Il Re di Uri: Dammastock 3630 m - con Schneestock 3608 m ed Eggstock 3555 m
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Una meta da me ambitissima il Dammastock corrisponde anche alla massima elevazione del Canton Uri.
Esso svetta lungo il crinale di confine con il Vallese nel quale ci sono molte cime. Il Galenstock per esempio si trova poco più a sud. Il Rhonestock, anch'esso a sud, sarebbe facilmente abbinabile al Dammastock. Ma per realizzare in tempi ragionevoli il mio tour, senza restare sul ghiacciaio con isoterme alte, ho evitato il Rhonestock, pur toccando due cime minori a nord del Dammastock. Queste mi hanno permesso di vedere la cima principale da una prospettiva diversa.
Questa uscita corrisponde alla chiusura della mia prima stagione scialpinistica.
Dammastock 3630 m - Visto dallo Schneestock 3608 m

Accesso al ghiacciaio del Rodano
Per me è tutto nuovo, non sono mai stato nella zona della Furka. Con me c'è Enea con il quale svolgerò la salita ma dal quale mi separerò per la discesa.
Arriviamo all'hotel Belvedere, che si trova sul secondo tornante scendendo verso il Vallese, intorno alle 05.30. Ci sono alcuni scialpinisti in partenza. Sono quasi tutti di Lucerna.
Prendiamo il sentiero per le grotte di ghiaccio: si tratta di un percorso turistico che dal visitor centre conduce fino alle grotte glaciali che vengono protette da teli bianchi. Per accedere al percorso dobbiamo aggirare il visitor centre (chiuso a quell'ora) e un recinto sul pendio sottostante. Dopo di che seguiamo il sentiero fino alle grotte (piccola perdita di quota). Sotto di noi c'è il laghetto. Superata la zona delle grotte procediamo su rocce e nevai fino a scendere sul ghiacciaio.
Mettiamo le pelli e puntiamo verso la residua neve nella parte più a sinistra del ghiacciaio. In realtà una lingua di neve ben più lunga si trova sulla destra, poco sopra. Ma non la vediamo: la troverò durante la discesa, al ritorno.
Il Rhonegletcher - noi saliremo a sinistra (neve), ma a destra c'è una lingua nascosta più regolare

Salita al Dammastock
Presto la neve diviene più regolare. Ci sono alcuni crepacci parzialmente coperti per i quali decido già di non tornare da quella parte. Tra i 2500 m e i 2700 m c'è un tratto più ripido con due piccoli laghetti e grandi fratture nel ghiacciaio. A destra si stacca la via normale per il Galenstock. Noi saliamo senza difficoltà su buona traccia e raggiungiamo il plateau superiore.
Scalino tra i 2500 m e i 2700 m

Inizia ora un lungo percorso su ampio falsopiano. Alla nostra destra abbiamo in primo piano il Galenstock seguito dal Tiefenstock. Più avanti si intravvede già la nostra meta. La prospettiva da cui la osserviamo non è quella che gli fa più onore. Il Dammastock da questa via è un minuscolo triangolino appoggiato su un panettone bianco.
Senza accorgerci superiamo i 2900 m e presto la pendenza aumenta nuovamente portandoci ai piedi di Rhonestock e Dammastock. Saltiamo il primo dei due per non perdere tempo e puntiamo al secondo salendo prima un po' a destra e poi a sinistra. Quindi pieghiamo di nuovo a destra direttamente lungo il ripido versante ovest.
Dammastock e Rhonestock visti dalle loro pendici occidentali

Gli ultimi metri sono abbastanza ripidi da farmi decidere di mettere i rampanti. Raggiunta la crestina sommitale togliamo gli sci e procediamo a piedi. In pochi metri raggiungiamo la croce di vetta.
È una bellissima giornata, ci è andata bene considerando la meteo folle di quest'anno.
La vista spazia. Valli, vette e pianure sono infinite.
(Enea si ferma riposare e scende prima)
Scheneestock 3608 m ed Eggstock 3555 m
Non sto a spellare e ripellare. Dalla cima scendo inizialmente a scaletta poi eseguo un traverso abbassandomi gradualmente fino al Dammajoch. Mi tengo bene a sinistra perchè si intuisce la presenza di un'ampia cornice. Quindi risalgo fino alla base della cima dello Schneestock. Lascio gli sci e con breve salita tra le roccette raggiungo l'omino di vetta. Questa vetta offre una bella vista sul Dammastock.
Inoltre la caratteristica peculiare di questa cima è data dalle rocce rossastre. Mi ricordano il Fleckistock.
Eggstock (la seconda punta) visto dallo Schneestock

