Ascensione alla Cima dell'Uomo
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Ascensione alla Cima dell'Uomo
Finalmente! Giovedì sono partito con Chiara alla volta di Bellinzona, Gorduno e Monti Bedretto, esattamente allo stesso modo che l'anno scorso dove avevo fallito la meta. Allora avevo seguito correttamente le indicazioni per la Capanno Albagno ma poi mi ero ispirato ad una relazione, che ora non è più rintracciabile sul Web, la quale faceva prendere il sentiero per la Capanna Mognone (bolli bianco-azzurri) fino ad una sella di circa 2000m e poi chiedeva di scendere a Nord (dx); lì avevo condito la cosa con una mia interpretazione e mi dirigevo invece verso sx, proprio verso la Capanna Mognone. Inutile dire che dopo essere sceso per ca. 200m capivo l'errore e tornavo indietro rinunciando all'escursione perché troppo tardi e…..senza più birra! Ora tutti mi dicono che non è possibile andare alla Cima dell'Uomo di là ma io avevo visto le foto della relazione che avevo poi ri-fotografato anch'io, quindi non ho le traveggole.
Ma stavolta ho accompagnato Chiara per un po' verso il Gaggio, sua meta, e poi mi sono diretto verso la Bocchetta di Erbea, come indicato dai segnali; arrivato alla bocchetta sono sceso titubante a Nord, vedendo sì le impronte di 4 Olandesi che erano andati il giorno prima ma rendendomi conto che la neve, poca, era ghiacciata e che i piedi scivolavano col rischio di una bella volata a valle!
Fortunatamente avevo portato con me dei ramponcini 4 punte, mai usati prima, che mi sono tornati veramente comodi. Così ho potuto scendere ca. 100 m e poi traversare e risalire fino alla Bocchetta di Cima dell'Uomo. Da lì poi, a parte la fatica, non potevo più sbagliare: sono arrivato al fatidico canalino da arrampicare e l'ho fatto in tutta tranquillità arrivando alla meta. Qui foto di rito con autoscatto, prendo visione di una urna incastrata sotto due massi che recitava "A Paola" e che poi il simpatico rifugista Emilio mi diceva contenere le ceneri di "Paola". Mentre mangio qualcosa arriva un tizio molto in forma, svizzero-tedesco, col quale intavolo una conversazione. Mi mostra parte dell'Alta Via della Verzasca che ha fatto e che reputa molto bella e poi mi dice che è partito da Zurigo quella stessa mattina e ha raggiunto in treno Bellinzona; da lì, in 8 ore è salito in vetta!!!! Bravo!
Ci salutiamo e poi faccio il cammino inverso; arrivato quasi a valle Chiara mi vede e mi viene incontro, contenta anche lei della gita. Ci rechiamo dall'Emilio che nel frattempo aveva offerto un risotto con funghi a Chiara e facciamo delle gran chiacchiere di montagna con lui e con altri Varesotti saliti al Gaggio con Chiara; c'è anche una famiglia giovane di tedeschi con cagnone e bambini piccolissimi. Che bello! Io mi succhio una birretta assieme al mio panino e dopo un po' salutiamo tutti e torniamo verso Monti Bedretto ammirando e fotografando il mio Pizzo di Claro che non si può non notare, sempre visibile ed imponente com'è.
Poi arriviamo all'auto all'imbrunire, ci cambiamo e partiamo, felici della bellissima gita e della ottima giornata di sole e caldo "estivo".
Tourengänger:
gbal

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