auspicabile) ciaspolata. Partiamo a camminare alle 7:40, cielo terso ma ancora abbastanza buio. Imbocchiamo subito la ripida dorsale che percorre le piste di sci, desolatamente quasi senza neve. E' una bella salitona, si guadagnano subito +350mt di dislivello raggiungendo la prima vetta, la Cima del Laghetto, dove arriva la seggiovia che sale dal Pian delle Betulle. Breve sosta per le foto di rito, il sole inizia ad illuminare e soprattutto a scaldare un pò, la totale assenza di vento rende il clima piacevole anche se camminiamo ben coperti. Proseguiamo sulla dorsale un pò di sù e giù ci portano a ridosso del Cimone di Margno, con un breve tratto ripido guadagniamo la cima. Ora si scende la vista verso sinistra spazia lontano dove una coltre di nuvole nasconde la pianura padana, ma svettano le cime del Grignone e del Resegone, in basso la Valsassina, mentre alla nostra sinistra le cime orobiche dal Legnone fino al Pizzo dei Tre Signori, molte di queste le abbiamo conquistate. Da notare che verso la Valsassina ci sono ampi prati, mentre sul lato opposto troviamo i larici fino alla cresta. Sulla dorsale tocchiamo la cima di Cantone Grande, poi si scende ancora ad una bocchetta dove incrociamo la strada sterrata che dal Pian delle Betulle porta al Rifugio Ombrega. E' la bocchetta del Larice Bruciato, poco sopra si trova un monumento agli alpini. Afrontiamo l'ennesima salita per raggiungere la Cima d'Olino, qui la cresta è un più aerea, si scende molto ripidamente alla Bocchetta d'Olino dove nuovamente incrociamo la sterrata. Ora un bel tiro di cresta ci porta all'ultima e massima elevazione di oggi, il Pizzo di Agoredo a 1842mt, un panettone erboso con ottima vista a 360°, vediamo gran parte della dorsale percorsa, le vette orobiche dal Legnone al Pizzo Alto, al Melasc ed il P3S, il Monte Croce di Muggio ed una porzioncina del Lago di Como, la valle di Porlezza con il Lago di Lugano, sul'altro lato il Grignone con nuvole sotto e sopra, i Pizzi di Parlasco, le vette dei Piani di Bobbio dove si vede un pò di neve, noi ne abbiamo pestata veramente poco, e curiosamente farinosa e quasi mai gelata. ![]() Scendiamo sul lato opposto alla Bocchetta di Agoredo, da qui si può proseguire verso il Santa Rita o salire la bella cima del Pizzo Cornagera a 2048mt, l'idea è alettante ma allunghiamo troppo il percorso e le giornate sono brevi, sarà per un'altra volta magari con sosta pranzo all'Ombrega. Sul lato della Val Marcia, laterale della Val Varrone dove si trova il rifugio Ombrega, regna l'ombra e la neve è più persistente, ma non abbiamo mai dovuto calzare i ramponcini anche se guardando dall'alto il sentiero sembrava innevato e gelato, ma anche qui la poca neve è farinosa e non ghiacciata a parte per qualche breve scolo d'acqua. Scendiamo in direzione della Bocchetta di Olino, a destra prosegue la sterrata verso il rifugio Ombrega, noi risaliamo su sterrata fino al Larice Bruciato dove abbiamo programmato la sosta pranzo su panche e tavoli al sole. La sosta magnifica, ambiente perfetto panorami super e niente vento. Dopo i dolci si alza una brezza gelida, resistiamo un pò ma poi ci tocca coprirci bene, e con largo anticipo sulle buone abitudini ci prepariamo per il ritorno. Il ritorno è previsto lungo la sterrata, passando dal Piano delle Betulle che raggiungiamo velocemente, il sole scalda bene ed il vento è cessato. Facciamo visita alla chiesetta del 5° Alpini (purtroppo solo esterna) quindi seguiamo la sterrata per tornare verso il parcheggio, dove possiamo ammirare alcune belle sculture fatte su tronchi di legno, tutte rappresentanti animali dei boschi (orso, volpe, gufo, civetta, aquila,...) Direi tutti soddisfatti, meteo ottimo paesaggi super anche le nuvole in basso hanno creato un'atmosfera particolare, un bel saliscendi in creste con panorami davvero da ricordare. |
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