Riprendo gli sci e mantenendomi sempre alto mi sposto ancora verso nord. Passo sotto la cima senza nome sulla CNS (quota 3582 m). Inizialmente sono convinto che si tratti dell'Eggstock. Invece questo è poco più avanti. In questo caso salgo da una brevissima crestina a nord-ovest (II) con roccia non buona. Per scendere opterò per un canalino di sfasciumi a sud. Parliamo comunque di pochissimi metri.
Rhonestock, Dammastock, Schneestock e quota 3582 m visti dall'Eggstock

Discesa
Con Enea non mi sono capito: ha pensato che io fossi già sceso ed è partito dal Dammastock senza aspettarmi come accordato. Non fa niente. Dopo un rapido snack tolgo le pelli e mi godo la piacevolissima sciata fino al Grossfirn.
Lungo la piana devo spingere un po' ma riesco ad andare. Quindi affronto lo scalino per scendere alla parte inferiore: c'è ancora abbastanza neve da poter sciare bene.
La parte inferiore del ghiacciaio, come già anticipato, la percorro tutta a sinistra assieme ad alcuni lucernesi. Sono loro a dirmi che c'è una buona lingua di neve. Nonostante per un tratto si debba portare gli sci a piedi, si riesce a scendere fino in fondo. Ci sono tanti sassi da schivare. Pertanto deduco che non sia una zona dove sostare (pericolo di crolli).
Assieme ai lucernesi ripercorro a piedi anche la breve morena e, passando dalla zona delle grotte di ghiaccio e per il sentiero, raggiungo il visitor centre. Essendo aperto passiamo tutti all'interno e raggiungiamo il parcheggio.
Enea arriverà dopo una ventina di minuti.
Bellissimo tour. Da ritornare sicuramente per il Rhonestock.
Parte bassa del ghiacciaio - breve tratto di portage

Esso svetta lungo il crinale di confine con il Vallese nel quale ci sono molte cime. Il Galenstock per esempio si trova poco più a sud. Il Rhonestock, anch'esso a sud, sarebbe facilmente abbinabile al Dammastock. Ma per realizzare in tempi ragionevoli il mio tour, senza restare sul ghiacciaio con isoterme alte, ho evitato il Rhonestock, pur toccando due cime minori a nord del Dammastock. Queste mi hanno permesso di vedere la cima principale da una prospettiva diversa.
Questa uscita corrisponde alla chiusura della mia prima stagione scialpinistica.
Dammastock 3630 m - Visto dallo Schneestock 3608 m

Accesso al ghiacciaio del Rodano
Per me è tutto nuovo, non sono mai stato nella zona della Furka. Con me c'è Enea con il quale svolgerò la salita ma dal quale mi separerò per la discesa.
Arriviamo all'hotel Belvedere, che si trova sul secondo tornante scendendo verso il Vallese, intorno alle 05.30. Ci sono alcuni scialpinisti in partenza. Sono quasi tutti di Lucerna.
Prendiamo il sentiero per le grotte di ghiaccio: si tratta di un percorso turistico che dal visitor centre conduce fino alle grotte glaciali che vengono protette da teli bianchi. Per accedere al percorso dobbiamo aggirare il visitor centre (chiuso a quell'ora) e un recinto sul pendio sottostante. Dopo di che seguiamo il sentiero fino alle grotte (piccola perdita di quota). Sotto di noi c'è il laghetto. Superata la zona delle grotte procediamo su rocce e nevai fino a scendere sul ghiacciaio.
Mettiamo le pelli e puntiamo verso la residua neve nella parte più a sinistra del ghiacciaio. In realtà una lingua di neve ben più lunga si trova sulla destra, poco sopra. Ma non la vediamo: la troverò durante la discesa, al ritorno.
Il Rhonegletcher - noi saliremo a sinistra (neve), ma a destra c'è una lingua nascosta più regolare

