Ferrata delle Guide, Joderhorn 3036 m. e Monte Moro 2985 m.


Publiziert von asus74 , 20. Juli 2020 um 18:39.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:16 Juli 2020
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Klettersteig Schwierigkeit: K2- (WS-)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-VS   I 
Zeitbedarf: 4:00
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Frazione Staffa a Macugnaga. Parcheggio delle Funivie del Moro a pagamento (4 euro) Due tratte di funivie Staffa-Alpe Bill e Alpe Bill -Passo Moro 8.30-16.30 A/R 18 Euro

Le vacanze in Ossola quest'anno hanno come comun denominatore le montagne e per essere più precisi la zona a cavallo tra la Valle Anzasca (luogo di origine di entrambi i miei genitori) e la Valle di Saas.

Oggi Ferrata delle Guide a Macugnaga e le due vette poco distanti.

Non serve svegliarci troppo presto, la funivia del Monte Moro apre solo alle 8.30. Noi come al solito siamo un pochino in anticipo (mio difetto o pregio, dipende dai punti di vista) e facciamo una scappata alla pasticceria a fare colazione!

Cielo quasi privo di nuvole, perfetto tanto da farci ammirare le vette del Monte Rosa e distinguere la punta Gniffetti e la Capanna Margherita. Peccato che nel giro di pochissimo le nuvole sono arrivate e all’uscita del secondo tratto della funivia tutto era grigio.

Cambio tipologia di abbigliamento e senza discutere troppo ci incamminiamo. Piu’ Neve del previsto ma che non ha comportato nessuna difficoltà.  Invece la ricerca della via Ferrata non è stata semplicissima … il cartello era a terra!

Il tempo di indossare il set da ferrata e le nuvole come sono arrivate velocemente hanno iniziato a spostarsi. La ferrata è breve e semplice, anche il ponte tibetano non ci ha assolutamente impensierito dopo il ponte sospeso della settimana scorsa!

Terminata la ferrata un gruppetto di tre persone si accinge a iniziarla, noi proseguiamo. Lo Joderhorn è dinnanzi a noi … Un vero tracciato non c’è, ogni tanto qualche ometto. A Gaia non piacciono questo tipo di salite (e neppure le discese), mentre Ilario sembra uno stambecco.

Non ci vuole molto per raggiungere la vetta, siamo soli e quindi decidiamo di fare la nostra pausa pranzo proprio vicino alla croce,ubicata sotto la cima, a pochi metri di distanza, sul versante sud. Veramente non sarebbe ancora ora di pranzo … ma va beh!  Il panorama è notevole.
Mentre scendiamo incrociamo di nuovo il gruppetto dei tre … ma ci staranno seguendo? Un nuovo breve scambio di battute e ognuno per la sua strada! Noi in direzione passo del Monte Moro (2868 m), utilizzato in tempi non troppo lontano dagli spalloni.

Raggiunta la Madonna delle Nevi, che dal 1966 veglia sul passo, scattiamo un paio di foto e proseguiamo … qui i ragazzi iniziano a brontolare … non hanno proprio voglia di salire al Moro.

Opera di convincimento e si prosegue, Gaia però a breve distanza della vetta decide che ne ha abbastanza, si ferma e ci aspetta. Non ho insistito lei ha già dato molto sia la settimana scorsa che oggi, quindi non esagero, sarebbe solo pericoloso. Ilario lascia lo zaino e proseguiamo, io un po’ apprensiva visto che siamo in un tratto un po’ esposto. Arrivati al grande ometto, ci facciamo un selfie, ci guardiamo intorno, io vado in perlustrazione fino agli altri ometti. Il lago artificiale della diga di Mattmarke, anche lui una costante delle nostre recenti escursioni, si vede benissimo.

Con cautela scendiamo, raggiunta Gaia che su una banda erbosa si fa un riposino proseguiamo, tagliamo a destra sotto le pareti verticali del Monte Moro, sotto di noi il lago Smeraldo ancora ghiacciato.
 
Raggiunta la neve, qualche risata, qualche indotto scivolone, due palle di neve e raggiungiamo la funivia pochi minuti prima che partisse!
 
 Nonostante i timori iniziali di rimanere avvolti nelle nuvole per tutta la giornata possiamo essere soddisfatti di quello che abbiamo potuto vedere e quello che abbiamo potuto fare!

Grazie ragazzi … lo so che la mamma vi rompe portandovi in montagna ma sono sicura che nonostante le vostre lamentele non vi dispiaccia poi tanto!!! E se non fosse così abbiate pazienza e sopportatemi ancora per un po’!!!
 
Un breve appunto storico:
Il 30 agosto del 1965 milioni di metricubi di ghiaccio e detriti, staccatisi dal Ghiacciaio dell’Allalin, travolsero le baracche del cantiere di Mattmark e costarono la vita a 88 operai (di cui 56 italiani) .

Tourengänger: asus74


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