Da Macugnaga allo Joderhorn e al Pizzo di Antigine in memoria di un gatto
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Questa relazione è provvisoria perché scritta da un cellulare per la prima volta. Sarà integrata dal PC appena possibile con traccia e altre foto. Il titolo della relazione è ispirato dal ricordo del mio gattoTigro. Durante l'escursione di fine agosto al Pizzo di Antigine avevo perso il telefono dove erano custodite ben 1000 foto del mio amato gatto ( ex ). Sapevo esattamente il luogo dello smarrimento, che era sul nevaio più alto a circa 3140 m appena sotto la vetta. Giornata ventosissima si và a Macugnaga per salire lo Joderhorn con Samuele. Visto il meteo non era pensata la possibilità di andare poi anche al Pizzo di Antigine, quindi non porto i ramponi. Dal parcheggio di Pecetto Inferiore 1370 m ( 3 ore gratis 8 euro tutto il giorno ) saliamo per la vecchia mulattiera che passa dal rifugio-ristorante Scarteboden. Più sopra la storica mulattiera confluisce in una stradina sterrata molto erosa, svoltando a destra su questa si arriva all' Alpe Bill 1700 m, dove c'è una stazione della funivia. Salendo in parte su sentiero e in parte sulla stradina dilavata dalla pioggia, si arriva in terreno aperto, passando dalla stazione bassa della seggiovia Ruppenstein 2350 m circa. Il vento si è un po' placato e Sam mi offre i suoi ramponcini in caso volessi raggiungere il Pizzo Antigine. Accetto ma deciderò poi se fare questa pazzia in solitaria. Arrivati al rifugio Oberto lascio andare l'amico alla sua seconda colazione, io invece mi incammino verso lo Joderhorn, ma prima faccio anche un salto alla vicina Punta San Pietro 2905 m, lungo la cresta attrezzata per poi salire anche allo Joderhorn 3036 m. Mentre scendo incontro Sam che non ha fretta, oggi farà solo questa cima. Arrivato sui 2900 m circa, inizio la traversata in discesa verso il Passo Mondelli che transita sotto le pareti nord dello Joderhorn, con nevai residuali dell'ex ghiacciaio di Talliboden. La via è bollata di rosso nei tratti rocciosi. Al primo nevaio poco inclinato calzo i ramponcini, funzionano. Ma al secondo, più inclinato di lato, faccio una scivolata, mi fermo appena sotto, ma mi sono spaventato un po'. I ramponcini a 4 punte non tengono lateralmente, cavolo. Torno indietro e già medito una ritirata, perché oi decido di proseguire, scendo al di sotto dei nevai, aumentando il dislivello ma anche la sicurezza, per poi risalire al Passo Mondelli 2839 m. Ora seguo il percorso già noto, avendolo già percorso 2 settimane fa'. Salgo un tratto per il sentiero svizzero bianco-blu, arrivato al laghetto glaciale loblascio e inizio la salita in diagonale, sfruttando il più possibile alcuni facili nevai residui e attraversando anche pietraie. Una ripida salita finale mi porta al nevaio più alto 3140 m circa e con un po' di fortuna ritrovo il telefono. Già che ci sono vado ancora in vetta al Pizzo di Antigine 3189 m. Scendo ancora per stessa via fino al Passo Mondelli, poi per evitare l'infido traverso fatto all'andata, scelgo di scendere un tratto del sentiero svizzero bianco-blu Mondelli-Mattmark, ma arrivato nella conca nevosa a quota 2670 m ( residuo del Tallibodegletscher ), prendo a salire una specie di cengia detritica che mi porterà appena sotto il Passo del Monte Moro, ma poco prima incontro il sentiero bianco-rosso che proviene da nord ( Mattmark). In breve vado anche alla Madonna e ridiscendo alla sella successiva, visto che è già tardi, faccio ancora più tardi salendo anche in vetta al Monte Moro 2985 m ( la vetta non il passo ). Quindi velocemente giù al lago Smeraldo e al rifugio Oberto che sono già le 19. Da qui giù per stessa via a Pecetto e poco prima di arrivare ritrovo Sam per strada, intento a fotografare la luna piena.
Tourengänger:
Antonio59 !,
Sam61


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