Salita al Dammastock
Presto la neve diviene più regolare. Ci sono alcuni crepacci parzialmente coperti per i quali decido già di non tornare da quella parte. Tra i 2500 m e i 2700 m c'è un tratto più ripido con due piccoli laghetti e grandi fratture nel ghiacciaio. A destra si stacca la via normale per il Galenstock. Noi saliamo senza difficoltà su buona traccia e raggiungiamo il plateau superiore.
Scalino tra i 2500 m e i 2700 m

Inizia ora un lungo percorso su ampio falsopiano. Alla nostra destra abbiamo in primo piano il Galenstock seguito dal Tiefenstock. Più avanti si intravvede già la nostra meta. La prospettiva da cui la osserviamo non è quella che gli fa più onore. Il Dammastock da questa via è un minuscolo triangolino appoggiato su un panettone bianco.
Senza accorgerci superiamo i 2900 m e presto la pendenza aumenta nuovamente portandoci ai piedi di Rhonestock e Dammastock. Saltiamo il primo dei due per non perdere tempo e puntiamo al secondo salendo prima un po' a destra e poi a sinistra. Quindi pieghiamo di nuovo a destra direttamente lungo il ripido versante ovest.
Dammastock e Rhonestock visti dalle loro pendici occidentali

Gli ultimi metri sono abbastanza ripidi da farmi decidere di mettere i rampanti. Raggiunta la crestina sommitale togliamo gli sci e procediamo a piedi. In pochi metri raggiungiamo la croce di vetta.
È una bellissima giornata, ci è andata bene considerando la meteo folle di quest'anno.
La vista spazia. Valli, vette e pianure sono infinite.
(Enea si ferma riposare e scende prima)
Scheneestock 3608 m ed Eggstock 3555 m
Non sto a spellare e ripellare. Dalla cima scendo inizialmente a scaletta poi eseguo un traverso abbassandomi gradualmente fino al Dammajoch. Mi tengo bene a sinistra perchè si intuisce la presenza di un'ampia cornice. Quindi risalgo fino alla base della cima dello Schneestock. Lascio gli sci e con breve salita tra le roccette raggiungo l'omino di vetta. Questa vetta offre una bella vista sul Dammastock.
Inoltre la caratteristica peculiare di questa cima è data dalle rocce rossastre. Mi ricordano il Fleckistock.
Eggstock (la seconda punta) visto dallo Schneestock

Riprendo gli sci e mantenendomi sempre alto mi sposto ancora verso nord. Passo sotto la cima senza nome sulla CNS (quota 3582 m). Inizialmente sono convinto che si tratti dell'Eggstock. Invece questo è poco più avanti. In questo caso salgo da una brevissima crestina a nord-ovest (II) con roccia non buona. Per scendere opterò per un canalino di sfasciumi a sud. Parliamo comunque di pochissimi metri.
Rhonestock, Dammastock, Schneestock e quota 3582 m visti dall'Eggstock

Discesa
Con Enea non mi sono capito: ha pensato che io fossi già sceso ed è partito dal Dammastock senza aspettarmi come accordato. Non fa niente. Dopo un rapido snack tolgo le pelli e mi godo la piacevolissima sciata fino al Grossfirn.
Lungo la piana devo spingere un po' ma riesco ad andare. Quindi affronto lo scalino per scendere alla parte inferiore: c'è ancora abbastanza neve da poter sciare bene.
La parte inferiore del ghiacciaio, come già anticipato, la percorro tutta a sinistra assieme ad alcuni lucernesi. Sono loro a dirmi che c'è una buona lingua di neve. Nonostante per un tratto si debba portare gli sci a piedi, si riesce a scendere fino in fondo. Ci sono tanti sassi da schivare. Pertanto deduco che non sia una zona dove sostare (pericolo di crolli).
Assieme ai lucernesi ripercorro a piedi anche la breve morena e, passando dalla zona delle grotte di ghiaccio e per il sentiero, raggiungo il visitor centre. Essendo aperto passiamo tutti all'interno e raggiungiamo il parcheggio.
Enea arriverà dopo una ventina di minuti.
Bellissimo tour. Da ritornare sicuramente per il Rhonestock.
Parte bassa del ghiacciaio - breve tratto di portage

Tourengänger:
Michea82

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Kommentare (8)