Denti della Vecchia


Publiziert von cai56 , 10. Juni 2024 um 17:07. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 7 Juni 2024
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo San Lucio-Monte Boglia   CH-TI   I 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1279 m
Abstieg: 1279 m
Strecke:Circolare 16,42 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Como a Menaggio, dove si imbocca la statale per Porlezza; oltrepassatala e continuando poi sulla riva del lago, dopo Cressogno, si devia a destra per Dasio. Seguendo le indicazioni per il "Camping S.Rocco", si affiancano il paese ed il campeggio stesso, trovando due piazzali di parcheggio al termine della strada asfaltata.

La zona della Valsolda non è certamente una di quelle che frequentiamo più spesso e che, a causa del clima umido del vicino lago, quelle poche volte che l'abbiamo visitata non si è mostrata prodiga di panorami sia vicini che lontani; ricordo in particolare un'escursione ai Denti della Vecchia dove non si riuscì praticamente a scorgere neppure la cima delle guglie più alte...  Questa volta ci è andata meglio e, pur con una temperatura ai limiti della stagionale sopportabilità e la minaccia - rimasta tale - di temporali pomeridiani, si è presentata una situazione di buone possibilità introduttive di conoscenza di questo ambiente così particolare: un itinerario classico (ma ci sarà ben un motivo per cui diventi tale!) ed estremamente rappresentativo dei contrastanti ambienti di quest'area circoscritta. Rocce, cascate, vallette riposte, foreste di faggio, torrenti tortuosi ed infine gli spuntoni calcarei - principali e secondari - dei Denti della Vecchia si alternano e susseguono a seconda delle esposizioni e delle quote: è facile comprendere come, sia sul versante italiano che su quello svizzero, ampie estensioni di territorio siano tutelate da zone protette.
Come è noto i Denti della Vecchia costituiscono ormai da circa un secolo una nota "palestra di roccia" e sono assai frequentati dagli arrampicatori sui numerosi ed ottimamente attrezzati itinerari.
Inoltre lungo il crinale si dipana un tratto dello "Scenic Trail" in comune ai due percorsi da 130 e 54 km.


Dal piazzale di parcheggio si prosegue lungo lo sterrato, oltrepassando il Ponte di Bizzo, fino a trovare dopo breve distanza un sentierino che sale sulla destra a modo di scorciatoia della mulattiera acciottolata per le Alpi di Puria. All'altezza di una cappelletta votiva - indicazioni - si svolta a destra ad intraprendere la ripida salita della Costa di Ciappei, una erta spalla prevalentemente rocciosa dove il sentiero si inerpica nella rada boscaglia fra massi e paretine coricate. Attraversata la Valle di Duslinn percorsa dal torrente Bizzo ed oltrepassata la confluenza del sentiero diretto da Dasio, la traccia, mantenendosi in blanda salita, scorre alta sopra il fondo del vallone fino a sbucare nella conca prativa dell'Alpe di Puria di Sotto; qui, dove si riuniscono tre corsi d'acqua, guadiamo il principale per salire - poco evidente - nella valletta erbosa (Valle Palazzi) diretta ad ovest. Dapprima in una fitta faggeta e poi, dopo una curva a gomito nei pressi di un guado, attraverso un bosco sempre più rado, si raggiunge l'Alpe di Puria di Sopra: un paio di baite rimodernate che precedono una nuova risalita fra i faggi in direzione del Passo Pairolo, dove si trova un primo cippo di confine I-CH. Ancora in territorio italiano, una palina posta a margine della dolina che caratterizza tutto il valico, ne anticipa la reale posizione che orograficamente coincide col limite politico fra i due paesi (palina elvetica). A questo punto si manifestano solo altri due sentieri: quello diretto alla vicina sottostante capanna ed un secondo che, riscendendo in territorio italiano, aggira dal basso tutto il gruppo dei Sassi Palazzi; evitiamo sia l'uno che l'altro e traversiamo a sinistra mantenendo la quota - prato ripido - seguendo tracce animali fino a trovare la via (evidente e molto frequentata) che proviene dalla Capanna Pairolo. Da questo punto occorre considerare che è possibile procedere comodamente su ambedue i versanti, più boscoso quello meridionale italiano e più roccioso e scenografico quello settentrionale svizzero; spesso una combinazione dei due, con scambi in corrispondenza dei numerosi valichi (cartografati o meno), è l'espediente migliore per visitare le varie guglie e raggiungerne gli attacchi delle numerose vie di salita. Con una piccola deviazione di passaggi suggestivi tra i massi raggiungiamo la Cima Palazzi composta da blocchi accatastati. Scorrendo poi in uno splendido ambiente alla base dei Sassi Palazzi, del Sass dal Gatt, dei Vajolett e del Monte Ogè raggiungiamo il Passo Streccione, importante crocevia ai piedi del culminante Sasso Grande; da qui si inizia a scendere rapidamente lungo un sentiero che si snoda sul largo crinale di confine con numerosi affacci rocciosi sulla Val Colla e, più in basso, con bei panorami sul luganese. Fra bosco e prati si scende alla Bocchetta di Brumea, dove si ignora una deviazione di sentiero che volge a sinistra e si prosegue in sali-scendi (letteralmente) fino al non lontano Pian di Scagn, avvallamento erboso aperto a fianco del valico di Passo Biscagno (toponimo evidentemente alterato/italianizzato da quello elvetico). Si entra nella faggeta e si prosegue comodamente fino all'amplissima radura dell'Alpe Bolgia (o, altrove, "Boglia") introdotta dagli interessanti resti di una nevera; a valle delle costruzioni rurali, volendo evitare per quanto più possibile la pista di accesso, si fatica un poco a trovare la traccia di sentiero che permette una rettificazione del percorso: la si reperisce, è praticamente abbandonata e forse non ne vale la pena. Raggiunta la strada forestale, la si percorre per lunghissimo tratto fino al nucleo abitato di Camporgna, del quale ci si mantiene sulla sinistra lungo un sentiero di accesso secondario; in breve la mulattiera acciottolata si ricongiunge con la via di salita nei pressi della cappella votiva. 

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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