Sasso Gordona (1410 m) in traversata – Bike & Hike
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Dopo 19 giorni torno al Sasso Gordona, questa volta per affrontare la salita dal versante est e la discesa dal versante ovest.
Inizio dell’escursione: ore 7.15
Fine dell’escursione: ore 10.45
Temperatura alla partenza: 1°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1400 m
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1009 hPa
Temperatura al rientro: 8,5°C
Velocità media del vento: 7 km/h
Sorgere del sole: 6.20
Tramonto del sole: 20.24
Sveglia alle 5:45, partenza da casa alle 6:40, arrivo a Cabbio alle 7:00, dopo 10,3 km d’auto.
È una giornata con temperature rigide, al di sotto della media per la stagione: al parcheggio il termometro misura 1°C.
Oggi il percorso in bici è breve, sono poco più di sette chilometri in salita, per cui mi posso permettere di tanto in tanto di inserire il turbo senza la preoccupazione di esaurire troppo presto la carica della batteria. In effetti all’inizio ci sono dei tratti assai ripidi, che affrontati con lo zaino pesante richiedono un’energica pedalata. Inoltre, nella Valle Luasca, a tratti in terra battuta compatta si alternano zone con parecchi sassi sparsi che rendono la progressione un po’ faticosa. In ogni caso, nei canonici 25 minuti pervengo all’Alpe Bonello (1100 m). Non mi fermo, tiro dritto fino alla sella che dà accesso all’alta Valle Cugnolo, dalla quale raggiungo il Rifugio Prabello (1201 m) 48 minuti dopo la partenza.

Sasso Gordona (1410 m)
Nel giorno della Festa della Liberazione mi sarei aspettato di trovare il rifugio aperto; purtroppo resterà chiuso almeno per tutta la mattina.
Parcheggiata la bici poco sopra la nevèra, dispiego i bastoncini da trekking e inizio l’escursione a piedi sulla Via dei Monti Lariani in direzione del versante est del Sasso Gordona. In circa 20 minuti arrivo alla ridotta e all’osservatorio, facenti parte del sistema difensivo italiano della Frontiera Nord verso la Svizzera, ideato a partire dal 1871 dal Regno d’Italia. Dei pannelli didattici in italiano e inglese illustrano la storia legata a queste infrastrutture militari. Aggirato il promontorio, posso vedere il versante di salita orientale della meta. Come recita un segnavia, “l’itinerario è impegnativo”, non tanto per difficoltà tecniche, che non ci sono, ma piuttosto perché alcuni tratti potrebbero creare una sgradevole sensazione di vertigini a coloro che soffrono di acrofobia, associata a nausea e sdoppiamento della vista.
Il sentiero è asciutto e all’inizio si sviluppa su un pendio ricoperto di arbusti, che attenuano la sensazione di vuoto. Solamente su un terrazzo rimangono alcune macchiette di neve che non pongono comunque nessun problema. Nell’ultimo tratto di salita il percorso è attrezzato con catene, che potrebbero essere di grande aiuto in caso di pioggia, neve o ghiaccio.
Alle 9:03 raggiungo la vetta del Sasso Gordona (1410 m). Non c’è in giro nessuno: bene, posso far decollare il drone per scattare qualche foto e per registrare un video.
Venti minuti di sosta mi bastano. Alle 9:23 riprendo il cammino in discesa, sul versante occidentale, lungo il quale mi imbatto in un ricovero sotto roccia che l’ultima volta non avevo visitato.
Recuperata la bici, alle dieci inizio la discesa, dapprima verso l’Alpe Bonello, quindi nella Valle Luasca, dove incontro numerosi ciclisti ed escursionisti a piedi, partiti molto più tardi del sottoscritto.
Per la seconda volta in tre settimane ho raggiunto il bellissimo Sasso Gordona, montagna rocciosa a forma di piramide che si erge nella parte meridionale della Valle d’Intelvi, a 330 m dal confine svizzero.
Tempo totale: 3 h 30 min
Tempo di salita: 1 h 36 min
Tempi parziali
Cabbio (635 m) – Rifugio Prabello (1201 m): 48 min
Rifugio Prabello (1201 m) – Ridotta e Osservatorio est – Sasso Gordona (1410 m): 48 min
Dislivello in salita: 925 m
Sviluppo complessivo: 18,00 km
Difficoltà: PD/T3
Coordinate Sasso Gordona: 727.428 / 85.828
Consumo della batteria da 630 Wh: 41%
Soccorso sanitario italiano: 118
Soccorso sanitario svizzero: 144
Polizia italiana: 113
Polizia svizzera: 117
Numero di emergenza unico europeo: 112
Segnalazione di incendi boschivi in Italia: 1515
Copertura della rete cellulare: zone d’ombra nella Valle Luasca
Libro di vetta: no.

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