Cima dell'Uomo 2390 m da Mornera - SAT Lugano
All'indomani della bella arrampicata sulla Cima di Morisciolo torno nuovamente a Mornera. Stavolta in veste di accompagnatore per conto della SAT Lugano. Come terza uscita di quest'anno io e mio fratello
jair proponiamo la Cima dell'Uomo. Per me si tratta della quarta salita: ne ho fatte due in inverno (dalla Borgna e dalla Valle di Moleno per la cresta nord) e due in autunno inclusa questa. Entrambe, ahimè, in nebbia. Promessa a me stesso: l'anno prossimo in estate organizzerò un'escursione su questa cima in periodo anticiclonico.
Certo la montagna è da farsi anche con le cime in nebbia e la pioggerella.
Cima dell'Uomo "vista" dall'omonima bocchetta

Descrizione
Ci troviamo alle 08.00 a Monte Carasso. Essendo un gruppo di 15 persone abbiamo riservato le corse. La cabina ha una portata di 8 persone. Per cui l'ente ci ha riservato due corse.
I parcheggi (liberi) si trovano in via Er Carà di Sai (nel sito sopraindicato ci sono le informazioni). Altrimenti si trovano parcheggi a pagamento nei dintorni.
Alle 08.30 ci incamminiamo da Mornera lungo il sentiero. La giornata è coperta. Timide aperture sono previste ma si fanno desiderare. Alle 10.15 ci fermiamo in Capanna Albagno. Sei persone di cui tre bambini decidono di fermarsi e di andare a vedere il Ponte Tibetano Carasc. Si sono resi conto del tipo di sforzo che richiede un'escursione con almeno 1000 m di dislivello.
Capanna Albagno

Ma prima prendiamo tutti assieme un caffè presso la Capanna Albagno.
Quindi, mentre sei partecipanti ci lasciano e scendono al Ponte Tibetano, gli altri 9 partono per la Cima dell'Uomo. Superata l'Alpe Albagno entriamo nella nebbia. Jair è in testa al gruppo seguito dai partecipanti più veloci, di cui Liesje, Matteo, Filip e Ryan. Io chiudo il gruppo con 3 ragazze dal passo più moderato: Lynn, Samantha e Sabrina.
Raggiunta la Bocchetta di Erbea, essendoci la nebbia fitta e il terreno bagnato, Lynn e Samantha decidono di tornare in Capanna autonomamente. Io e Sabrina invece proseguiamo: dalla Bocchetta di Erbea dobbiamo scendere di una quarantina di metri nella Valle di Moleno. Il terreno è sassoso e franoso. Tuttavia la traccia è definita e sono state montate delle catene per tenersi. Questo rende più agevole la progressione. Dopo aver percorso la base della parete nord della Cima di Erbea risaliamo un facile canale detritico fino alla Bocchetta della Cima dell'Uomo.
Da qui ci spostiamo sempre su sentiero segnalato fino alla base della Cima dell'Uomo. Risaliamo un ripido pendio e ci immettiamo nello stretto canale. Questo presenta alcuni passi di secondo grado facilitati perchè attrezzati con un paio di staffe. Dopo l'uscita dalla strettoia il sentiero, con caratteristiche da T4, aggira la cresta rocciosa sul lato meridionale (leggermente esposto), per poi convergere direttamente in vetta.
Canalino finale Cima dell'Uomo (T4 / II)

Tra la Bocchetta della Cima dell'Uomo e la Cima dell'Uomo la visibilità è migliore rispetto alla zona della Bocchetta d'Erbea. Tuttavia non abbiamo le aperture sperate.
Senza lasciarci sconfortare ci prendiamo una meritata pausa panino, foto e riposo seduti sulle rocce bagnate.
Come da me calcolato abbiamo impiegato circa 4 ore da Mornera alla vetta. Questo tempo include piccole e grandi pause.
Per la discesa ripercorriamo lo stesso itinerario di salita. Ci uniamo al resto del gruppo presso la Capanna Albagno. Breve pausa birra e poi discendiamo a Mornera e, da qui, a Monte Carasso con la funivia.
Lo staff della SAT Lugano ringrazia tutti per la partecipazione e per la buona motivazione nonostante la meteo sia stata sfavorevole.

