Magnodeno 1241mt balcone panoramico?
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Anello del Magnodeno nella nebbia totale Vista da Giorgio - (giorgio59m)
Per impegni vari, soprattutto del sottoscritto, oggi usciamo di Martedì, pur sapendo che la notte sarà piovosa così come l'inizio della mattinata.
Imerio, dopo il loro pranzo al freddo dell'ultima escursione, propone una uscita con "gambe sotto al tavolo", proposta subito condivisa, ora non resta che trovare un locale ed un percorso da fare in mezza giornata. Una locanda che ci è rimasta nel cuore è sicuramente la locanda Colle di Sogno, nella omonima località posta sotto il Monte Tesoro, vetta Orobica di confine tra le provincie di Lecco e Bergamo. Ora non resta che trovare la cima, visto che Ocone e Tesoro li abbiamo già visitati, propongo il Magnodeno, non è molto distante. Preparo un percorso ad anello che sale da Erve, più dettagliamente dal parcheggio di Via Costalottiere, situato in alto al paese e comodo per l'accesso al Magnodeno. Iniziamo a camminare alle 7:40 da Q626, non prendiamo il sentiero già segnalato al parcheggio, sarà il percorso di rientro, ma proseguiamo sulla strada asfaltata. Parliamo subito del meteo, le previsioni danno pioggia durante la notte in diminuzione già alle 8:00, un breve ritorno di pioggia 0,4mm alle 9:00 e poi solo nuvole dalle 10:00 in poi. Al parcheggio non piove e questo fa ben sperare, anche se ha piovuto bene per tutta la notte. Su strada raggiungiamo le baite di Saina quindi per sentiero il punto panoramico della Croce di Vicerola. La croce la vediamo, ma il panorama sotto è una coltre di nebbia e umidità. Proseguiamo su sentiero ben segnalato per il Magnodeno, ad un bivio i più veloci seguono il tracciato a terra che pare un sentiero ma dopo un pò ci accrogiamo che prende una direzione sbagliata, consultiamo il gps sul telefono per scoprire che c'era un bivio che abbiamo saltato, ritorniamo sui nostri passi, un piccolo errore che ci costerà circa 20min di ritardo, nessun problema. Inizia una bella salita che ci porta al Monte Mudarga, una dorsale tutta nel bosco, inizia a piovere e abbastanza intensamente, ci copriamo ed apriamo gli ombrelli. Proseguiamo raggiungendo il Monte Gavazzo, tutte cimette anonime sulla dorsale dove ogni tanto si trovano dei roccoli da caccia. Raggiungiamo il Bivacco Corti, qui il gruppone di nove elementi si divide, chi si ferma per una pausa e chi infreddolito preferisce continuare. Il percorso continua nel bosco, si vede una gran nebbia tutta intorno. Poco dopo il bivacco c'è un bivio senza palina, uno prosegue a sinistra bollato giallo ed uno a destra bollato blu. I primi 4 dopo aver consultato il gps prendono a sinistra (giallo) si sale verso la dorsale dove il sentiero esce all'aperto, sentiero scavato nell'erba con le caratteristiche pietre chiare delle Grigne e del Resegone. Un tiro ripido fa aggirare la torre del Magnodeno sul lato destro e si arrampica fino a raggiungere la grande croce di vetta. La croce è ben posizionata in un punto molto panoramico, ma oggi di panorami proprio non se ne parla. Dei panorami su Lecco, il lago di Garlate ed il ramo lecchese, il laghi di Annone e vicini, la pianura padana non vi è alcuna traccia, ogni cosa è coperta di soffice ovatta bianca, della operosa Lecco si sentono i tanti rumori della città. Piccola ma gradita consolazione, dalle nuvole sbucano i Corni di Canzo, il Monte Rai e Cornizzolo, il San Primo con il Ponciv ed in lontanza una "porzione centrale" del Monte Rosa. Comunque molto bello. Visitiamo il vicinissimo bivacco Magnodeno mentre attendiamo di ricompattarci con il secondo gruppo. Foto tutti assieme e visto l'orario ripartiamo veloci per la discesa. Scendiamo dal sentiero 835, vicino al bivacco, primi cento metri di discesa belli ripidi dove troviamo pietre asciutte, poi entriamo nel bosco e troviamo le foglie un pò scivolose ma direi senza grandi problemi, proseguendo arriviamo in una zona di Roccoli dove troviamo un secondo cippo di confine tra lo Stato di Milano e lo stato Veneto (cippo storico 32, anno 1781). Qui si trova anche una statua della Madonna. Proseguiamo sulla dorsale stando attenti al fogliame ed alle radici delle piante, poi il sentiero scende più deciso con molte pietre lisce e molto scivolose. Si scende con la massima attenzione, ed i tratti con pietre sono numerosi. Poco sotto il Monte Forcellino Q1003 troviamo un bivio: un sentiero prosegue su dorsale (Outdooractive lo indica T3) mentre uno a destra (indicato T2). Il sentiero principale è l' 835 NON quello su dorsale, quindi quello T2, considerate le pietre viscide preferiamo questo. Discesa ripida con molte pietre e radici, ma raggiungiamo infine le case alte di Costalottiere senza scivoloni, attraversiamo il paesino nelle sue strette vie, scendiamo da una scala in pietra e raggiungiamo infine il parcheggio arrivandoci da sopra come era previsto, pochi minuti dopo mezzogiorno. Tutto bene, ci cambiamo ed in auto raggiungiamo Colle di Sogno, un interminabile viaggio in auto nella nebbia fitta spesso molto fitta, non so bene cosa abbiamo sbagliato ma 45min di auto per un percorso di 20km mi sembrano eccessivi. Raggiungiamo la locanda all'orario preciso di prenotazione e consumiamo un lauto pasto in grande allegria. Gruppo ormai ben rodato sia nel camminare nei momenti di fatica, che in questi stupendi momenti di convivialità. |
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Vista da roberto59 - (roberto59)
Personalmente le uscite di martedì le preferisco, ho meno impegni personali da svolgere, nipoti da prendere a scuola etc, per cui quella odierna è stata una giornata più rilassante e tranquilla da un punto di vista mentale. |
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Vista da Gimmy - (gimmy)
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Vista da Imerio - (imerio)
Oggi usciamo di martedì sapendo che il meteo non sarà bello di primo mattino, per cui partendo da Erve (presso la
Terminata la pioggerella iniziale continuiamo nel bosco ma, in prossimità del Monte Gavazzo, veniamo sorpresi da un improvviso peggioramento del meteo con pioggia in aumento, che fortunatamente cessa dopo un po’, quando arriviamo
Nel corso di questa sosta il gruppo si divide involontariamente in due, una parte prosegue lungo il sentiero che passa di fianco al piccolo edificio e l’altra parte, dopo aver visto che tale sentiero non è quello classico di cresta, segue il sentiero Espletate le foto di rito, iniziamo la discesa seguendo il crinale sud del Magnodeno che, attraverso un evidente sentiero, ci conduce dapprima nei pressi del Forcellino e poi, entrando nel bosco dove la progressione deve rallentare perché il tracciato diventa molto scivoloso, ci riporta ad Erve arrivando in contemporanea con il suono delle campane di mezzogiorno. Cambiati gli abiti e rimesse a posto le attrezzature, ripartiamo in auto per la seconda parte della giornata, che prevede la sosta pranzo alla Locanda Colle di Sogno, dove arriviamo nella nebbia e dopo circa 45’ di strada un po’ tortuosa. Alla locanda*, dove eravamo già passati ad aprile di quest’anno nel corso di un’altra escursione, trascorreremo in allegria un altro di quei momenti conviviali da ricordare, apprezzando nuovamente la qualità del cibo e solo dopo più di due ore, ci alziamo dai tavoli per riprendere la via del ritorno.
*La Locanda Colle di sogno è un posto che merita veramente, sia per il
Anche questa volta il connubio Girovagando-Malnat (oggi eravamo in nove) è stato più che positivo e, anche se la giornata non ha avuto un meteo favorevole, siamo riusciti lo stesso a fare un bel giro camminando prevalentemente nei
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Vista da Francesco - (Francesco)
Ancora una bellissima giornata in compagnia,di quelle che non vorresti finisse mai.
Un cielo plumbeo ci accompagna per l'intera giornata,le foto rendono l'idea del surreale percorso
Grazie a tutti per la preziosa compagnia. |
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito (ESC #557)
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