Rifugio Ombrega e Cimone di Margno: incontro con lo Spettro di Brocken.


Publiziert von cai56 , 18. November 2022 um 15:51. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:16 November 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:45
Aufstieg: 1298 m
Abstieg: 1233 m
Strecke:Praticamente circolare 21,72 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Lecco lungo la superstrada 36, con uscita in direzione Valsassina. Alla rotonda di Ballabio proseguire fino a Taceno dove si imbocca la direzione per Premana; oltrepassata la frazione Somadino di Casargo, dopo il bivio per la Scuola Alberghiera, parcheggiare a destra nello slargo di partenza per la località Faedo. Due/tre posti.

A casa pioviggina ed il cielo verso le montagne è un unico ammasso di nuvole e nebbie... ma le previsioni (non tutte) confortano con la prospettiva di qualche squarcio di sereno e almeno con l'assenza di precipitazioni: partiamo. La decisione si rivela oltremodo ben indovinata: il rapido diradarsi di nuvole e nebbie in quota, i colori dei boschi bagnati e soprattutto il verificarsi delle condizioni ideali per la formazione dello Spettro di Brocken (sessant'anni che vado in montagna e mai visto) hanno infine reso la giornata unica. L'accesso alla solita frequentata cresta da Paglio al Pizzo Cornagiera da un insolito versante nord permette di visitare due valli semisconosciute attraverso distese di boschi di faggi e larici, senza segnaletica alcuna ma lungo sentieri ben tracciati; la presenza di piste forestali disturba relativamente poco perchè, in assenza di abitazioni, lo scarso passaggio di veicoli è strettamente legato ad attività di abbattimenti boschivi.
E' possibile abbreviare il cammino evitando la strada asfaltata iniziale fino al bivio per l'ultima contrada (Ronk-La Fope - non segnalata), ma il parcheggio è praticamente nullo.


Dalla provinciale si imbocca la strada per Faedo (prima ed unica indicazione presente), che le mappe indicano come "Strada Cavalera", e la si segue molto lungamente dapprima su asfalto e poi su sterrata: si transita a fianco delle baite sparse di Faedo Basso, Faedo Alto, Ronk-Rümel e Ronk-La Fope, poi c'è un divieto di circolazione senza eccezioni. Di netto si entra in stupendi boschi di faggio e, seguendo sempre la pista, si scende a raggiungere il torrente della Val Marcia (nome assai giustificato dalla presenza di segni di antichi e recenti smottamenti, se non vere e proprie frane): qui si trovano - interrotti ed apparentemente abbandonati - lavori di consolidamento dei versanti tramite la posa di gabbioni di sassi. Fortunatamente in pochi passi ce li lasciamo alle spalle. Il sentiero - qui poco più di una traccia - si avvia dentro l'alveo del torrente a raggiungere una esile passerella che permette di attraversare con ogni condizione di flusso alla riva opposta; da qui si sale con la lunga serie di tornanti di una bella mulattiera fino all'Alpe Sasso Dirotto. Nel prato a fianco della baita si distaccano due sentieri erbosi: noi imbocchiamo quello di destra che sale subito piuttosto ripido a raggiungere il margine della radura; poi, nel bosco, più agevolmente attraversa fino a portarsi al culmine di un dosso panoramico, che dovrebbe essere la cima del Sasso Dirotto. Inopinatamente a questo punto ci troviamo a seguire una  pista nuovissima e spianatissima che ha tutte le apparenze di una ciclabile: con tutta comodità e qualche addolcito saliscendi attraversiamo fino al Rifugio Ombrega, dove una rastrelliera per il parcheggio delle biciclette chiarisce il "mistero". Alle spalle del rifugio, senza alcuna indicazione, si sale nel pascolo su lievissima traccia erbosa seguendo la linea della Valle di Ombrega; oltrepassata un'isolata baita di cacciatori, un ultimo traverso accompagna fino all'incrocio di sentieri della Bocchetta di Ombrega; si segue quindi la dorsale fino alla Bocchetta di Agoredo dove si trova il sentiero in discesa per l'Alpe Dolcigo. Poco a monte delle cascine si intercetta la pista sterrata per la lontana Alpe Ortighera: la si segue per lungo tratto oltre la Bocchetta di Olino fino ad arrivare alla spianata panoramica del Lares Brüsàa; qui lasciamo la carrabile per seguire il sentiero di cresta verso l'Alpe Paglio. E' un susseguirsi ondulato di dossi boscoso-erbosi che oltrepassa il Cantone Grande ed il Cimone di Margno per poi arrivare agli impianti sciistici del Pian delle Betulle in corrispondenza della Cima del Laghetto; da qui, seguendo dapprima un bel sentiero fra i larici e poi direttamente la ex-pista degli impianti dell'Alpe Paglio, si raggiunge il piazzale di parcheggio della località. Aggirando dal basso il piazzale, nei pressi di un ripetitore, si trova una pista sterrata che scende a nord-est fra ville in parte abbandonate: le mappe riportano un paio di tracce che scendono verso il nostro punto di partenza con la possibilità di abbreviare il giro, ma in realtà nel fogliame autunnale nulla risulta visibile; non resta che seguire la sterrata (che in modo molto evidente si delinea come abbandonata a causa di frane e cedimenti) fino a confluire nella "Strada Cavalera" a poca distanza dal termine dell'asfalto. Da qui per la via di andata.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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