Certo la montagna è da farsi anche con le cime in nebbia e la pioggerella.
Cima dell'Uomo "vista" dall'omonima bocchetta

Descrizione
Ci troviamo alle 08.00 a Monte Carasso. Essendo un gruppo di 15 persone abbiamo riservato le corse. La cabina ha una portata di 8 persone. Per cui l'ente ci ha riservato due corse.
I parcheggi (liberi) si trovano in via Er Carà di Sai (nel sito sopraindicato ci sono le informazioni). Altrimenti si trovano parcheggi a pagamento nei dintorni.
Alle 08.30 ci incamminiamo da Mornera lungo il sentiero. La giornata è coperta. Timide aperture sono previste ma si fanno desiderare. Alle 10.15 ci fermiamo in Capanna Albagno. Sei persone di cui tre bambini decidono di fermarsi e di andare a vedere il Ponte Tibetano Carasc. Si sono resi conto del tipo di sforzo che richiede un'escursione con almeno 1000 m di dislivello.
Capanna Albagno

Ma prima prendiamo tutti assieme un caffè presso la Capanna Albagno.
Quindi, mentre sei partecipanti ci lasciano e scendono al Ponte Tibetano, gli altri 9 partono per la Cima dell'Uomo. Superata l'Alpe Albagno entriamo nella nebbia. Jair è in testa al gruppo seguito dai partecipanti più veloci, di cui Liesje, Matteo, Filip e Ryan. Io chiudo il gruppo con 3 ragazze dal passo più moderato: Lynn, Samantha e Sabrina.
Raggiunta la Bocchetta di Erbea, essendoci la nebbia fitta e il terreno bagnato, Lynn e Samantha decidono di tornare in Capanna autonomamente. Io e Sabrina invece proseguiamo: dalla Bocchetta di Erbea dobbiamo scendere di una quarantina di metri nella Valle di Moleno. Il terreno è sassoso e franoso. Tuttavia la traccia è definita e sono state montate delle catene per tenersi. Questo rende più agevole la progressione. Dopo aver percorso la base della parete nord della Cima di Erbea risaliamo un facile canale detritico fino alla Bocchetta della Cima dell'Uomo.
Da qui ci spostiamo sempre su sentiero segnalato fino alla base della Cima dell'Uomo. Risaliamo un ripido pendio e ci immettiamo nello stretto canale. Questo presenta alcuni passi di secondo grado facilitati perchè attrezzati con un paio di staffe. Dopo l'uscita dalla strettoia il sentiero, con caratteristiche da T4, aggira la cresta rocciosa sul lato meridionale (leggermente esposto), per poi convergere direttamente in vetta.
Canalino finale Cima dell'Uomo (T4 / II)

Tra la Bocchetta della Cima dell'Uomo e la Cima dell'Uomo la visibilità è migliore rispetto alla zona della Bocchetta d'Erbea. Tuttavia non abbiamo le aperture sperate.
Senza lasciarci sconfortare ci prendiamo una meritata pausa panino, foto e riposo seduti sulle rocce bagnate.
Come da me calcolato abbiamo impiegato circa 4 ore da Mornera alla vetta. Questo tempo include piccole e grandi pause.
Per la discesa ripercorriamo lo stesso itinerario di salita. Ci uniamo al resto del gruppo presso la Capanna Albagno. Breve pausa birra e poi discendiamo a Mornera e, da qui, a Monte Carasso con la funivia.
Lo staff della SAT Lugano ringrazia tutti per la partecipazione e per la buona motivazione nonostante la meteo sia stata sfavorevole.
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