Magnodeno 1241 m e Corna Camozzera 1452 m

Come dicevo settimana scorsa a chiara, il presunto Castello dell’Innominato era una delle cose che mi sarebbe piaciuto andare a vedere, e quindi eccoci di prima mattina a Somasca.

Il vento che ci accoglie sta quasi per farci cambiare idea ma, partiamo lo stesso con un programma variabile.

La salita, nel bosco, fino alla Croce di Vicerola, è protetta dal vento, alla croce un po’ meno. Il panorama stupendo ci obbliga a una sosta anche se breve. Proseguiamo seguendo il cartello per il Magnodeno, siamo ancora protetti dal vento. Il sentiero totalmente coperto da foglie si vede a fatica. Giunti sulla dorsale, la solfa cambia…raffiche gelide ci investono ma gli alberi ancora ci offrono un po’ di protezione.

Passiamo qualche mottarozzo, un fantomatico Tre Croci con una sola croce…e arriviamo al bivacco Corti.

La salita al Magnodeno ci sbatacchia un po’ di più ma niente in confronto alla Valcamonica di qualche tempo fa. Raggiungiamo la croce e il relativo bivacco, dove fervono già i preparativi per il pranzo. Mangiamo qualcosa cercando di evitare il Collie che ci gironzola attorno e quindi ripartiamo. Giunti al bivio per la Cresta della Giumenta il vento non sembra eccessivo e davanti a noi ci sono altre quattro persone per cui proseguiamo. Come sempre bellissima cresta, attrezzata in più punti, tutti semplici, quello che richiede uno sforzo maggiore è il breve canaletto terminale. Raggiunto il P.so del Fo’ scendiamo immediatamente alla Capanna Monzesi dove facciamo sosta.

Vista l’ora decidiamo di proseguire per la Passata, un cartello indica 25 minuti, un altro 50!?!?! A memoria ci sembra più veritiero il primo cosa che effettivamente sarà.

Da come era partita la giornata potremmo tranquillamente cominciare a scendere ma poiché è quello che abbiamo fatto tutte le volte che siamo arrivati qua dalle creste decidiamo di proseguire fino alla Corna Camozzera. Continuiamo quindi lungo la dorsale che, alterna tratti nel bosco a tratti più aperti con qualche punto esposto. Certamente un sentiero cui prestare più attenzione, non è la Giumenta ma nemmeno un sentiero completamente camminabile. Giunti all’ometto di vetta la cresta proseguirebbe per il Monte Ocone ma a occhio sembra che si prosegua allo stesso modo, ormai il tempo scarseggia e il rientro è ancora lungo.

Torniamo quindi alla Passata, un cartello fai da te indica la località Piazzo che raggiungiamo per la sosta pranzo.

Proseguiamo quindi in direzione della Capanna Monzesi fino al bivio per Erve. Dalla Passata al bivio s’incontrano due o tre varianti per Erve, non avendoli né in carta né sul GPS abbiamo preferito ignorarli, sicuramente però uno scende poco sopra la sorgente San Carlo. Alla sorgente abbiamo la bella sorpresa di trovare gli alpini di Monza che, in occasione del termine della stagione della Capanna Monzesi (ora sarà aperta solo nei fine settimana) offrono vin brulé, panettone, pandoro e qualche altra cosina…non possiamo rifiutare l’offerta!

Scendiamo quindi a Erve, la attraversiamo e poco prima delle ultime case troviamo il bivio per Somasca a 1,40 min. Passiamo quindi dalle case di Saina dove riprendiamo il sentiero per la Croce di Vicerola. Ultima breve sosta e discesa al Castello dell’Innominato dove scattiamo le ultime foto con un suggestivo tramonto. Torniamo quindi al posteggio passando dall’eremo e dal santuario di San Girolamo e dalla scala santa da fare rigorosamente in salita, in alto un cartello ne vieta la discesa!